Stomachion

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venerdì 1 agosto 2025

Riscritti dalle macchine

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Era l'1 agosto del 1981 quando MTV iniziava le sue trasmissioni nell'etere televeisivo. E il primo video ad andare in onda fu Video Killed the Radio Star dei The Buggles. Questa era una band della new wave londinese degli anni Settanta. Fondata nel 1977 da Trevor Horn e Geoff Downes, debuttarono nel panorama musicale proprio con Video Killed the Radio Star, singolo rilasciato nel 1979 e incluso nel loro album d'esordio, The Age of Plastic del 1980. La canzone, scritta dai due componenti del gruppo insieme con Bruce Woolley, è, almeno stando a quanto ricordano gli autori, ispirata al racconto The Sound-Sweep di J. G. Ballard, pubblicato nel 1960 sulla rivista Science Fantasy.
Il racconto è, in qualche modo, una specie di distopia musicale. Il protagonista è un ragazzo muto che ha il potere di aspirare i suoni vaganti in un mondo senza musica. Questi fa amicizia con una cantante lirica che vive in uno studio di registrazione abbandonato. La cantate si barcamena come può, poiché ella e la musica che rappresenta è ormai diventata obsoleta a causa della "musica ultrasonica" di quell'epoca futura.

martedì 25 giugno 2019

Il condominio

Oscillando tra noir e distopia, Il condominio di James Ballard è un romanzo veloce che cattura il lettore, sviluppato attraverso tre distinti punti di vista. L'ambientazione è quella di un grattacielo di 40 piani alla periferia di Londra dove ciasun appartamento è occupato da una famiglia dell'alta società londinese. E' un posto esclusivo, che però ha una struttura sociale abbastanza complessa. Ai piani bassi si trovano soprattutto le famiglie con figli, mentre ai piani alti i più ricchi, incluso il progettista del complesso di tre palazzi. Quindi un'ampia striscia di abitanti intermedi che potrebbero facilmente rientrare nella fascia bassa delle famiglie o in quella alta dell'elite. Quando il palazzo inizia a presentare difetti di gestione, le tre fasce di popolazione nelle quali il palazzo si è andato a dividersi iniziano ad accentuare le differenze una con l'altra, generando conflitti interni che gettano nel caos la vita all'interno del grattacielo. I condomini tendono a non uscire più dal palazzo, si combattono uno con l'altro, prima per l'uso dei servizi poi per il possesso stesso dei piani. Ognuno di loro sembra regredire al livello primitivo, spinto a muoversi solo da istinti primari. Ballard in questo modo mostra quanto la nostra società moderna, con le costrizioni e gli stress cui ci sottopone, spinge gli esseri umani a far emergere il loro lato peggiore e violento, esasperando le differenze di classe.

domenica 8 luglio 2018

Millennium people

James Graham Ballard nella parte finale della sua carriera di scrittore di fantascienza si è concentrato nel genere della fantapolitica, andando ad esaminare sotto varie angolature la società britannica moderna, e con essa la stessa società occidentale. In particolare in Regno a venire ha mostrato quanto fosse facile ricadere dentro gli errori del nazismo, mentre in Un gioco da bambini mostra come l'unione di benessere ed eccessivo controllo possa portare i figli delle classi più ricche verso una violenta ribellione familiare.
In un certo senso Millennium people è una versione più estesa di Un gioco da bambini: guidato dall'equivoco e carismatico Robert Gould, il quartiere residenziale di Chelsea Marina diventa il covo di un pericoloso gruppo di terroristi, costituito proprio dagli abitanti di questo particolare progetto urbanistico costruito a pochi passi da Londra.
La risposta all'ovvia domanda su come sia stato possibile che un gruppo più o meno vasto di cittadini rispettosi e relativamente abbienti abbia progettato una rivolta sociale di tale violenza potrebbe non essere così piacevole, perché implica una profonda critica al mondo consumistico e moderno che verrà esplorata successivamente nel già citato Regno a venire.

