(Questo è il rimedio dell'ammaestratore di elefanti per curare la raucedine di Assurancetourix:)
Percaritah: Ho un rimedio più efficace: avevo un elefante che non barriva più per via della proboscide ostruita. E' bastato che gli soffiassi dentro... Soffre un po' di aerofagia, da allora, però barrisce come gli altri!
Se volete, faccio lo stesso con lui...
(da Le mille e un'ora di Asterix, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)
Stomachion
giovedì 31 luglio 2008
mercoledì 30 luglio 2008
I rimedi della scienza...
(Asterix e Obelix hanno accompagnato in India Assurancetourix perché con il suo canto sia in grado di far piovere sulla terra ormai secca, salvando così la figlia del ragià Kilosah dal sacrificio propiziatorio. Assurancetourix, però, ha preso la raucedine e i dottori del ragià si sono consultati per trovare una cura; questa è la cura:)
Dottore: La diagnosi è definita, sommo ragià, e il paziente dovrà macerare una notte intera in un bagno di latte di elefantessa, mischiato a sterco di elefantino, con pelo tritato di elefantone. Ita est!
(da Le mille e un'ora di Asterix, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)
Dottore: La diagnosi è definita, sommo ragià, e il paziente dovrà macerare una notte intera in un bagno di latte di elefantessa, mischiato a sterco di elefantino, con pelo tritato di elefantone. Ita est!
(da Le mille e un'ora di Asterix, di Uderzo, 19° volume dei Classici del Fumetto, trad.Alba Avesini)
martedì 29 luglio 2008
Cicloturisti in Calabria
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lunedì 28 luglio 2008
Metal Hurlant
domenica 27 luglio 2008
L'odore del Mediterraneo
E soprattutto, quando avrete chiuso il libro, che non vi strapperà più di un'ora di lettura, vi resterà nella bocca il sapore del mare...
sabato 26 luglio 2008
Le nuove dimensioni dello spazio
Entro l'anno l'acceleratore LHC (Large Hadron Collider), costruito nel sottosuolo vicino a Ginevra in Svizzera, dovrebbe essere operativo: invierà uno contro l'altro dei fasci di protoni e dalla collisione tra tali fasci verranno prodotti getti di energia e materia (altre particelle oltre i protoni). Tra i risultati che i fisici si aspettano di trovare è la scoperta del bosone di Higgs e/o di eventuali nuove dimensioni spaziali. In particolare quest'ultima possibile scoperta potrebbe portare alla conferma della validità della Teoria delle Stringhe, avviando un nuovo processo verso la costruzione della così detta Teoria del Tutto, una teoria che dovrebbe consentire di spiegarci l'esistenza delle forze fondamentali come espressione di un'unica forza, indicandoci anche a quale energia è avvenuta la separazione.
(via physorg.com)
(via physorg.com)
venerdì 25 luglio 2008
Un picnic a panini e pallottole
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giovedì 24 luglio 2008
L'anno del sole quieto
Di fondo non sarebbe comunque un brutto romanzo, ma se confrontato con la sceneggiatura di Altieri, che ha scritto alcuni anni fa e che viene inserita in appendice nel volume della Collezione Urania da me letto, i difetti dell'opera di Tucker risultano ancora più evidenti, nonostante Altieri non si concentri molto sulla questione delle risorse. Lo stesso poliedrico autore italiano decide anche di sviluppare meglio la leggenda dell'uomo che è due uomini, costruendo una sceneggiatura che ricorda l'Odissea nello spazio di Kubrik e una fantascienza più psicologica, alla Stanislaw Lem per intendersi. Alla prova dei fatti, quindi, soprattutto se avete amato Poul Anderson, l'ideatore della Pattuglia del Tempo, non si può non restare delusi di fronte al romanzo di Tucker, sia per gli aspetti temporali sia per quelli sociologici.
mercoledì 23 luglio 2008
La foresta d'argento
Non è il titolo di un romanzo, ma è l'allusione alla schiacciante vittoria di Hamilton nel Gran Premio del Nurburing 2008 di domenica. Rispetto alla sconfitta del gran premio precedente in quel di Silverstone, questa è preoccupante non solo per l'apparente divario tecnico (dopo 6 gran premi di seguito, questa volta Raikkonen, 6.o al traguardo, non è riuscito ad aggiudicarsi il giro veloce!), ma anche per il sempre più evidente divario di gestione dei materiali e delle situazioni di crisi.
