Stomachion

giovedì 19 giugno 2025

Due racconti di vampiri

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Dopo la raccolta Draculea, torniamo a parlare di vampiri grazie a un libercolo agile e veloce, sempre di ABEditore, che ripropone due racconti di genere di Frederick Ignatius Cowles: L'orrore di Abbot's Grange e Il vampiro di Kaldenstein.
Nel primo racconto una giovane coppia di sposini affitta la villa di Abbot's Grange, senza immaginare a quale orrore sta andando incontro. Nel corso di una festa, infatti, viene innavertitamente liberato un antico vampiro pronto a rifocillarsi dopo la lunga prigionia.
Nel secondo racconto, invece, abbastana esplicitamente ispirato a L'ospite di Dracula, il protagonista, in visita in Europa, si ritrova catturato all'interno di un vecchio castello abitato da vampiri.
I due racconti, usciti rispettivamente nel 1936 e nel 1938, sono ambientati nella contemporaneità dell'autore: gli ambienti, infatti, sono illuminati da lampadine, mentre i protagonisti, quando si muovono al buio, portano dietro torce elettriche. D'altra parte, a meno di smartphone, i racconti potrebbero essere riportati pari pari anche nella nostra epoca. Ricchi di tensione, hanno un approccio, anche alla narrazione, un po' alla Stoker, con l'inserimento di lettere e altri documenti all'interno di un racconto in prima persona. Fondamentale, poi, il contributo degli ecclesiastici nella risoluzione delle vicende, che però non è una conclusione realmente definitiva: non c'è una vera sconfitta del male rappresentato dai vampiri, ma solo un suo contenimento, quasi a voler rappresentare una metafora del male stesso del singolo, che ognuno di noi è chiamato a tenere sotto controllo.
Cowles, autore poco noto in Italia, riscoperto proprio grazie ad ABEditore, è sostanzialmente uno scrittore "minore" (qualunque cosa ciò voglia dire) nel panorama dell'horror e del gotico, avendo scritto quasi esclusivamente racconti. L'agile volumetto, che comunque non racconta molto sulla sua biografia (visto che poco si conosce), è come sempre per questo editore ricco di un apparato grafico di grande livello grazie a illustrazioni di genere puntuali e in linea con il tema.

mercoledì 18 giugno 2025

La Galassia dello Scultore come non l'avete mai vista!

In effetti la Galassia dello Scultore è un po' difficile da osservare alle nostre latitudini. Si trova, infatti, nell'area coperta dalla costellazione dello Scultore, una piccola costellazione dei cieli meridionali definita dall'astronomo francese Nicolas-Louis de Lacaille durante i due anni trascorsi a Capo di Buona Speranza proprio con lo scopo di osservare i cieli dell'emisfero australe.
In particolare la Galassia dello Scultore, classificata come NGC 253, è una galassia a spirale scoperta nel 1783 da Caroline Herschel. Nota anche come Galassia moneta d'argento o dollaro d'argento, fa parte di un gruppo di galassie gravitazionalmente legate denimonato Gruppo dello Scultore.
Ora, grazie al Multi Unit Spectroscopic Explorer (MUSE), uno degli strumenti in uso al Very Large Telescope (VLT) dell'ESO, un gruppo di astronomi è riuscito a ottenere un'immagine della Galassia particolarmente dettagliata, in cui sono presenti alcune migliaia di colori (o se preferite migliaia di sfumature dei colori a noi noti). Se dal punto di vista visivo ciò ci restituisce un'immagine spettacolare e di rara bellezza, dal punto di vista scientifico questo implica avere migliaia di informazioni relative alle stelle e ai gas presenti nella costellazione. E dunque preziose informazioni sulla sua struttura. Senza dimenticare che questa foto spettacolare è stata prodotta con uno strumento a terra e non con un telescopio spaziale!

martedì 17 giugno 2025

L'uomo invisibile

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Dei quattro grandi romanzi di fantascienza di Herbert George Wells, L'uomo invisibile è probabilmente quello meno evocativo. Non ci sono, in effetti, espressi degli espliciti pareri sul genere umano, come avviene per esempio ne La macchina del tempo o, sebbene in maniera mediata tramite l'invasione aliena, ne La guerra dei mondi, ma indubbiamente lo scrittore e giornalista punta in maniera indiretta la sua lente sull'arroganza dell'uomo. Il protagonista, infatti, il famoso Griffin, che viene anche ritratto nella copertina del Mammut che raccoglie questo e altri tre romanzi di Wells, dopo aver ottenuto una formula chimica che gli permette di ottenere l'invisibilità, scivola in una spirale di abiezione, quasi di corruzione, in cui ogni gesto che fa viene in qualche modo inquinato dal suo senso di onnipotenza.
Per traslato, anche se non con la stessa forza, per esempio, de L'isola del dottor Moreau, Wells punta il dito contro gli scienziati senza etica, interessati all'ottenimento del risultato, senza curarsi delle vittime che lasciano sul campo. Anche se queste vittime sono loro stessi.

