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Stomachion

giovedì 27 marzo 2025

Una nuova casa per Doc Madhattan

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L'ultimo post di Doc Madhattan, il mio blog in inglese ospitato dentro il blog network di Field of Science risale al 24 ottobre. Di questo post ne ho poi pubblicato a fine 2024 una versione in italiano, però gia in occasione di Scienza take away #4 avevo espresso l'intenzione di spostare il blog da un'altra parte per ovviare al problema del certificato di sicurezza non aggiornato. Prima di muovermi, avevo atteso un po' dopo l'invio di una e-mail al creatore e amministratore del network, ma in assenza di risposta ho iniziato a cercare più assiduamente un posto dove spostare Doc Madhattan.
Ho valutato diverse soluzioni, molte di queste molte raccolte in questo post di Hubspot, e tutte inevitabilmente scartate. Poi, giusto ieri, dopo aver valutato un trittico di proposte interessanti (le altre due sono WebWave e DevDojo: ve le segnalo se possono interessarvi), alla fine ho scelto Hashnode essenzialmente perché è presente, nel blog, una newsletter integrata.
Doc Madhattan ora lo trovate qui e, se vi va, potete anche iscrivervi alla newsletter. E come vedete ho anche già trasferito l'intero archivio (quasi, a dire il vero: solo un post non ho potuto trasferire) e questo grazie a un convertitore che mi ha permesso di esportare il backup di Blogspot nel formato markdown e quindi importarlo di massa su Hashnode. Non escludo che non tutto sia andato per il verso giusto, ma con calma proverò a sistemare le "magagne" man mano che ci capito.
In ogni caso ci sono anche un altro paio di vantaggi interessanti nell'essere andato su Hashnode: innanzitutto la possibilità di scrivere in markdown, quindi il supporto alle equazioni già integrato dentro la piattaforma, e infine la possibilità di fare un ulteriore backup online oltre alla classica esportazione utilizzando un repository su git-hub.
Spero, quindi, che questa nuova vita di un vecchio progetto possa ritagliarsi un suo spazio vivo e vitale!

mercoledì 26 marzo 2025

L'Amleto, controcorrente

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Sul Post hanno scritto un bell'articolo su Grand Theft Hamlet, un documentario piuttosto particolare, visto che è stato "girato" all'interno di GTA. Nell'articolo ho trovato un passaggio particolarmente interessante, che dice tanto non solo sul gioco, ma anche su noi stessi e sulla nostra società:
Una delle caratteristiche che conferiscono a Grand Theft Hamlet uno status diverso rispetto ad altri machinima è il modo in cui è montato e confezionato. Los Santos, la città fittizia di GTA V, è stata ideata e disegnata per essere una versione esagerata di Los Angeles, un luogo da cui emerge l’ossessione per il capitalismo, il denaro come unica forma di transazione e relazione, e in cui il crimine è la regola. Il fatto che in quel mondo un gruppo di persone cerchi di fare qualcosa che equivale a nuotare controcorrente, ovvero non sparare, scappare, rapinare e rubare veicoli ma mettere in scena uno spettacolo, e che debba ironicamente combattere contro il resto dei giocatori ignari del progetto, alla lunga induce lo spettatore a riflettere su temi di certo non inediti, come la difficoltà nell'aggregare persone, il desiderio di fare qualcosa di più delle proprie vite, le diverse maniere e ragioni per le quali le persone si approcciano all'arte o il contrasto con chi ha altre aspirazioni nella vita, ma in una maniera diversa dal solito.
In effetti abbiamo tanto bisogno di fare cose semplici, cose che oggi sono tremendamente controcorrente.

martedì 25 marzo 2025

Matematica, lezione 58: Matematica senza i greci

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Compendio ideale ai Sistemi di numerazione, Matematica senza i greci è un percorso storico che guida il lettore alla scoperta della matematica fatta da altri popoli oltre i greci.
In effetti, come spiega molto bene Paolo Caressa, la matematica su cui si basa quella che studiamo a scuola è sostanzialmente matematica ellenistica, ma a parte questa precusazione, l'autore ci conduce attraverso i continenti prima con i sumeri e gli egizi, quindi oltreoceano verso i Maya e gli Inca e infine in Cina e in India.
Ricco di curiosità, il volumetto, che sarebbe stato perfetto per chiudere la serie (ma così non è stato possibile), tratta, tra le altre cose, di teorema di Piragora e pi greco visti dai diversi punti di vista delle varie culture. E a proposito di pi greco, la parte principale del testo si chiude proprio con Madhavan di Sangamagrama e la scuola matematica indiana di Kerala di cui ho scritto nella puntata 2025 della Breve storia del pi greco.
Nella sezione biografica torna Sara Zucchini che ci racconta di due matematici italiani al tempo stesso molto diversi tra loro, ma anche con alcuni punti in comune: Lucio Lombardo Radice e Giorgio Israel. Nei giochi matematici, infine, Caressa prosegue con il tema principale del volume proponendoci un po' di matematica ricreativa... d'annata!