Innanzitutto anche il box McLaren ha sbagliato, probabilmente pensando che la safety car entrata per il terribile incidente di Glock sarebbe uscita subito, non richiamando il pilota britannico, in quel momento in testa, per il pit-stop. I tecnici di Ron Dennis, però, avevano preparato perfettamente l'auto, tanto che la freccia d'argento di Hamilton era stata in grado di volare in alcune occasioni anche più di un secondo più veloce di Massa (l'unico conforto, in una giornata in cui il piccolo Felipe ha subito un sorpasso schiacciate dal giovane Luis, è che almeno Kovalainen non si è mai dimostrato in grado di attaccare il brasiliano, se non ai primi metri in fase di partenza). Non solo: i tecnici Ferrari, nonostante gli evidenti problemi di assetto dell'auto nella parte guidata, nella quale perdevano la maggior parte del divario dalle frecce d'argento, non hanno potuto, o voluto correre ai ripari, forse eccessivamente confortati dalla costanza dei giri fatti dal campione del mondo nelle prime prove libere. A tutto questo c'è da aggiungere la scelta di far rientrare entrambi i piloti ai box durante la safety car: Kimi in pista avrebbe ottenuto immediatamente il secondo posto davanti a Heidfeld e a Piquet jr. (poi giunto secondo e con un passo di gara, nel finale, più rapido di quello di Massa, che certo ha avuto problemi di freni...) e, considerando quando Hamilton è entrato ai box, il 50.mo giro, non si spiega perché non tentare una tattica aggressiva anche con il campione del mondo, che sarebbe così arrivato a podio facilmente (come ha dimostrato il 4.o posto in recupero di Heidfeld, rientrato anche lui come il campione britannico dopo l'uscita della vettura di sicurezza): si potrebbe obiettare che la benzina imbarcata da Kimi non gli avrebbe consentito di fare molti giri. Peccato che partiva con più benzina di Hamilton e che il carburante imbarcato in corso d'opera è stato, fondamentalmente, lo stesso, quindi sarebbero rientrati più o meno insieme, e visto come il finlandese della Ferrari ha concluso il Gran Premio (dal 9.o al 6.o posto), si è semplicemente gettata a mare la possibilità di recuperare una gara gettata alle ortiche sin dalle prove libere!
Innanzitutto anche il box McLaren ha sbagliato, probabilmente pensando che la safety car entrata per il terribile incidente di Glock sarebbe uscita subito, non richiamando il pilota britannico, in quel momento in testa, per il pit-stop. I tecnici di Ron Dennis, però, avevano preparato perfettamente l'auto, tanto che la freccia d'argento di Hamilton era stata in grado di volare in alcune occasioni anche più di un secondo più veloce di Massa (l'unico conforto, in una giornata in cui il piccolo Felipe ha subito un sorpasso schiacciate dal giovane Luis, è che almeno Kovalainen non si è mai dimostrato in grado di attaccare il brasiliano, se non ai primi metri in fase di partenza). Non solo: i tecnici Ferrari, nonostante gli evidenti problemi di assetto dell'auto nella parte guidata, nella quale perdevano la maggior parte del divario dalle frecce d'argento, non hanno potuto, o voluto correre ai ripari, forse eccessivamente confortati dalla costanza dei giri fatti dal campione del mondo nelle prime prove libere. A tutto questo c'è da aggiungere la scelta di far rientrare entrambi i piloti ai box durante la safety car: Kimi in pista avrebbe ottenuto immediatamente il secondo posto davanti a Heidfeld e a Piquet jr. (poi giunto secondo e con un passo di gara, nel finale, più rapido di quello di Massa, che certo ha avuto problemi di freni...) e, considerando quando Hamilton è entrato ai box, il 50.mo giro, non si spiega perché non tentare una tattica aggressiva anche con il campione del mondo, che sarebbe così arrivato a podio facilmente (come ha dimostrato il 4.o posto in recupero di Heidfeld, rientrato anche lui come il campione britannico dopo l'uscita della vettura di sicurezza): si potrebbe obiettare che la benzina imbarcata da Kimi non gli avrebbe consentito di fare molti giri. Peccato che partiva con più benzina di Hamilton e che il carburante imbarcato in corso d'opera è stato, fondamentalmente, lo stesso, quindi sarebbero rientrati più o meno insieme, e visto come il finlandese della Ferrari ha concluso il Gran Premio (dal 9.o al 6.o posto), si è semplicemente gettata a mare la possibilità di recuperare una gara gettata alle ortiche sin dalle prove libere!
martedì 22 luglio 2008
Siti malevoli
Cercavo di vedere un blog utilizzando l'ultima versione di Firefox, quando all'improvviso mi compare questo messaggio:
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Con Internet Explore l'antivirus, invece, rileva una minaccia.
Conclusione: sito comunque da evitare. Attenzione!
Con Internet Explore l'antivirus, invece, rileva una minaccia.
Conclusione: sito comunque da evitare. Attenzione!
lunedì 21 luglio 2008
Conan (11): IRIS
Continuiamo a dare un'occhiata ai seminari di Energia per il futuro, in questo caso passiamo a Evoluzione della tecnologia dei Reattori Nucleari negli ultimi cinquant'anni e nel prossimo futuro. Il reattore IRIS e le sue prospettive. di Carlo Lombardi, tenutosi il 9 maggio 2007 all'Università di Milano.
