Stomachion

sabato 1 novembre 2025

Fantastici Quattro: Azione preventiva

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Quando all'inizio dei 2000 a Mark Waid venne offerta la serie di Fantastic Four, il prolifico sceneggiatore si fece carico con grande professionalità di un'impresa non da poco, complicata soprattutto dal fatto di non essere un estimatore della famiglia Richards. La sua scelta, però, fu in qualche modo piuttosto semplice, considerando tale premessa: ripartire praticamente da zero.
La serie di Fantastic Four dell'epoca era ricominciata dall'1 nel 1998 nel corso di Heroes return, che aveva riportati i Fantastici Quattro e altri eroi scomparsi nell'universo Marvel usuale dopo un anno passato all'interno di un universo tasca creato da Franklin Richards per salvarli dalla morte contro Onslaught (versione breve di una storia leggermente più complessa, che potrebbe essere definita come una specie di esperimento Ultimate prima del vero e proprio concepimento dell'Ulitmate-verse).
Prendere le misure
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Quei primi numeri erano stati affidati a Scott Lobdell e Alan Davis, ma ovviamente, come in tutte le serie supereroistiche, non restarono a lungo sulla testata, che anzi vide una lunga gestione da parte di Jeph Loeb, cui seguì Carlos Pacheco che in quel periodo, affiancato da Karl Kesel, si mise in gioco, anche con buoni risultati, alla scrittura.
Con la chiusura della gestione Pacheco, dopo una breve storia in tre parti scritta da Adam Warren, con Fantastic Four #60 arrivarono a bordo della testata il già citato Waid e, ai disegni, una sua vecchia conoscenza dei tempi di Flash: Mike Wieringo.
Con i primi numeri Waid prese un po' le misure con il quartetto, ponendolo all'inizio nella incresciosa situazione di dover ricostruire la propria immagine pubblica, cosa che in qualche modo era in parallelo con ciò che voleva Waid: costruire la sua immagine dei Fantastici Quattro!
Come lo stesso Waid ha raccontato in varie occasioni (e come ricordato nei redazionali di Andrea Gagliardi dei due Marvel Masterseries che raccolgono la sua gestione della testata), il suo obiettico era quello di far ruotare tutto intorno a Reed, che voleva rappresentare come un genio in grado di cambiare il mondo. Qualcuno al livello di Albert Einstein, per intenderci! E a questo scopo, in apertura di Fantastic Four #62, primo episodio della saga Senziente, ecco che vediamo Reed, in pieno centro a New York, che trova la dimostrazione dell'ipotesi di Riemann (all'epoca la si chiamava ancora così, mentre oggi è sempre più usato il termine, decisamente più corretto, di "congettura" di Riemann), che ovviamente non è ancora stata trovata.
La sua gestione, però, fu segnata in particolare da due saghe legate una all'altra e, in qualche modo, a doppio filo al Destino di Warren Ellis. Come abbiamo visto, quell'interpretazione del personaggio distoglieva l'attenzione del lettore sulla vera essenza dello storico avversario dei Fantastici Quattro, e allora Waid decise di ricordare a tutti i lettori chi fosse realmente Victor von Doom.
All'inferno e ritorno
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Dopo un numero di preparazione, Sotto la sua pelle su Fantastic Four #67, ecco iniziare l'attacco definitivo di Destino contro Richards e la sua famiglia nella sgaa in quattro parti Inimmaginabile (tra l'altro l'ultimo episodio coincise con il ritorno alla numerazione della testata classica, il #500).
L'attacco di Destino è così improvviso e devastante che i Fantastici Quattro rischiano di perdere tutto: Destino rapisce i figli di Reed e Sue e, in particolare, consegna Franklin ad alcuni demoni dell'inferno, mentre tiene per se Valeria con la quale ritiene di avere un forte legame in virtù della complicata storia pregressa della bambina (non mi ci dilungo). Nel frattempo tortura Sue, Johnny e Ben e rinchiude Reed in una trappola mistica, ben conscio del fatto che il suo rivale non riesce a comprendere le energie mistiche, non considerandole scientifiche.
Questo primo confronto tra Reed e Destino si gioca, quindi, sulle differenze tra i due, in cui Waid fa emergere la flessibilità del primo rispetto al secondo mettendo Mr. Fantastic in una situazione per lui non solo inconsueta, ma, appunto, inimmaginabile (o impensabile, riprendendo la traduzione letterale del titolo originale, Unthinkable).