lunedì 16 giugno 2025

Questione di prospettiva

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Ormai instagram, per quanto sia ancora installato sul mio smartphone, non è esattamente un social che vivo particolarmente spesso. A volte capita, come per esempio venerdì scorso quando abbiamo rilanciato l'uscita de Il fattore gamma di cui ho scritto l'introduzione. In quell'occasione il sistema mi ha proposto un reel in cui Beatrice Mautino ed Emanuele Menietti pubblicizzavano l'ultima puntata di Ci vuole una scienza, uno dei podcast del Post. E quel reel devo dire che mi ha dato fastidio e non poco, ma non per i contenuti. Passo a spiegarvelo.
La memoria dell'acqua
La storia della "memoria dell'acqua", ovbvero il fatto che l'acqua conserverebbe memoria di ciò che viene dissolto al suo interno anche dopo un numero arbitrariamente grande di diluizioni successive, ha origine nel 1988 grazie a un esperimento di un team guidato da Jacques Benveniste, che sembrava aver verificato tale idea.
L'articolo con il quale vennero riportati i risultati fu proposto a Nature: l'idea iniziale era rifiutarlo, perché era evidentemente sbagliato, visto che metteva in crisi leggi fondamentali della chimica e della fisica. L'unico problema era che non sembrava esserci alcun errore metodologico nell'esperimento stesso. Così si giunse a un compromesso: si sarebbe pubblicato l'articolo a patto di ripetere l'esprimento sotto la supervisione di un team messo in piedi dalla redazione di Nature: John Maddox, l'editor di nature, James Randi, illusionista e "cacciatore" di bufale, e Walter Stewart, chimico dello U.S. National Institutes of Health.
Così dopo la pubblicazione iniziale dei risultati di Beneviste, il team riprodusse l'esperimento sotto la supervisione di Maddox &co. Dopo la prima esecuzione, assolutamente identica a quella portata avanti dal team, anche nei risultati, Maddox comprese subito quale fosse stato il problema, così propose di rifare l'esperimento utilizzando il sistema del doppio cieco (un modo per ridurre il più possibile eventuali manipolazioni, anche involontarie, durante l'esperimento). Inultile dire che i risultati in questo caso furono negativi e non c'era alcuna "memoria dell'acqua". E i risultati del test vennero, ovviamente, pubblicati su Nature.
Se dal punto di vista scientifico ciò chiudeva la faccenda, per quel che riguarda i fan dell'omeopatia questa dimostrazione di falsità non è mai stata sufficiente (un po' come mostrare a un terrapiattista la curvatura della Terra così come fotografata dalla Stazione Spaziale Internazionale), per cui ogni tanto questa storia torna a farsi sentire in contesti tra i più disparati.
Definito, comunque, il contesto, passiamo alla storia narrata nel reel.

domenica 15 giugno 2025

Topolino #3629: Nel segno di Michelini

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Il #3629 si apre, oltre che con il consueto editoriale di Alex Bertani, con un sentito ricordo di Davide Catenacci a Massimo Marconi, recentemente scomparso.
La storia d'apertura, invece, I sogni tesoriferi di Denilo Deninotti e Paolo De Lorenzi ricorda molto alcune storie classiche di Fabio Michelini, con uno spunto finale alla Don Rosa. Paperino, forse a causa di un bernoccolo dovuto alla statua di un famoso cercatore di tesori, inizia a sognare... tesori! E ovviamente Paperone decide di sfruttare questa insolita capacità del nipote. In effetti qualcosa del genere era già avvenuto ne Il viaggio da incubo, scritta proprio da Michelini su disegni di Roberto Marini.
Interessante, poi, osservare come la prima versione dell'invenzione di Archimede ne I sogni tesoriferi ricordi un casco da parrucchiere, come succede con la strana invenzione che viene proposta a Paperino ne Il magazzino dei mondi, sempre di Michelini ma per i disegni di Paolo Ongaro, con la quale il nostro eroe avrebbe dovuto vivere in sogno la sua giornata ideale.
Allo stesso tempo, però, l'ingresso e l'interferenza di Paperone con i sogni di Paperino richiama quanto accade ne Il sogno di una vita di Don Rosa quando i Bassotti provano a scoprire la combinazione della cassaforte entrando nei sogni di Paperone.
Deninotti prende quindi tutti questi elementi, combinandoli in una storia comunque fresca e divertente che non chiude con la scontata sparizione del bernoccolo, ma con il più classico degli inseguimenti, anche in una situazione in cui, di fatto, il responsabile è comunque l'inseguitore (e non devo dirvi chi sia costui!).