Il buon Lombardi, dopo aver velocemente fatto una storia del nucleare con i suoi più importanti incidenti (sostanzialmente si è limitato solo a quelli di Three Mile Island e di Cernobyl), ha esposto una serie di dati tecnici sulla sicurezza e sulla validità economica di centrali nucleari di quarta generazione, in particolare di IRIS. Il progetto di questo reattore è presentato da un consorzio costituito da aziende private (tra cui l'ENEA) e da università (tra cui il Politecnico di Milano e le università di Pisa e Roma, oltre al Politecnico di Torino) ed è uno dei più avanzati. Le sue caratteristiche, prendendole dall'ultima diapositiva del seminario di Lombardi, sono:
- Safety-by-design™
- Nessuna nuova tecnologia
- Bassissima probabilitàdi fusione nocciolo
- No evacuazione popolazione
- Semplicità
- No materiali attivati fuori recipiente a pressione
- Facile smantellamento
- Adatto a paesi sviluppati e in via di sviluppo
- La taglia media e la modularitàconsentono di seguire le necessitàdel mercato e riducono gli esborsi capitale
- Pronto per il 2012-2015
Un vero affare! Soprattutto considerando che, nel frattempo, in Finlandia è in costruzione un nuovo reattore di una generazione intermedia tra la 3.a e la 4.a che dovrebbe essere pronto tra una decina di anni, ma che è conveniente solo con i prezzi attuali e che sta già subendo una serie di ritardi a causa degli ambientalisti, che ovviamente vogliono essere sicuri della salute dei finlandesi e del posto in cui vivono (vedi SuperQuark di un paio di settimane fa).
Interessante, poi, da notare che, nonostante il referendum contrario al nucleare, ben 5 istituti italiani sono coinvolti nel progetto: dal punto di vista della ricerca ciò non può essere altro che un bene, soprattutto considerando che iniziamo così a recuperare un po' del terreno perso in questi decenni. Bisogna comunque sperare che l'Italia non lasci da parte lo sviluppo di energie alternative in cui il nostro paese può essere un produttore e, perché no, anche un esportatore, come potrebbe fare l'Islanda con l'energia geotermica (il cui percorso è iniziato, guarda un po', proprio in Italia! - vedi la puntata di SuperQuark della scorsa settimana).
A conti fatti, mentre il seminario di Lombardi sembra piuttosto uno spot realizzato per l'ambiente accademico del progetto IRIS, mentre l'Italia si avvia verso una direzione che, dal punto di vista economico, diventerà con gli anni sempre meno sostenibile e vantaggiosa, forse dovremo iniziare a dotarci di pannelli solari autonomi per la produzione dell'energia e dell'acqua calda.
E speriamo, soprattutto, di svegliarci, altrimenti il domani sarà tutto ceneri e sete.
Puntate precedenti:
1 - L'effetto dell'uomo sulla Terra
Per approfondire:
- The Nuclear Accident at Three Miles Island
- IRIS Official Web Site
P.S.: notate che, subito dopo l'http://, nel sito ufficiale di IRIS, compare la parola hulk. Considerando quello che è successo al povero Bruce Banner, questo inizio non mi fa stare poi così tranquillo...
Il buon Lombardi, dopo aver velocemente fatto una storia del nucleare con i suoi più importanti incidenti (sostanzialmente si è limitato solo a quelli di Three Mile Island e di Cernobyl), ha esposto una serie di dati tecnici sulla sicurezza e sulla validità economica di centrali nucleari di quarta generazione, in particolare di IRIS. Il progetto di questo reattore è presentato da un consorzio costituito da aziende private (tra cui l'ENEA) e da università (tra cui il Politecnico di Milano e le università di Pisa e Roma, oltre al Politecnico di Torino) ed è uno dei più avanzati. Le sue caratteristiche, prendendole dall'ultima diapositiva del seminario di Lombardi, sono:
- Safety-by-design™
- Nessuna nuova tecnologia
- Bassissima probabilitàdi fusione nocciolo
- No evacuazione popolazione
- Semplicità
- No materiali attivati fuori recipiente a pressione
- Facile smantellamento
- Adatto a paesi sviluppati e in via di sviluppo
- La taglia media e la modularitàconsentono di seguire le necessitàdel mercato e riducono gli esborsi capitale
- Pronto per il 2012-2015
Un vero affare! Soprattutto considerando che, nel frattempo, in Finlandia è in costruzione un nuovo reattore di una generazione intermedia tra la 3.a e la 4.a che dovrebbe essere pronto tra una decina di anni, ma che è conveniente solo con i prezzi attuali e che sta già subendo una serie di ritardi a causa degli ambientalisti, che ovviamente vogliono essere sicuri della salute dei finlandesi e del posto in cui vivono (vedi SuperQuark di un paio di settimane fa).
Interessante, poi, da notare che, nonostante il referendum contrario al nucleare, ben 5 istituti italiani sono coinvolti nel progetto: dal punto di vista della ricerca ciò non può essere altro che un bene, soprattutto considerando che iniziamo così a recuperare un po' del terreno perso in questi decenni. Bisogna comunque sperare che l'Italia non lasci da parte lo sviluppo di energie alternative in cui il nostro paese può essere un produttore e, perché no, anche un esportatore, come potrebbe fare l'Islanda con l'energia geotermica (il cui percorso è iniziato, guarda un po', proprio in Italia! - vedi la puntata di SuperQuark della scorsa settimana).
A conti fatti, mentre il seminario di Lombardi sembra piuttosto uno spot realizzato per l'ambiente accademico del progetto IRIS, mentre l'Italia si avvia verso una direzione che, dal punto di vista economico, diventerà con gli anni sempre meno sostenibile e vantaggiosa, forse dovremo iniziare a dotarci di pannelli solari autonomi per la produzione dell'energia e dell'acqua calda.
E speriamo, soprattutto, di svegliarci, altrimenti il domani sarà tutto ceneri e sete.