Wieringo, che aveva già disegnato in altre occasioni il quartetto, dopo l'ottima prova con Flash, una delle serie a mio giudizio più complicate da disegnare, con i Fantastici Quattro compie un ottimo lavoro, in particolare con Reed e Ben, mentre il suo Destino non l'ho trovato altrettanto efficace come quello visto in Doom 2099.
Mia dolce Latveria
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Se non ricordo male, Giuseppe Guidi, all'epoca curatore della testata italiana Fantastici Quattro, scrisse nei redazionali che introducevano il primo episodio di Azione preventiva, che questa saga aveva generato non poche polemiche negli Stati Uniti e per diversi motivi, primo su tutti la visione di Destino che Waid proponeva.
Azione preventiva, iniziata su Fantastic Four #503 e protrattasi per un totale di sei episodi, iniziava con i Fantastici Quattro che andavano in Latveria per fermare l'invasione del piccolo staterello europeo da parte dell'Ungheria, che, dopo la scomparsa di Victor von Doom, rimasto imprigionato nell'inferno al posto di Franklin, pretendeva per se quei territori. Il gruppo, però, scongiurata l'invasione, rimase in Latveria e Reed si mise a capo del governo con l'intento di ridare alle persone la fiducia in se stesse prima di permettere loro di avere un libero governo indipendente.
I primi due episodi di Azione preventiva, però, si concentrarono sul mostrare gli aspetti dittatoriali di Destino: una casa con strumenti di tortura e un forno crematorio usato contro i dissidenti politici, una specie di sentinelle robotiche programmate proprio per catturare i ribelli, un intero arsenale di armi di distruzione di massa. E più in generale un popolo tenuto in scacco con la paura di ritorsioni in caso di rimostranze contro l'azione di Destino.
In effetti Waid aveva in mente un politico ben preciso quando scrisse la saga, come dimostra questa battuta che Reed rivolge a Nick Fury, giunto in Latveria per allontanare i Fantastici Quattro e consentire all'ONU di stabilire un governo secondo le regole internazionali:
Le elezioni non producono automaticamente la democrazia, Nick. Vladimir Putin è stato eletto ma governa la Russia come un autocrate.
Ricordo che siamo nel 2004 quando uscì la quarta parte di Azione preventiva.
Waid, però, fa qualcosa di più. Il popolo latveriano liberato dal giogo di Destino, inizia a rendersi conto di ciò che significa sul serio "libertà". Dopo un tentativo di furto all'inizio di Fantastic Four #506, il panettiere che l'ha sventato si esibisce in un significativo monologo:
Per tutta la loro vita i nostri figli hanno imparato a non arrecare danno agli altri per paura del castigo. Nessuno vi ha edutcati a valori più alti. Richards e la sua famiglia ci hanno dato la possibilità di cambiare le cose. (...) Una società civile si governa secondo coscienza (...) Il futuro dipende da noi.
Su Fantastic Four #507 Waid calca ancora di più la mano sulle faccende geopolitiche e l'autodeterminazione dei popoli con un altro significativo discorso di una latveriana contro Nick Fury e le sue truppe statunitensi entrate in Latveria per consegnare all'ONU lo staterello:
Lurido ipocrita! Per quanti anni Destino ha commesso tutti i giorni crimini ben peggiori? Eppure gli avete garantito l'immunità diplomatica... mentre opprimeva il suo popolo... e ci governava con il terrore e la ferocia!
Ora almeno abbiamo un sovrano che desidera darci voce in capitolo... e volete togliercelo!
Chi siete voi per decidere cosa è meglio per noi?
La scena si conclude con i latveriani che urlano Lasciateci in pace!, mentre la situazione al castello di Destino precipita.
L'ultimo sacrificio
Il piano segreto di Reed era quello di isolarsi da tutti e creare la prigione perfetta che impedisse a Destino di tornare prima o poi sulla Terra. Solo che tale prigione prevedeva la presenza di un carceriere, Reed stesso. A scardinare il piano di Reed ci hanno pensato, purtroppo, gli altri componenti degli FQ, consentendo così a Destino di poter sfuggire dall'inferno incarnandosi di volta in volta in un diverso componente del gruppo.
Azione preventiva si chiude, quindi, con due episodi di grande tasso adrenalinico in cui Destino affronta gli FQ e gli eserciti ungherese e statunitense prima possedendo Susan, quindi Jhonny e infine Ben, in una scena terribile e drammatica che conduce alla morte della Cosa.