lunedì 25 aprile 2016

Regno a venire

Il consumismo è il più grande strumento mai inventato per controllare le persone... Per una qualche ragione particolare, lo chiamano shopping. Ma è realmente la più pura forma di politica.
- J.G. Ballard (da Meme Huffer)
All'interno dei due movimenti idelogici totalizzanti che hanno fortemente influenzato la politica europea nel corso del XX secolo (e che in buona misura continuano a farlo ancora oggi), ovvero fascismo e nazismo, esistono alcune differenze sostanziali, di cui la più importante è legata al loro rapporto con lo stato.
Per il fascismo, che in origine nasceva come movimento libertario, lo stato è una grande istituzione da servire: il partito fascista era al servizio dello stato e la sua esistenza necessaria per preservarlo, a qualunque costo e con qualunque mezzo. Per il nazismo, invece, lo stato è un mezzo per affermare i principi del partito, ovvero la superiorità razziale innanzitutto: lo stato tedesco diventa servo del partito nazionalsocialista. Queste differenze sono evidenti se pensiamo ai ruoli politici dei due leader, Mussolini e Hitler: il primo era comunque subordinato al re d'Italia (e, formalmente, al parlamento), il secondo, invece, distorse esplicitamente le istituzioni per ottenere anche la carica di presidente della repubblica, riassumendo in se un potere che di fatto lo rendeva inattaccabile.
Un'altra interessante differenza sta nel rapporto con il capitalismo. La posizione più radicale è indubbiamente quella di Hitler: il capitalismo danneggia le nazioni a causa della finanza internazionale, del dominio economico dei grandi affaristi e dell'influenza giudea. Non a caso Hitler disse esplicitamente che
Il sistema economico dei nostri giorni è una creazione dei giudei
Forte era la sua opposizione al libero mercato e riteneva, inoltre, che il problema di fondo fosse la natura egoistica del capitalismo e ciò lo spingeva verso una struttura economica guidata dallo stato.
Mussolini, invece, ebbe un rapporto ambivalente con il capitalismo (non dimentichiamo che durante la prima guerra mondiale, di fatto rompendo per la prima volta con i principi libertari che, diceva lo avevano ispirato, passò da neutralista a interventista proprio grazie a opportuni finanziamenti), sebbene alla fine si può affermare che, nella sua divisione storica del capitalismo, egli vagheggiasse il ritorno a quella che chiamava "età eroica del capitalismo", contrapposta al "supercapitalismo" dell'epoca. In particolare quest'ultima forma di capitalismo veniva accusata da Mussolini come creatrice di una forma di standardizzazione degli esseri umani (non dimentichiamoci comunque che sotto il suo regime qualunque voce fuori dal coro aveva vita piuttosto difficile), oltre che la causa di un aumento eccessivo dei consumi. In questo senso il supercapitalismo sarebbe alla fine crollato, aprendo la strada alla rivoluzione marxista, e dunque, per evitare ciò, era necessario il controllo statale in materia economica. In questo campo Mussolini era propenso a mantenere alcuni elementi del capitalismo, come ad esempio l'iniziativa personale, ovviamente subordinata alle decsioni statali.
Se la situazione è questa, ovvero una aperta avversione nei confronti del capitalismo e del libero mercato, da cosa nasce l'idea, presente in Regno a venire di J.G. Ballard, che il consumismo, diretta conseguenza del capitalismo (come emerge anche dalle idee di Mussolini), sia una nuova forma di fascismo?
Una risposta a questa domanda sta nell'uso da parte dei due regimi totalitari della propaganda, o in termini un po' più vicini all'argomento del romanzo di Ballard, della pubblicità. Quest'ultima, che viene definita come una forma di comunicazione di massa tra produttori e consumatori, ha avuto un primo importante sviluppo con l'invenzione della stampa, per poi ottenere l'esplosione definitiva durante la rivoluzione industriale. L'idea era ovviamente quella di convincere le persone ad acquistare questo o quel prodotto: le tecniche per la realizzazione dei manifesti vennero in effetti perfezionate proprio dagli uffici di propaganda di fascismo e nazismo e vengono ancora oggi utilizzate, come si evince dal confronto tra due manifesti nel finale di un lungo articolo di Mike Holliday.
E in un certo senso è la stessa risposta che fornisce Ballard, visto che il protagonista di Regno a venire, Richard Pearson, è un pubblicitario che si ritrova a lavorare per il simbolo assoluto del consumismo: un centro commerciale. La fidelizzazione dei clienti passa attraverso la creazione di spot, marce musicali, creazione di eventi collaterali come la sponsorizzazione di una squadra di calcio, persino la creazione di un punto di riferimento come un comico sulla cui bocca vengono messi slogan che vagheggiano un leader politico, a suggerire così la convergenza tra due figure apparentemente così distanti tra loro. Tutto questo ha un unico scopo: invogliare le famiglie e più in generale i consumatori a passare il tempo libero all'interno del centro commerciale.
La situazione, nel romanzo di Ballard, degenera forse in una maniera eccessiva considerando l'ambientazione, ma è evidente l'intento metaforico del romanzo stesso, che diventa una accusa nei confronti del consumismo e delle tecniche utilizzate per invogliare al consumo di prodotti sostanzialmente inutili. Di fatto, secondo Ballard, il consumismo porta a una standardizzazione equivalente a quella prodotta dal fascismo: la vastità di scelta è solo apparente, ma nei fatti sottrae un grado di libertà agli esseri umani, che sono alla fine invogliati a scegliere in maniera acritica.
Le scene di violenza che vengono poi mostrate nelle fasi finali del romanzo sono un eccesso che vuole mostrare dove la situazione potrebbe arrivare una volta giunta alle sue estreme conseguenze e che sembrano ispirate alle proteste che travolsero Londra alcuni anni fa.
Nel complesso la posizione espressa da Ballard in Regno a venire potrebbe sembrare eccessiva, ma semplicemente pone l'attenzione, certo in maniera molto enfatica, sui punti di criticità del consumismo e della società su esso costruita.
Leggi anche: The Return of Fascism in Contemporary Capitalism | Consumerism and fascism