Puntate precedenti:
1 - L'effetto dell'uomo sulla Terra
Per approfondire:
- The Nuclear Accident at Three Miles Island
- IRIS Official Web Site
P.S.: notate che, subito dopo l'http://, nel sito ufficiale di IRIS, compare la parola hulk. Considerando quello che è successo al povero Bruce Banner, questo inizio non mi fa stare poi così tranquillo...
domenica 20 luglio 2008
sabato 19 luglio 2008
Il palazzo della Provincia
Una delle polemiche scoppiate in queste settimane di caldo cosentino è la decisione, da parte dell'amministrazione provinciale, di spostare la sede degli uffici della Provincia dall'attuale palazzo, nella parte vecchia della città, all'ex-palazzo Carime, vecchia sede della banca cittadina. Inevitabili le polemiche, anche per il prezzo dell'immobile (intorno ai 7 milioni di euro, se non ricordo male). La prima reazione è ovviamente: ma non si potevano spendere meglio questi soldi? Possibile che non si potevano utilizzare per rispondere ad esigenze più immediate dei cittadini della provincia?
Eppure la notizia fa il paio con la sempre più continua dismissione della stazione di Vaglio Lise, la stazione dei treni cittadina, dalla quale TreniItalia si sta via via staccando sempre più. Finiti i tempi di Giacomo Mancini, non c'è più stato in città un politico in grado di costringere l'azienda dei trasporti ferroviari nazionali a sviluppare la stazione cittadina, aumentando treni a lunga percorrenza (come ad esempio quelli verso il Piemonte), che ora stanno invece via via scomparendo. La stessa stazione potrebbe quantomeno essere un po' più efficiente se gestita, come avviene per la stazione di Cadorna a Milano, dalle ferrovie locali, nel nostro caso le Ferrovie della Calabria.
Alla luce, però, dei problemi della stazione cosentina, lo spostamento degli uffici provinciali proprio a Vaglio Lise potrebbe essere un'ottima notizia, a patto che l'amministrazione provinciale attuale e futura sia in grado di sviluppare, con le opportune politiche, una zona che, in questo caso, potrebbe diventare centrale per la città.
Tutte queste considerazioni fanno poi il paio con il progetto della mini-metropolitana: in questo senso uno dei progetti più importanti di Mancini si rivela in parte deleterio per la città, e anche per il suo sviluppo. Abbiamo infatti dovuto rinunciare alla stazione cittadina, ovvero la vecchia stazione dei treni in quella che oggi è Piazza Matteotti. Una stazione ferroviaria cittadina, oggi, con una spinta allo sviluppo dell'area urbana sempre maggiore, avrebbe decisamente fatto comodo, non solo per semplificare gli spostamenti verso altri comuni della provincia o verso la stessa stazione di Vaglio Lise, ma anche per questo particolare progetto della mini-metropolitana (che in realtà andrebbe chiamato servizio ferroviario urbano, come a Milano, of course!).
Eppure la notizia fa il paio con la sempre più continua dismissione della stazione di Vaglio Lise, la stazione dei treni cittadina, dalla quale TreniItalia si sta via via staccando sempre più. Finiti i tempi di Giacomo Mancini, non c'è più stato in città un politico in grado di costringere l'azienda dei trasporti ferroviari nazionali a sviluppare la stazione cittadina, aumentando treni a lunga percorrenza (come ad esempio quelli verso il Piemonte), che ora stanno invece via via scomparendo. La stessa stazione potrebbe quantomeno essere un po' più efficiente se gestita, come avviene per la stazione di Cadorna a Milano, dalle ferrovie locali, nel nostro caso le Ferrovie della Calabria.
Alla luce, però, dei problemi della stazione cosentina, lo spostamento degli uffici provinciali proprio a Vaglio Lise potrebbe essere un'ottima notizia, a patto che l'amministrazione provinciale attuale e futura sia in grado di sviluppare, con le opportune politiche, una zona che, in questo caso, potrebbe diventare centrale per la città.
Tutte queste considerazioni fanno poi il paio con il progetto della mini-metropolitana: in questo senso uno dei progetti più importanti di Mancini si rivela in parte deleterio per la città, e anche per il suo sviluppo. Abbiamo infatti dovuto rinunciare alla stazione cittadina, ovvero la vecchia stazione dei treni in quella che oggi è Piazza Matteotti. Una stazione ferroviaria cittadina, oggi, con una spinta allo sviluppo dell'area urbana sempre maggiore, avrebbe decisamente fatto comodo, non solo per semplificare gli spostamenti verso altri comuni della provincia o verso la stessa stazione di Vaglio Lise, ma anche per questo particolare progetto della mini-metropolitana (che in realtà andrebbe chiamato servizio ferroviario urbano, come a Milano, of course!).
venerdì 18 luglio 2008
Crisi su un'unica Terra
L'anello intorno al sole dovrebbe essere una lettura consigliata per tutti gli amanti di supereroi: abbiamo una razza di mutanti che dai percorsi dell'evoluzione sorge in mezzo agli umani normali e che sta cercando, introducendo una serie di oggetti eterni come lamette e lampadine nel mercato terrestre, di distruggere il modello economico e sociale del pianeta; e una serie di Terre parallele, una sorta di anello intorno al sole, come suggerisce il titolo, sulle quali andarsi a rifugiare per costruire nuove e più efficienti società.