E' una delle scene più intense e drammatiche mai disegnate dal sempre efficace Howard Porter, che era stato a bordo con grande successo nel corso della JLA di Grant Morrison. Porter, che nel corso di Azione preventiva aveva sostituito Wieringo, si rivela la scelta perfetta per una saga dai toni oscuri e che, come abbiamo visto dalle citazioni che vi ho segnalato poco sopra, costringe il lettore a riflettere sulla politica degli stati-nazione in una maniera quasi anarco-libertaria.
Anche Porter, come già Wieringo, risulta particolarmente efficace nel rappresentare la Cosa, sia nei momenti più spettacolari, sia nei suoi ultimi istanti. Spicca poi il suo Mr. Fantastic: con il volto sfigurato a causa dell'ultima azione di Destino mentre viene trascinato all'inferno, viene rappresentato in questo sembiante da Porter in maniera molto più efficace del disegnatore regolare della testata, un po' come il Due Facce di Batman.
Il Reed sfigurato di Ringo con cui si apre Fantastic Four #509 appare quasi disturbante con il suo mezzo volto cadente che ricorda Clayface, per poi apparire più che altro svuotato, quasi impotente dopo aver compreso che il suo amico è, forse irrimediabilmente, morto. E', però, su quel "forse" che si gioca la saga successiva, Nell'aldilà.
Omaggio a Kirby
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Come intuibile dal titolo, Waid spedisce i componenti rimasti del quartetto nella loro avventura più assurda: un viaggio in paradiso alla ricerca dell'anima di Ben per convincerlo a tornare nel suo corpo, mantenuto in animazione sospesa dalle macchine di Reed.
E' in particolare in questa saga che Waid rappresenta in maniera quanto mai esplicita sia il forte legame tra Reed e Ben, ma soprattutto il profondo senso di colpa che il primo ha nei confronti del secondo per via della sua trasformazione in un essere di roccia che, almeno nell'aspetto, non ha più nulla di umano.
La saga, in ogni caso, è progettata per riportare il quartetto al suo usuale status quo, pur con tutte le difficoltà conseguenti all'invasione della Latveria: così Ben torna roccioso, dopo averlo visto nel suo aspetto umano per tutti i tre episodi, mentre Reed riacquista la sua faccia, il tutto grazie al creatore, ovvero Jack Kirby.
L'ultimo episodio è, quindi, un sentito omaggio di Waid e Wieringo al creatore dei Fantastici Quattro (solo i kirbiani duri e puri non considerano Stan Lee come creatore del gruppo, e onestamente questa è un'ottima occasione per inserirmi in quella schiera!). Da quel momento in poi, comunque, Fantastic Four si "rilassa" per alcuni numeri prima dell'esplosivo finale cosmico.
Universo senza confini
L'ultima saga della coppia Waid-Wieringo è una lunga esplorazione spaziale che in parte potrebbe far pensare al film dei Fantastici Quattro. Suddivisa a sua volta in due mini-sage, Invisibile, in tre parti, e Rising Storm, in quattro parti, vede Manhattan staccata dalla Terra e lanciata nello spazio da alcuni alieni che vogliono uccidere (o privare dei suoi poteri) Susan per evitare che diventi il nuovo araldo di Galactus. Reed, allora, scambia i poteri tra Sue e Johnny, salvando la moglie, ma alla fine spingendo Galactus a prendere quest'ultimo come suo araldo.
In questo modo con questa doppia saga Waid riesce, al di là della sua spettacolarità, a puntare i riflettori anche su altri due componenti del quartetto: Susan e Johnny. In particolare quest'ultimo risulta molto meno stupido e superficiale di come generalmente viene raccontato, e questo senza mai dare al lettore la sensazione di star leggendo un personaggio differente.
In quest'ottica sono quasi accessori i dettagli di una trama che arriva a raccontare nuovi dettagli su Galactus e che sfocia, alla fine, nell'adrenalinico saluto del team creativo ai lettori sulle pagine di Fantastic Four #524.
Ovviamente nel corso di questo lungo articolo ho trascurato molte storie e molte altre osservazioni interessanti, come per esempio l'ottimo modo con cui Waid ha affrontato il trauma di Franklin dopo essere stato all'inferno, però spero di aver fatto capire quanto sia stata "fantastica", spettacolare e a suo modo anche rivoluzionaria la gestione Waid della testata. Decisamente una delle masterseries da recuperare!