sabato 14 giugno 2025

Grandi Autori: Floyd Gottfredson

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Con il numero di Grandi autori, il settimo di questa serie (il 107.mo di Speciale Disney), il fumettista su cui si pone l'attenzione è quello che viene considerato il terzo papà di Topolino: Floyd Gottfredson.
Il volume, a cura di Gaja Arrighini per i testi di Alberto Brambilla, presenta un'interessante selezione di storie che spaziano lungo tutta la carriera del fumettista, interessante soprattutto perché, a parte la quasi ovvia Topolino in guerra con il Gatto Nip (così tante volte ritampata che non l'ho nemmeno riletta), presenta storie in qualche modo minori, come Topolino e Orazio nel castello incantato, che devo confessare non aver mai letto nonostante abbia tutta la serie de Gli anni d'oro di Topolino (gli ultimi volumi li ho acquistati senza leggerli...), Topolino contro il mostro bianco e soprattutto quel capolavoro hitchcockiano che è Topolino contro Topolino. Tra l'altro, a parte quest'ultima storia che fa parte del periodo di collaborazione con Bill Walsh, le altre sono tutte a partire da un soggetto dello stesso Gottfredson sviluppato ora da Webb Smith per Il castello incantato, che riprende in parte il corto Lo scienziato pazzo, cui sempre Smith stava collaborando in quel periodo, ora da Merril De Maris per Il mostro bianco.

Scienza take away #10: maggio-giugno 2025

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E torna puntuale il Carnevale della Matematica con la sua edizione #188 ospitata, questo mese, da Maurizio Codogno. E come ormai da un annetto a questa parte in concomitanza con l'uscita del Carnevale ecco arrivare anche la nuova edizione di Scienza take away, il link post che raccoglie tutti i miei post a tema scientifico, ma non matematico, pubblicati nel mese precedente.
Nell'immagine di apertura di questo mese, tra l'altro, vedete i tre numeri di Topolino, dal #3627 al #3629, su cui è stata pubblicata la saga L'effetto omega di Alessandro Pastrovicchio, cui sto dedicando una serie di post e video. La scelta è caduta su questa apertura essenzialmente perché sono stato citato nell'editoriale del direttore Alex Bertani del #3627! E con questo primo link entriamo nel vivo di Scienza take away!

venerdì 13 giugno 2025

Dottor futuro

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E' un mix tra viaggio nel tempo e distopia abbastanza noto ai lettori di Philip Dick quello presente in Dottor futuro. A differenza de La svastica sul Sole, però, il protagonista, il medico Jim Parsons, viene rapito e spedito nel suo futuro (in un viaggio tuttosommato piuttosto convenzionale) per compiere un delicato intervento per salvare un uomo che era stato colpito a morte alcuni decenni prima, il tutto in una società distopica in cui i medici sono diventati fuorilegge, i giovani sono la maggior parte della popolazione mondiale, che a sua volta è suddivisa in tribù, ognuna con una specie di animale totemico e, ovviamente, i propri interessi da difendere.
Rispetto ad altri romanzi dello scrittore, comunque, le tresche amorose del protagonista sono ridotte al minimo indispensabile, mentre gli intrecci temporali tessono un paradosso che viene sciolto solo quando tutta la matassa viene sviluppata sotto gli occhi del lettore. C'è, però, da dire che l'intreccio temporale è la parte meno interessante, per quanto la più pressante, del romanzo, mentre è proprio l'interazione con la società distopica del futuro a stuzzicare maggiormente: d'altra parte un protagonista votato a salvare vite umane non può non notare la scelta quasi fanatica di non volersi più curare. Ciò che però è forse ancora più interessante è la motivazione che fa da sfondo a questa scelta: una razionalizzazione delle risorse a disposizione. Ed è forse questo il vero messaggio che alla fine dovremmo cogliere da Dottor futuro in questi nostri tempi di sfrenato consumismo.