Simak, l'autore del romanzo, prende un ottimo spunto narrativo, di molto precedente alla nascita degli X-Men della Marvel o delle Terre alternative della DC Comics, per costruire un romanzo in cui mette in difficoltà il genere umano, lo porta in una situazione caotica, lo pone sotto stress per poi guidarlo verso una società migliore, guidata dai mutanti, che per le loro facoltà mentali superiori possono guidare al meglio tutta l'evoluzione dell'umanità. Simak mette, quindi, in discussione il modello sociale ed economico umano, i suoi metodi violenti, proponendo come soluzione una rottura netta con tali costumi, quasi una rottura con lo stesso pianeta (qualcosa di appena accennato nel comunque più efficace e ironico Camminavano come noi), il tutto come unica salvezza per la società e l'ecosistema.
In effetti uno dei punti più interessanti del romanzo è proprio una sottile vena ecologica, appena accennata tra le righe del romanzo, se si escludono le scene ambientate nell'incontaminata Terra Due (ricorda qualcosa?). Di contro, però, i molti ragionamenti arzigogolati del protagonista, Jay Vickers, che rendono la lettura lenta e difficile, oltre all'insistenza dell'autore sulle capacità intuitive del personaggio rispetto alla logica e al ragionamento: in questo senso la sensazione del lettore è di avere di fronte non già una persona dalla grande intuizione, ma molto veloce nei ragionamenti e nelle connessioni logiche (e, in un certo senso, proprio la velocità di ragionamento sta alla base dell'intuizione).
Simak, l'autore del romanzo, prende un ottimo spunto narrativo, di molto precedente alla nascita degli X-Men della Marvel o delle Terre alternative della DC Comics, per costruire un romanzo in cui mette in difficoltà il genere umano, lo porta in una situazione caotica, lo pone sotto stress per poi guidarlo verso una società migliore, guidata dai mutanti, che per le loro facoltà mentali superiori possono guidare al meglio tutta l'evoluzione dell'umanità. Simak mette, quindi, in discussione il modello sociale ed economico umano, i suoi metodi violenti, proponendo come soluzione una rottura netta con tali costumi, quasi una rottura con lo stesso pianeta (qualcosa di appena accennato nel comunque più efficace e ironico Camminavano come noi), il tutto come unica salvezza per la società e l'ecosistema.
In effetti uno dei punti più interessanti del romanzo è proprio una sottile vena ecologica, appena accennata tra le righe del romanzo, se si escludono le scene ambientate nell'incontaminata Terra Due (ricorda qualcosa?). Di contro, però, i molti ragionamenti arzigogolati del protagonista, Jay Vickers, che rendono la lettura lenta e difficile, oltre all'insistenza dell'autore sulle capacità intuitive del personaggio rispetto alla logica e al ragionamento: in questo senso la sensazione del lettore è di avere di fronte non già una persona dalla grande intuizione, ma molto veloce nei ragionamenti e nelle connessioni logiche (e, in un certo senso, proprio la velocità di ragionamento sta alla base dell'intuizione).
giovedì 17 luglio 2008
Cosenza e la morte della poesia
mercoledì 16 luglio 2008
Lo scafandro e la farfalla
Una testimonianza sincera che non può mancare di commuovere e divertire, raccontata dal suo protagonista che ha lasciato questo mondo di sofferenze il 9 marzo del 1997, pochi giorni dopo la pubblicazione della sua testimonianza.
martedì 15 luglio 2008
lunedì 14 luglio 2008
Il regno in pericolo
domenica 13 luglio 2008
Gara di storie (2): La storia del tenore italiano
C'era un tenore italiano che aveva una voce così bella, ma così bella che ne divenne pazzamente geloso. La teneva sempre chiusa in bocca e non la faceva uscire mai. Parlava a gesti. La voce, che era giovane, e forte e piena di vita, sempre chiusa, deperì e si spense. Finché in un giorno nebbioso e umido il tenore perse la voce.
Andò per le strade a cercarla, ma non avendo voce non poteva chiamarla: né poteva parlarne con alcuno. Si chiuse in casa, e visse lunghi anni nel suo ricordo. Un giorno aprì la radio e la sentì! Lei, la sua voce, più bella che mai! Ora viveva con un tenore spagnolo. Andò a casa del tenore. Li trovò insieme, che leggevano ad alta voce lettere d'amore. Il tenore italiano sparò al tenore spagnolo.
'Muoio,' disse la voce del tenore.
Allora il tenore italiano capì che cosa orribile aveva fatto. Si puntò la pistola alla tempia e morì, senza un grido.
(storia di Caruso, da Terra! di Stefano Benni)
Andò per le strade a cercarla, ma non avendo voce non poteva chiamarla: né poteva parlarne con alcuno. Si chiuse in casa, e visse lunghi anni nel suo ricordo. Un giorno aprì la radio e la sentì! Lei, la sua voce, più bella che mai! Ora viveva con un tenore spagnolo. Andò a casa del tenore. Li trovò insieme, che leggevano ad alta voce lettere d'amore. Il tenore italiano sparò al tenore spagnolo.
'Muoio,' disse la voce del tenore.