venerdì 31 ottobre 2025

Halloween 2025: L'astronomia fa... pauuuuraaaa!

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Continua la tradizione dei video dedicati ad astronomia da paura. Anche quello di quest'anno prende una delle gallerie uscite su EduINAF, per la precisione quella del 2023.
Buona visione!

Cacciatori di cadaveri: Non è un paese per bambini

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gli ultimi due tankobon di Cacciatori di cadaveri di Hosui Yamazaki conclude le vicende dei giovani protagonisti del manga impegnati, nei primi due volumetti, nella ricerca della loro amica scomparsa un paio di anni prima.
La matassa, mostrata come particolarmente intricata, viene svolta dal mangaka alternando in maniera sapiente scene d'azione con altre di pura investigazione (perquisizioni, interrogatori, esame delle prove raccolte).
Il vaso di Pandora che i giovani protagonisti e la loro guida adulta scoperchiano risulta terribile e scioccante: le perversioni di un unico membro influente di una piccola comunità di montagna hanno influenzato e indirizzato il resto degli adulti, legati in maniera apparentemente incredibile attraverso le catene della superstizione. Ed è proprio su questo che Cacciatori di cadaveri ci invita a riflettere: non tanto sulla follia del singolo, quanto sulla costruzione collettiva di una coperta sotto la quale la comunità si nasconde per non vedere le colpe e le codardie dei singoli.
Dal punto di vista della narrazione, poi, l'ambientazione periferica, quasi montana, ha permesso di aumentare la tensione da un lato, ma anche di proporre un'ulteriore riflessione sui pregi e sui difetti di un mondo così interconnesso come il nostro. Sarebbe bello se il messaggio che quei momenti di privacy dalla rete che i ragazzi si sono presi nel corso del loro viaggio diventassero, per tutti noi, un esempio da seguire.

giovedì 30 ottobre 2025

Paralipomeni di Alice: Pesare sacchi

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Ed è finalmente venuto il momento di svelare il risultato della serie di pesate proposte nel nodo 4 di A tangled tale di Lewis Carroll. Le cinque pesate dei cinque sacchi possono essere riassunte, in termini matematici, con il seguente sistema di equazioni: \[s_1 + s_2 = 12\] \[s_2 + s_3 = 13 + \frac{1}{2}\] \[s_3 + s_4 = 11 + \frac{1}{2}\] \[s_4 + s_5 = 8\] \[s_1 + s_3 + s_5 = 16\] Come per qualsiasi sistema di equazioni, anche per questo si possono utilizzare diversi metodi di risoluzione, anche più di uno contemporaneamente. Ho proceduto come se dovessi ridurre il sistema in forma diagonale, quindi sottraendo prima le prime due equazioni, poi sommando il risultato con la terza, sottraendo quindi alla quarta e infine sommando alla quinta, ottenendo alla fine una relazione tra \(s_1\) e \(s_3\) che ho messo a sistema con la prima equazione ottenuta in questa serie: \[s_1 - s_3 = -1 - \frac{1}{2}\] \[2s_1 + s_3 = 18\] Da qui ho ricavato \(s_3\) e poi tutti gli altri valori, ottenendo: \[s_1 = 5 + \frac{1}{2}, \; s_2 = 6 + \frac{1}{2}, \; s_3 = 7, \; s_4 = 4 + \frac{1}{2}, \; s_5 = 3 + \frac{1}{2}\] ovvero lo stesso risultato di Carroll, ma con un metodo diverso.

