Per
freak si intendono degli esseri umani nati deformi, o la cui deformità è dovuta a una qualche malattia genetica o a causa di un incidente. La loro esistenza ha ispirato una larga parte della letteratura e soprattutto della cinematografia statunitense, anche grazie alla tradizione
circense di uomini e imprenditori come
Buffalo Bill e
Phileas Taylor Barnum, che nei loro spettacoli itineranti erano solito proporre
freak, genuini o finti che fossero aveva, per loro, ben poca importanza.
I
freak più noti si trovano soprattutto nel mondo
batmaniano: si spazia da avversari classici come
Due Facce o il
Pinguino, personaggi che hanno fatto della deformazione una scusa per prendere la via criminale, senza dimenticare personaggi più recenti come il
Dollmaker di
Tony Daniel, ultimo della serie dei
mad doctor, che ha sperimentato su se stesso quelle stesse deformazioni fisiche che impone sulle sue vittime. Restando in questa sottofamiglia del supereroismo una delle storie più interessanti sui
freak è sicuramente
Volti di
Matt Wagner, uscita sul primo numero de
Le leggende di Batman, ed.Playpress e successivamente sul quarto numero dell'edizione della Planeta DeAgostini.
Wagner è un autore che, spesso, quando ha incrociato le sue strade con Batman, ha messo il Cavaliere oscuro contro mostri deformi e aberrazioni scientifiche. L'abile creatore di
Grendel, in particolare, ha rivisitato due storie classiche del Batman delle origini, quello di
Finger e
Kane, con le due storie
Gli uomini mostro e
Il monaco pazzo, mettendo in campo nel primo caso il dottor
Hugo Strange, un ex accademico che si interessa di genetica, e nel secondo ripescando e aggiornando una vecchia storia di monaci e vampiri che coinvolgeva la prima fidanzata di
Bruce Wayne,
Julie Madison.
In particolare Strange, nella nuova versione
wagneriana diventa un esperto di genetica e le sue ricerche, sfociate nella creazione di mostri aberranti dalla forza incredibile, sono, un po' come le creazioni del
Dr. Moureau di
George Welles, una rappresentazione delle paure e delle preoccupazioni intorno all'ingegneria genetica e alle sue applicazioni. Questo stesso filo conduttore si trova in una delle più interessanti serie che l'
Image Comics ha realizzato negli ultimi anni,
Elephantmen, che evidentemente si ispira nel nome a uno dei più famosi
freak in assoluto,
Elephant Man, immortalato nell'omonimo film di
David Lynch del 1980.