Allora il tenore italiano capì che cosa orribile aveva fatto. Si puntò la pistola alla tempia e morì, senza un grido.
(storia di Caruso, da Terra! di Stefano Benni)
sabato 12 luglio 2008
E' chiaro che nessuna creatura potrebbe viverci!
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La fantascienza non è un banale genere di intrattenimento. In ogni romanzo di tal genere è presente, in maniera più o meno superficiale, una critica alla società, alla politica, al costume. Lo sa bene, ad esempio, Will Eisner, che ha realizzato una splendida storia quasi fantascientifica in Vita su un altro pianeta (dove esplora le conseguenze sulla Terra di un presunto contatto con gli alieni), e lo sa ancora meglio l'insuperabile Barks. Come già ho avuto modo di dire ne La luna a 24 carati, Barks utilizza le storie di ampio respiro, e in particolare quelle di fs, per proporre le sue idee sulla società moderna.
L'avventura inizia con la solita ricerca di Paperone di un posto sicuro dove stipare il suo denaro, mentre Paperopoli viene tratteggiata come vera e propria Città del Domani, con futuristici mezzi che viaggiano tra i suoi alti grattacieli, e con le sue astronavi che solcano lo spazio tutte ispirate, per stessa ammissione dell'autore, a quelle di Buck Rogers. Il viaggio spaziale dei paperi li porterà ad incontrare, su uno spoglio e sperduto asteroide, un popolo di indiani spaziali che ricordano fortemente gli Indiani paperuti dell'omonima avventura: è a questo punto che Barks inserisce il suo messaggio sociale, chiarificato dallo stesso cartoonist parlando della sua storia:
venerdì 11 luglio 2008
Sognare? Sicuramente dormire...
E alla fine, chiuso il libro, non potrete non pensare che nessun uomo potrà mai dare ad alcuna donna un pegno d'amore più grande di quello che Robert ha dato a Sarah.
giovedì 10 luglio 2008
E qualcosa si muove piano piano...
"Quello che dice il Vaticano vale per il Vaticano. Quello che diceva mia figlia vale per mia figlia"
(Beppino Englaro sulle polemiche causate dalla sentenza che consentirà di staccare la spina ad una ragazza attaccata alle macchine da 16 anni, da quando è in coma a causa di un incidente stradale)
Per approfondire:
Exit-Italia
Libera Uscita
The World Federation of Right to Die Societies
(Beppino Englaro sulle polemiche causate dalla sentenza che consentirà di staccare la spina ad una ragazza attaccata alle macchine da 16 anni, da quando è in coma a causa di un incidente stradale)
Per approfondire:
Exit-Italia
Libera Uscita
The World Federation of Right to Die Societies
mercoledì 9 luglio 2008
martedì 8 luglio 2008
Gli animali superiori
Miguelito: Cosa deve fare una tartaruga per vivere? Essere tartaruga!
Cosa deve fare un gatto per vivere? Essere gatto!
Cosa deve fare un orso per vivere? Essere orso!
Cosa deve fare un uomo per vivere? Essere muratore, avvocato, tornitore, impiegato o che so io!
Perché doveva toccare proprio a noi umani questo stupido ruolo di animali superiori?
(Quino)
Cosa deve fare un gatto per vivere? Essere gatto!
Cosa deve fare un orso per vivere? Essere orso!
Cosa deve fare un uomo per vivere? Essere muratore, avvocato, tornitore, impiegato o che so io!
Perché doveva toccare proprio a noi umani questo stupido ruolo di animali superiori?
(Quino)
lunedì 7 luglio 2008
Pietra d'argento... Freccia d'argento!
E quest'anno, ancora una volta, il box Ferrari trova difficoltà nella gestione delle situazioni di crisi. E così, nel momento topico, quello che succede è che, semplicemente, si sceglie di non cambiare gli pneumatici a Raikkonen, quando rientrava ai box con meno di un secondo da recuperare su Hamilton, e a Massa, che oramai arrancava nelle retrovie, dopo un primo (di cinque) testa coda. E non solo alla televisione dicono che sapevano dell'arrivo della pioggia (una tattica più conservativa in attesa di attaccare al secondo pit stop non sarebbe stata una cattiva scelta, dopo tutto), ma pensavano, in base ai dati (evidentemente sbagliati), che sarebbe durata non più di un paio di giri.
Invece l'errore nella scelta di non cambiare le... scarpe della Ferrari (errore di squadra, come ha ribatito a fine gran premio il campione del mondo) ha dato via libera a Hamilton, dando ragione al pilota britannico e al suo box, quello della McLaren, che ha fatto la scelta giusta, vincendo Silverstone 2008.
E poi la scelta giusta l'hanno fatta anche quelli della Honda, che al muretto hanno un tipo di nome Ross Brawn (ricorda qualcuno?) che ad un certo punto, quando venne giù un gran diluvio, doppiati con Barrichello, hanno deciso di montare le gomme da pioggia: la scelta alla fine ha pagato con un terzo posto, quello del brasiliano, dietro il secondo di un rinato Heidfeld che raccolgie punti per la BMW, impensabile con un gran premio più tranquillo di quello che è stato.