mercoledì 29 ottobre 2025

Ritratti: Mary Byrd

John Huntington Byrd era nato il 28 dicembre del 1816, nel Vermont. Si era laureato all'Oberlin College nel 1846 e, poco dopo, era stato ordinato sacerdote. Era entrato nell'American Missionary Association, un'associazione missionaria evangelica che era a favore dell'abolizione della schiavitù. Questa posizione gli creò non pochi problemi. Nel 1847, infatti, quando andò a Le Roy, nel Michigan, per predicare, i metodisti del luogo, a favore della schiavitù, gli crearono una forte opposizione in tutto lo stato.
Nel frattempo, il 10 maggio di quell'anno, sposò Elizabeth Lowe. La prima dei loro otto figli, Abbie Elizabeth, nacque l'anno dopo. Quando, nel 1851, con la sua famiglia si traferì a Sicily in Ohio, erano nate anche Mary Emma e Clara Margaret. All'iniziò si concentrò più nel sostenere la famiglia, riprendendo l'attività missionaria nel 1853, sempre in Ohio. Poi nel 1855 fece domanda per andare in Kansas come missionario dell'American Missionary Association: si trasferì, quindi, con tutta la famiglia (nel frattempo era nato anche William Thomas) a Leavenworth nel luglio del 1855: all'epoca Mary Emma Byrd aveva cinque anni.
Tra studio e insegnamento
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Mary Emma Bird - via commons
Nata il 15 novembre del 1849, non frequentò la scuola fino ai dieci anni d'età: il problema principale era dovuto ai pericoli conseguenti alle prediche anti-schiavitù del padre.
E' interessante notare come dai dati del censimento del 23 giugno del 1860, dallo stato della famiglia Byrd manchi Clara Margaret, evidentemente deceduta (erano periodi difficili, soprattutto per i più piccoli), mentre si evince la presenza di una domestica, tale Hanna Ingram, e di un disoccupato, tale Timothy Stevens. Nell'autunno del 1861 i Byrd si trasferirono in una fattoria governativa presso Fort Leavenworth dove John Byrd ricoprì il ruolo di sovrinbtendente per 13 anni. La sua professione ufficiale, come emerso dai censimenti, fu quella di agricoltore.
Dopo il trasferimento, Mary iniziò a frequentare la Leavenworth High School e, oltre a studiare, a partire dai 14 anni iniziò anche a insegnare nelle classi elementari. Sembra che rimase comne studentessa fino all'anno scolastico 1865/66, ovvero fino a quasi 17 anni, e probabilmente non solo come studentessa.
Alcuni anni più tardi, nel 1871, entrò nell'Oberlin College, lo stesso dove aveva studiato il padre, abbandonandolo un anno e mezzo dopo senza laurearsi, probabilmente per motivi familiari.
Dopo aver insegnato matematica a scuola, Mary Byrd si iscrisse all'università del Michigan, dove si laureò nel 1878. L'anno successivo venne nominata preside della Wabash High School, nell'Indiana, dove mantenne l'incvarico fino al 1882, anno in cui decise di andare ad Harvard per studiare astronomia con Edward Charles Pickering.
Qui strinse amicizia con Mina Fleming e soprattutto Anna Winlock, scomparsa prematuramente nel 1904 e alla quale dedicò un sentito ricordo.