lunedì 24 marzo 2025

Breve storia del pi greco: Edizione indiana

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Bentrovati alla puntata del 2025 della Breve storia del pi greco, una serie di articoli che "ristampano" i box delle notizie pi greche che dal lontano 2013 tediano allegramente i Carnevali della matematica del pi day che ho l'onore di ospitare. Come ormai dal 2020, un po' tutte le puntate hanno perso l'ordinale per un più pratico titolo che ne sintetizza i contenuti, e la cosa succede anche alle notizie pi greche estratte dal Carnevale della matematica #185, quello di quest'anno.
Prima di procedere con la lettura, c'è una novità: ho deciso, infatti, di raccogliere i post della serie in una pagina apposita, scelta più pratica del solito copia/incolla della lista completa: Come raccontato nell'ormai lontano Carnevale della matematica #59 (oppure nella prima puntata della Breve storia del pi greco), il moderno calcolo delle cifre decimali del \pi si basa su una combinazione degli algoritmi iterativi con le serie rapidamente convergenti. La serie di record, ben 18, ottenuta dal matematico giapponese Yasumasa Kanada è stata possibile proprio grazie a questo genere di serie.
Le prime serie rapidamente convergenti sono dovute al Srinivasa Ramanujan, che nel 1914 pubblicò diverse di queste serie, tutte caratterizzate da una grande eleganza matematica e, soprattutto, dalla loro velocità nel convergere. Per esempio, una di queste formule, basata sulle equazioni modulari, è

domenica 23 marzo 2025

Topolino #3617: Sulle tracce di Arcimboldo

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Nella serie de La storia dell'arte di Topolino, Roberto Gagnor non aveva mai affrontato Giuseppe Arcimboldo, pittore rinascimentale italiano noto per i suoi ritratti composti con frutta e verdura. In effetti l'Arcimboldo era stato omaggiato sul lontano Topolino #2580 da Nino Russo e Ottavio Panaro con L'Arcinciccio, associando così il grande pittore al personaggio disneyano che più gli si avvicina: il buon Ciccio.
Questa scelta era così ottima che Gagnor, questa volta affiancato da Giampaolo Soldati, la ripercorre in maniera leggermente differente: lo spunto iniziale de La memoria ghiottona è la ricerca, da parte di Paperone, della ricetta di un antico additivo che rendeva i pasti della Lombardia rinascimentale particolarmente gustosi. E custode di questo segreto era Barmbillone degli Arciccioldi, versione disneyana dell'Arcimboldo. Così Paperone decide di tornare in Italia alla ricerca di questo sapurun avendo come guida un discendente degli Arciccioldi: potete solo immaginare in quali gag e situazioni divertenti verranno trascinati Paperone e Nonna Papera andando dietro alla ghiottoneria del buon Ciccio!

sabato 22 marzo 2025

Classici Disney #545: PippoParodie

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Post aggiornato dopo la prima pubblicazione con la sistemazione della formattazione.
A partire dal #72 de Le grandi parodie Disney, rivista che aveva ristampato in grande formato, spesso rimontandole, le parodie disneyane, la testata inizia a presentare una serie di storie denominate PippoParodie. Sotto questo cappello vennero stampate, e in alcuni casi ristampate, molte delle storie della serie Disney Goofy Classics, avventure di produzione Disney Studio in cui Pippo interpretava grandi classici della letteratura, ma anche eventi storici o personaggi famosi, gente come Galileo Galilei o Leonardo da Vinci, per dirne due, o capolavori come Frankenstein, reinterpretato con uno stile alla Mel Brooks.

venerdì 21 marzo 2025

Paralipomeni di Alice: MathGPT e il mah-jong

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Grazie a un articolo su MaddMaths! relativo alla dimostrazione di Andrew Wiles sull'ultimo teorema di Fermat, ho recentemente scoperto l'interessante Lean, un proof assistant, ovvero una rete neurale specializzata nelle dimostrazioni matematiche. Non è ancora al livello di realizzare da zero una dimostrazione, o almeno così si dice, ma è un utile strumento per verificare i passaggi più ostici delle dimostrazioni. Ho provveduto a installarlo, ma ancora non l'ho provato.
Ho, invece, iniziato a provare alcune reti neurali conversazionali di tipo matematico. In effetti sono un po' più che semplici reti conversazionali, visto che sono in grado di risolvere equazioni, impostare dimostrazioni semplici, realizzare grafici e in alcuni casi, come quello di MathGPT, anche realizzare dei video.

giovedì 20 marzo 2025

Le grandi domande della vita: Ci serve veramente un'interpretazione fisica della meccanica quantistica?


Niels Bohr
Il 2025 è l'Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica, per cui può essere interessante tornare sull'annosa questione dell'interpretazione di Copenaghen della meccanica quantisica. Partirei, prima di tutto dalla questione se effettivamente tale interpretazione ha un ampio consenso tra i fisici.
Ed effettivamente sia nel 1997, sia nel 2011 sono stati realizzati dei sondaggi tra i fisici teorici su quale fosse la loro interpretazione quantistica preferita. E la maggior parte dei fisici teorici hanno votato per l'interpretazione di Copenaghen.
I risultati ottenuti in due anni distinti e in due conferenze distinte in cui comunque, in totale, saranno stati presenti un'ottantina di fisici teorici, non possiamo comunque considerarli come indicativi di tutta la cateogria, ma possono fornire alcuni spunti interessanti. Se, infatti, sono sostanzialmente inutili quelli del workshop informale sulla meccanica quantisica UMBC dell'agosto 1997 (i cui risultati hanno permesso a Max Tegmark di "parlare" dell'interpretazione dei molti mondi in quello stesso articolo in cui discusse il suicidio quantistico), più interessanti sono i risultati ottenuti presso il workshop Quantum Physics and the Nature of Reality tenutosi nel 2011 presso la International Academy Traunkirchen in Austria e condotto da Maximilian Schlosshauer, Johannes Kofler e Anton Zeilinger (ricordo che quest'ultimo ha ottenuto il premio Nobel per la fisica nel 2022).
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