In definitiva una condotta poco conservativa nel primo pit stop e troppo conservativa quando si doveva decidere se far rientrare Kimi o no nel periodo in cui prendeva 5 secondi a giro da Hamilton e quasi altrettanti dagli altri, hanno portato ad un quarto posto, doppiato, che non solo non è il valore del pilota, ma neanche quello dell'auto, ma che forse, purtroppo, è il valore del box di quest'anno.
E speriamo che questi errori non vengano più ripetuti, perché Raikkonen e in parte Massa non possono sempre lottare per porci riparo.
Invece l'errore nella scelta di non cambiare le... scarpe della Ferrari (errore di squadra, come ha ribatito a fine gran premio il campione del mondo) ha dato via libera a Hamilton, dando ragione al pilota britannico e al suo box, quello della McLaren, che ha fatto la scelta giusta, vincendo Silverstone 2008.
E poi la scelta giusta l'hanno fatta anche quelli della Honda, che al muretto hanno un tipo di nome Ross Brawn (ricorda qualcuno?) che ad un certo punto, quando venne giù un gran diluvio, doppiati con Barrichello, hanno deciso di montare le gomme da pioggia: la scelta alla fine ha pagato con un terzo posto, quello del brasiliano, dietro il secondo di un rinato Heidfeld che raccolgie punti per la BMW, impensabile con un gran premio più tranquillo di quello che è stato.
In definitiva una condotta poco conservativa nel primo pit stop e troppo conservativa quando si doveva decidere se far rientrare Kimi o no nel periodo in cui prendeva 5 secondi a giro da Hamilton e quasi altrettanti dagli altri, hanno portato ad un quarto posto, doppiato, che non solo non è il valore del pilota, ma neanche quello dell'auto, ma che forse, purtroppo, è il valore del box di quest'anno.
E speriamo che questi errori non vengano più ripetuti, perché Raikkonen e in parte Massa non possono sempre lottare per porci riparo.
domenica 6 luglio 2008
Conan (10): l'effetto dell'uomo sulla Terra
I problemi connessi all'uso delle attuali fonti di energia e a nuovi o rinnovati metodi di produzione, toccano profondamente a tutti i livelli lo sviluppo futuro dell'intera comunita' umana. Nella nostra societa' la sensibilita' verso questi temi e' in crescita, come dimostrano i numerosi dibattiti sull'argomento, nei quali tuttavia si tralasciano spesso aspetti tecnici e scientifici essenziali.
Così inizia la pagina Energia per il futuro, ideata dall'INFN di Milano, che raccoglie la documentazione relativa ai seminari e ai convegni effettuati sul tema. L'idea di questo e di futuri post è quella di raccontare, nel modo più chiaro possibile, ai lettori le più recenti discussioni su tali argomenti, molto importanti per il nostro futuro e quello dei nostri figli.Oggi iniziamo con Cambiamenti climatici di natura antropica: verità scientifica o teoria ancora da dimostrare? di Maurizio Maugeri.
Il seminario si è svolto il 26 Marzo del 2007, ma grazie alla presentazione resa disponibile presso il sito dell'iniziativa, è possibile esaminare i ragionamenti e le conclusioni del dr.Maugeri. L'idea di partenza di Maugeri è di cercare di fare chiarezza tra tutte le informazioni catastrofiche che ogni giorno passano attraverso i mass media, spesso proposte da persone non del campo e, nella migliore delle ipotesi, non verificate dai giornalisti. A fronte di una serie di dati sperimentali noti sul nostro ecosistema, Maugeri illustra le difficoltà e la complessità nella realizzazione di un modello teorico in grado di descrivere il clima anche di una zona limitata del pianeta e quindi di prevedere gli sviluppi futuri e comprendere a pieno l'incidenza delle condizioni iniziali. Tra le certezze inequivocabili c'è, comunque, l'aumento della temperatura media del pianeta, che è parallelo con l'aumento dei gas serra nell'atmosfera. Ciò sposta quindi il problema su una semplice questione: se è possibile associare la maggior parte di tale aumento alle attività umane. Il relatore, alla fine, non pensa che sia necessario, allo stato attuale delle conoscenze teoriche, prendere posizione per uno o l'altro dei piatti della bilancia, criticando l'allarmismo (appena accennato, devo dire) di quelle stesse fonti (IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change) che fanno da base scientifica per il documentario di Al Gore, Una scomoda verità, che gli ha valso il premio Oscar, oltre che il Nobel per la pace per il suo impegno a favore dell'ambiente.
Queste le sue parole conclusive:
Non siamo ancora in grado di modellizzare in modo del tutto efficace il sistema climatico e pertanto non siamo in grado di rispondere in modo quantitativo a molte importanti domande sull’entità del contributo antropico al riscaldamento presente e a quello futuro.
E a questo punto lanciare la palla ai politici è forse l'unico suicidio assistito possibile.
sabato 5 luglio 2008
Lo specchio nello specchio nello specchio...
Il romanzo è, in effetti, una serie di racconti, o per meglio dire di visioni, apparentemente slegate una all'altra a parte alcuni piccoli particolari comuni tra una vicenda e quella successiva. Ende costruisce un mondo surreale e di sogno, e chiude perfettamente la vicenda collegando il primo all'ultimo frammento. L'edizione tascabile della TEA perde, purtroppo per la sua definizione di tascabile, le illustrazioni del padre Edgar, cui è dedicata l'opera, ma d'altra parte questa mancanza ne è anche un pregio, perché spinge di volta in volta il lettore a immaginare tutti quei piccoli pezzi di mondo attraverso i quali Michael ci accompagna.
