Stomachion

venerdì 17 gennaio 2025

Alekhine, il finalista

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Alexander Alekhine - via commons
Recentemente Danny Metal, sul suo canale YouTube, ha proposto un nuovo video in cui racconta quali personalità del mondo dello spettacolo sono metallare. Tra queste c'è anche Jessica Pimentel, attrice nota soprattutto per Orange Is the New Black. Ciò che, però, è meno noto è l'essere la "voce" della band statunitense Alekhine's Gun. Dalle forti sonorità death metal, la band si è evidentemente ispirata al grande scacchista russo, naturalizzato francese, Alexander Alekhine. E anche se non ho trovato alcuna conferma esplicita della cosa, per essere convinti di ciò basta leggere il testo di Endgame, ricco di riferimenti scacchistici.
Ovviamente la canzone si riferisce al finale, la chiusura del gioco, come evidente da questi due versi:
With all this time came time to plan
How foolishly you thought you'd take it all away from me
D'altra parte il plan, letto nel contesto scacchistico, suggerisce proprio l'ideazione e lo sviluppo dei piani di gioco da parte di ciascuno dei due contendenti, il tutto a concorrere alla costruzione della strategia migliore:

giovedì 16 gennaio 2025

Assioni, solitoni e materia oscura

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Con l'idea di fare questa piccola review più o meno ogni due settimane, sono tornato sulla homepage di Google Scholar per vedere cosa mi segnalava come articoli recenti. Limitandomi alle ultime due settimane, hanno coplito la mia attenzione un paio di articoli dedicati agli assioni come possibili candidati per la materia oscura, che a differenza dell'energia oscura non è più di tanto messa in dubbio, sostanzialmente perché si sa che, nonostante non si possa spiegare tutto con essa, c'è in giro della materia che non riusciamo a vedere.
Iniziamo con Ultimate light-shining-through-a-wall experiments to establish QCD axions as the dominant form of dark matter:

mercoledì 15 gennaio 2025

Matematica, lezione 48: Teoria delle categorie

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Quel poco che sapevo sulla teoria delle categorie era legato al tentativo di Bertrand Russell di costruire delle fondamenta logiche alla matematica. Il suo tentativo, infatti, si dimostrò debole, e la nascita della teoria delle categorie era dovuta proprio al tentativo di rinforzare quelle fondamenta. Senza un gran successo.
In effetti quella storia, letta non ricordo in quale testo, non trova alcuna traccia dentro il 48.mo volume della collana Matematica, però il legame con le fondamenta della matematica sono abbastanza evidenti. Il testo di Marco Erba e Claudio Sutrini ripercorre la storia di una disciplina sostanzialmente giovane (qualcosa come un'ottantina di anni o poco meno), che però ha la pretesa, in un certo senso anche ben riposta, di fornire una visione unitaria della matematica stessa. Tra l'altro il formalismo di base della teoria delle categorie viene ripreso a piene mani da quello della teoria dei gruppi, e da essa ne prende e in qualche modo ne estende la visione tutta particolare che punta più sulle interazioni tra strutture che non sulle strutture stesse.

martedì 14 gennaio 2025

Scienza take away #5: dicembre 2024-gennaio 2025

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Dopo la terza edizione di Matematica in vacanza, torna Scienza take away, dal che potete agevolmente dedurre che il Carnevale della Matematica è tornato. Per la precisione siamo giunti all'edizione #183, ospitata dal buon Maurizio Codogno.
Come ormai da tradizione per questa piccola serie di auto-link post, vi andò a riassumere tutte le uscite scientifiche pubblicate su DropSea (e non solo). Iniziamo!

lunedì 13 gennaio 2025

Quanti, semi-quanti e satelliti

Ai bei tempi in cui scrivevo per Blogosfere, piattaforma ormai chiusa (gli articoli colà scritti li sto recuperando moooolto lentamente su SciBack), questo genere di link post erano all'ordine del giorno, più o meno uno a settimana. Era un modo al tempo stesso per restare aggiornato io oltre che per dare una finestra, per quanto piccola, vicina al mondo della ricerca. E infatti il post dedicato alla cioccolata l'ho realizzato con materiale che avevo messo da parte proprio per SciBack.
Nel post di oggi, invece, vi propongo un paio di articoli che, per motivi diversi, sono a me piuttosto vicini. Il primo è dedicato alla teoria quantistica di cui vi accennavo nel post di fine anno sugli ultimi tre articoli di ricerca cui ho in qualche modo collaborato:

domenica 12 gennaio 2025

Topolino #3607: Il capolavoro di Erik

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Si conclude con il secondo atto Il Fantasmna dell'OPera, parodia dell'omonimo romanzo di Gaston Leroux che viene esplicitamente omaggiato da Francesco Vacca che assegna al suo tormentato protagonista, Eirk, il fantasma dell'opera, proprio il cognome del giornalista e romanziere.
La storia, magistralmente disegnata da Mario Ferracina, che ha realizzato anche le indicazioni per il colorista Gaetano Gabriele D'Aprile, riprende molti elementi dell'opera originale, adattandoli e modificandoli, iniziando dal finale, in cui Erik invece di morire come nel romanzo, semplicemente scompare dopo un'ultima apparizione nell'epilogo della vicenda, consegnando alla storia dei fumetti disneyani uno dei finali più struggenti e più inconsueti mai apparsi su Topolino.
Modifica anche il legame di Erik con l'estremo oriente, non più la Persia ma la fittizia Vintia, e non più un legame violento, come nel romanzo di Leroux, ma più soft, per quanto non meno ricco di implicazioni drammatiche (o forse sarebbe meglio dire romantiche e musicali).

sabato 11 gennaio 2025

Paperinik #97: L'essenza del supereroe

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Come avevo scritto sulla recensione del #94, non ho più scritto nulla sui numeri di Paperinik usciti nei due mesi successivi. Nel frattempo è anche uscito l'albo che ristampa la terza stazione del Diary of a wacky knight, il Paperinik fantasy, mentre è in uscita nelle fumetterie l'edizione italiana del nuovo albo disneyano della Glenat dedicato proprio al diabolico vendicatore. Nel frattempo, però, la testata a lui dedicata vive di bassi (molti) e alti (pochi), e uno di questi ultimi è proprio il 97.mo numero.

venerdì 10 gennaio 2025

Matematica, lezione 47: Immagini

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La prima cosa che vorrei sottolineare è il titolo del 26.mo volumetto della collana Matematica: Algoritmi e immagini. Nel corso del testo, però, non c'è un solo codice, ed è fondamentale chiarire quindi il concetto che il titolo non è "sbagliato". Iniziamo dalla parola, che deriva dalla latinizzazione del nome di al-Khwarizmi, matematico persiano del IX secolo, che è accreditato per essere uno dei primi (se non il primo) ad aver codificato il metodo dell'algoritmo. E veniamo alla sua definizione: un algoritmo è, di fatto, una sequenza di operazioni, o di istruzioni, che vengono eseguite per risolvere un problema. E quindi prescindono dalla presenza di un qualsiasi codice di programmazione così come lo intendiamo oggi.
L'associazione con le immagini, però, fa immediatamente pensare ai software, e quindi ai linguaggi di programmazione, ma come ben spiega Marta Lazzaretti, le tecniche di digitalizzazione delle immagini risalgono addirittura agli anni Venti del XX secolo, per cui il problema della compressione e della riconversione delle immagini attraverso opportune operazioni matematiche è sostanzialmente precedente all'introduzione dei linguaggi di programmazione propriamente detti.