martedì 9 aprile 2013

Un gioco da bambini

Un gioco da bambini
Si capisce sin dalle prime pagine che l'obiettivo di Ballard non è scrivere un giallo dove scoprire l'assassino, o dove scoprire come l'assassino ha commesso il delitto, ma un noir nella perfetta tradizione di Patricia Highsmith, dove ad essere importanti sono le motivazioni dell'assassino.
In questo caso, però, l'autore non entra direttamente nella psiche degli assassini, che in questa occasione sono un gruppo, ma la scopre un pezzo alla volta, raccogliendo le prove giorno dopo giorno, permettendo, così, di mettere a nudo la micro-comunità nella quale si svolge il delitto, che a sua volta è una riproposizione in piccolo della società moderna in generale.
Ciò che Ballard con Running wild vuole mettere a nudo è, in effetti, un aspetto particolare, l'eccesso di controllo e di sicurezza che spesso imponiamo a coloro che amiamo e a noi stessi pensando che questo sia l'unico modo per proteggere gli altri, per esprimere loro il nostro amore. Questo controllo, però, non è tanto nelle telecamere, quanto nel decidere in maniera dettagliata della vita dei nostri figli, ad esempio, dell'essere certi di ciò che è giusto o sbagliato, del desiderio di far sì che loro non sbaglino mai e soprattutto non debbano mai provare il dolore generato dall'errore. Ciò però, secondo la tesi di Ballard, crea una generazione distaccata, quasi priva di sentimenti, che non può fare altro che ribellarsi i maniera violenta alla società che l'ha generata. In questo senso il romanzo di Ballard è forse doppiamente inquietante se ci si sofferma a pensare ai molti delitti nati per una combinazione letale di noia e ribellione di cui le cronache mondiali si sono riempite: forse che molti dei delitti di cui veniamo quotidianamente edotti sono una conseguenza delle scelte fatte in quegli anni?