martedì 28 ottobre 2025

Margherita Dolcevita

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Mi spiace ci sia voluto un evento come la scomparsa di Stefano Benni per leggere, finalmente, Margherita Dolcevita, ma le cose, a volte, vanno così.
C'è ben poco da dire dal punto di vista stilistico: se conoscete Benni non ho da aggiungere altro, e se non lo conoscete, ci sono le mie precedenti recensioni. Ad ogni modo, cercando di essere il più breve possibile, troviamo proprio l'autore che a noi benniani piace leggere: ironico, irriverente e dissacrante. E in questo la scelta della protagonista, nonché "io narrante", una ragazzina che sta diventando adolescente, con tutto ciò che ne consegue, risulta una scelta perfetta, perché da un lato concede a Benni di essere anche esplicito in molte espressioni gergali, ma dall'altro di mostrare un punto di vista ancora non edulcorato dall'età adulta.
L'inizio è in qualche modo fuorviante:
Sono andata a letto e le stelle non c'erano più. Ho pulito per bene il vetro della finestra, ma niente da fare. Erano sparite. Era sparita Sirio e Venere e Carmilla e Alzator. anche Mab e Zelda e Bacduc e Dandelion e la costellazione del Tacchino e la Croce di Lennon.

SuperBits: La DC Comics e la Warner del domani

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Ho messo insieme alcune news interessanti relative a ciò che sta per arrivare relativamente a DC Comics e Warner. Ricordo che la DC Comics è stata acquisita dalla Warner ormai diversi decenni fa.
Iniziamo con una constatazione che, generalmente, torna a più riprese nel mercato supereroistico statunitense in particolare (ma non solo): i numeri 1 sono sempre quelli che vendono di più. E questa idea sembra tornare prepotente in casa DC Comics dopo aver visto il grande successo in termini di vendite di Batman #1. Per valutare la bontà del lavoro di Matt Fraction, non solo dal punto di vista critico, ma anche dell'accoglienza dei lettori, si dovranno vedere i numeri successivi (il secondo è già uscito e non l'ho ancora letto), ma è indubbio che tale constatazione potrebbe avere un impatto su alcune nuove proposte DC Comics discusse di recente da Scott Snyder, la cui importanza in DC è sempre crescente.
A tal proposito vorrei far notare due cose: il ritorno di Shadow of the Bat, serie batmaniana che aveva iniziato le pubblicazioni visto il grande successo delle storie di Alan Grant e Marman Breyfogle sulle testate Detective Comics e Batman negli anni 'Ottana/'Novanta, e la presenza tra gli autori coinvolti di Greg Rucka. Quest'ultimo non ha mai nascosto, ribadendole anche di recente, le difficoltà nel lavorare alla DC Comics, non risparmiando critiche anche pesanti a dirigenti e autori di riferimento (nello specifico Dan DiDio e Geoff Johns). Il fatto che, nonostante queste premesse, Rucka stia tornando in DC Comics (per tornare scrivere Batwoman) potrebbe suggerire che effettivamente l'atmosfera sia cambiata.

lunedì 27 ottobre 2025

The italian guy... colpisce ancora!

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Ho seguito un po' a spizzichi e bocconi, il campionato di scacchi statunitense di quest'anno, però per la quinta volta, la quarta consecutiva, Fabiano Caruana si è laureato nuovamente campione nazionale. Devo dire che da quel poco che ho visto, Caruana, come spesso succede durante questo campionato nazionale, gioca splendidamente. Ha rischiato un po' nella partita del penultimo giro contro il giovane Mishra. Questi è riuscito a tenerlo bloccato su posizione pari quasi fino all'ultimo. Poi ha commesso un errore e Caruana, a differenza di quanto successo contro Nepo al torneo dei candidati 2024, lo ha sfruttato appieno ottenendo la vittoria che alla fine è stata quella decisiva. All'ultimo turno, infatti, tutte le partite sono finite con un pareggio e Caruana ha mantenuto il mezzo punto di vantaggio che aveva su Wesley So.
Mi sembrava giusto, visto che l'ho fatto per le due edizioni precedenti, scrivere un paio di note anche quest'anno nonostante abbia seguito molto poco le partite. Spero, in ogni caso, di aver fatto cosa gradita.