In un certo senso l'opera di Ende è molto simile al Garage ermetico di Moebius, una delle opere a fumetti più innovative del XX secolo: anche in quest'ultimo caso, infatti, una serie di racconti apparentemente slegati tra loro, vengono alla fine a trovare una conclusione comune in un mondo che vive tra il sogno e la fantascienza. Tra l'altro le due opere sono da considerarsi contemporanee: mentre il Garage ermetico usciva su Métal hurlant tra il 1986 e il 1980, Lo specchio nello specchio esce nel 1984; considerando che la lavorazione del libro di Ende era complicata dalla realizzazione da parte del padre delle illustrazioni a corredo del romanzo, si può considerare la concezione delle due opere, realizzate in due nazioni differenti, pressoché contemporanea, oltre che l'inizio di un nuovo modo di intendere l'arte e la letteratura.
Una bella lettura per tutti coloro che ancora, nonostante le difficoltà della vita, hanno ancora voglia di sognare.
venerdì 4 luglio 2008
La luna a 24 carati
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giovedì 3 luglio 2008
Marinai perduti
E inizia una storia, sul mare, sul Mediterraneo, su Marsiglia, un'indagine approfondita sulle storie, i desideri, le speranze e le disillusioni dei protagonisti, i tre marinai e le loro donne, quelle che hanno conosciuto e quelle che devono ancora conoscere. Un'indagine approfondita sulla vita e sulla morte come solo Jean-Claude Izzo sa fare, da quel grande maestro del noir quale è.
E' bello perdersi in questo romanzo. E' bello, nonostante tutto, quel sapore di malinconia che ti lascia in bocca. E' bello sentirsi... Marinai perduti.
mercoledì 2 luglio 2008
Il '68 che andrebbe ricordato
Per come l'ho compreso io, o per meglio dire per come l'ho assorbito dai mezzi di comunicazione, il Sessantotto è stato un anno in cui i movimenti di protesta giovanile hanno portato a una rivoluzione dei costumi. E se solo questo era quell'anno, in questo 2008 che ne dovrebbe celebrare i 40 anni, allora del 1968 è meglio dimenticarsene, perché quella rivoluzione dei costumi ha portato, oggi, ad una società che da quel punto di vista è forse ancora più ipocrita dell'Inghilterra vittoriana.
In realtà il Sessantotto è anche molto altro, è soprattutto tutto ciò che non si vuole dire per convenienza, sia da parte degli avversari politici di quel movimento, sia dai suoi componenti stessi. In effetti se le proteste di allora, le critiche e gli attacchi al nostro sistema socio-economico sono ancora attuali e, soprattutto, ancora più fondate, proprio il fatto che quelle proteste non sono ancora state recepite è una mezza sconfitta dei così detti sessantottini. D'altra parte il fatto che quelle proteste sono attuali ancora oggi è una sconfitta per gli avversari del Sessantotto, perché in fondo non solo non sono stati in grado di spegnere delle critiche giuste e fondate, ma non sono riusciti nemmeno a dare risposte concrete a quelle parti del pianeta ancora oggi affamate e, soprattutto, stanno portando tutto il mondo verso un futuro di guerre e fame generalizzate.
In tutti questi '68, però, in tutti questi moti rivoluzionari, uno in particolare mi preme ricordare: la Primavera di Praga.
Si potrà approfondire splendidamente sulla pagina di wikipedia, ma in sintesi la Primavera di Praga altro non è che un moto, un movimento della popolazione cecoslovacca che cerca di liberarsi dalla dittatura comunista, dalla sua ingerenza, dal suo peso. Un moto di libertà, un modo per affermare il desiderio di scegliere. Personalmente non la interpreto come una rivolta al comunismo in se e per se, ma come una sfida agli uomini che lo hanno gestito, che lo hanno applicato. E, in un certo senso, anche come il primo vero tentativo di affermare la libertà delle persone comuni di fronte ai propri rappresentanti. Ora le testimonianze di quel periodo, e soprattutto della repressione russa, sono visibili a tutti in una mostra che si tiene in questi giorni di calda estate 2008: Josef Joudelka. Invasione. Praga '68.
Queste foto, arrivate negli Stati Uniti anonime per evitare rappresaglie contro il loro autore, sono esposte presso il Centro Internazionale di Fotografia a Milano fino alla prima settimana di settembre. Chi può, ci dia un'occhiata: è una testimonianza storica che merita di essere approfondita e, in questo caso, vista.
martedì 1 luglio 2008
La vampa d'agosto
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Il commissario Montalbano soffre il caldo. Tutto Vigata soffre il caldo. E in questa gran calura viene scoperto un cadavere nel piano abusivo di una villetta affittata da una coppia di amici di Livia, l'eterna fidanzata del commissario. E ovviamente Montalbano indaga.
Questo La vampa d'agosto non è solo un gioco enigmistico, una sfida tra Montalbano (e con lui i lettori) e l'assassino, ma anche un mezzo per Andrea Camilleri di mettere in discussione il suo personaggio, per insinuargli i dubbi sulla sua efficienza, sulla sua età.
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