lunedì 9 agosto 2010

Foresta di cristallo

More about Foresta di cristalloIsaac Asimov e soprattutto Stanislaw Lem hanno portato il noir nella fantascienza, creando la così detta fantascienza psicologica, dove le sensazioni, i pensieri degli esseri umani posti di fronte allo spazio profondo e a ciò che lo abita, sia esso una minaccia o meno, costringe gli esploratori a interrogarsi su se stessi. Ballard, invece, il noir lo porta sulla Terra, dando insieme a Dick le origini dello steampunk, la cui fondazione viene usualmente assegnata a Gibson e Sterling.
Come già ne Il mondo sommerso, anche ne La foresta di cristallo Ballard è interessato ad esplorare le origini ancestrali dell'uomo, quella parte primitiva che ne muove le azioni. Ancora una volta c'è un evento fuori dal controllo degli esseri umani che sta invadendo il pianeta: in questo caso è una sorta di cristallo che assale qualunque essere vivente del pianeta e che lo ricopre, congelandolo per sempre in una vita lenta ed eterna. E così è proprio il voler entrare o sfuggire dan questa foresta di cristallo che si sta allargando a tutto il pianeta ciò che muove i personaggi del romanzo di Ballard, ciò che ne spiega la follia o la lucidità.
Se London ha scritto Il richiamo della foresta avendo in mente un ritorno alle origini collegato con la terra, stimolato dal rapporto con i luoghi solitari e incontaminati, il richiamo di Ballard è concepito con una profonda vena di pessimismo, perché per ritrovare le proprie origini l'uomo ha sempre bisogno di un impulso esterno, che non appartiene al suo stesso pianeta, al suo stesso ambiente usuale. In un certo senso è un po' come attenersi al precetto che bisogna morire (da qui la distruzione del mondo dell'uomo) per poter rinascere, cioè la fusione con il cristallo per entrare in una dimensione di sogno e dimenticare le preoccupazioni di una vita forse troppo ricca di stimoli che ancora non si è imparato a gestire.

lunedì 22 febbraio 2010

Il mondo sommerso

More about Il mondo sommersoAvevo promesso di leggere Ballard e grazie ad un'amica ora ho finalmente letto il mio primo libro di questo scrittore di fantascienza, Il mondo sommerso.
La base scientifica del romanzo è semplice, come spesso avviene in questo genere di romanzi: una insolita tempesta solare altera il campo magnetico terrestre, generando una dispersione della ionosfera nello spazio e aumentando la temperatura sulla superficie terrestre, tale da sciogliere i ghiacci polari, prosciugare alcune zone a causa del deposito dei sedimenti, e allagarne altre. In quella che un tempo fu Londra, ora completamente sommersa dalle acque, il biologo Kerans, insieme ad una spedizione militare guidata dal comandante Riggs, svolge una serie di ricerche su questo ambiente sommerso dall'acqua e ormai paludoso, preda di insetti e rettili che l'evoluzione ha reso più grandi della generazione precedente. Insieme a Kerans, un altro personaggio rappresenta la parte accademica del romanzo: il dottor Bodkin: è proprio lui a raccontare come il mondo è giunto praticamente sull'orlo dell'estinzione del genere umano. Non solo: secondo il dottore queste condizioni così simili a quelle presenti nella lontana preistoria, quando i mammiferi occupavano una nicchia ecologica subordinata a quella dei rettili, inducono una regressione psicologica negli uomini, che si manifesta attraverso sogni ricorrenti di paesaggi preistorici.

martedì 21 aprile 2009