Stomachion

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sabato 2 agosto 2025

Fantastici Quattro: Gli inizi e la fine

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Per festeggirare l'arrivo del film dei Fantastici Quattro targato marvel Studios, Panini Comics ha pubblicato una specie di vattelappesca che mette insieme cinque storie della superfamiglia Marvel.
Le due storie d'apertura sono tratte da un albo celebrativo particolare, Fantastic Four Anniversary Tribute del 2021, che celebrava i sessant'anni dell'esordio del quartetto pubblicando due storie significative nella loro vita editoriale reinterpretate da una cinquantina di fumettisti diversi. Sia Fantastic Four!, la storia d'esordio pubblicata sul numero 1 della rivista, sia Bedlam at the Baxter Building!, pubblicata nel 1965 sul terzo annual della rivista, entrambe di Stan Lee e Jack Kirby, sono state ridisegnate assegnando ciascuna pagina a un diverso disegnatore.

mercoledì 4 novembre 2020

Poteri e responsabilità

Ieri in un tweet un po' sconfortato (e direi che di ragioni ne abbiamo molte un po' tutti per esserlo) citavo una delle frasi che più identifica uno dei miei personaggi preferiti:
Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
La vulgata più diffusa assegna questa frase a Ben Parker, ma con un approfondimento più o meno veloce, si scopre come tale assegnazione non ci sia mai stata, almeno non nei fumetti di Stan Lee. La prima volta che la frase venne proposta era in una didascalia alla fine di Amazing Fantasy #15, l'albo di esordio dell'Uomo Ragno.
Ciò che, però, è ancora più interessante è che la frase non è un parto originale di Lee, ma ha una storia che si perde fino alla rivoluzione francese:
Ils doivent envisager qu'une grande responsabilité est la suite inséparable d'un grand pouvoir
ovvero Essi (i rappresentanti) devono contemplare con una grande responsabilità il risultato inseparabile di un grande potere.
Da lì la ritroviamo, con piccole variazioni, sulla bocca di due politici inglesi. Il primo, William Lamb, nel 1817 disse:
the possession of great power necessarily implies great responsibility
ovvero il possesso di un grande potere necessariamente implica una grande responsabilità, che è molto simile alla frase che ha segnato l'Uomo Ragno. E' l'altro è Winston Churchill che nel 1906 affermò:
Where there is great power there is great responsibility
ovvero dove c'è un grande potere c'è una grande responsabilità.
E personalmente questo concetto è alla base del mio pensiero anarchico.

martedì 13 novembre 2018

La fisica dei supereroi: buona la prima!

cc @stefacrono @Pillsofscience @astrilari @Popinga1 @LorisCantarelli @ComicsScience @andreaplazzi @maddmaths @MathisintheAir @Scientificast

via commons
Non vi chiedo un minuto di silenzio per Stan Lee, ma ho previsto, dopo la prima presentazione su Superman, una breve presentazione su Ant-Man come omaggio al creatore dell'universo Marvel.
Più o meno è così che ho esordito con i sei ragazzi che sono venuti questa mattina per assistere alla prima conferenza della serie La fisica dei supereroi. D'altra parte sentivo abbastanza doveroso dover rendere omaggio a Stan Lee così ieri notte, a fronte della presentazione già preparata su Superman, ho messo in piedi nel modo migliore possibile, quella dedicata ad Ant-Man e basata sul mio articolo La fisica di Ant-Man.
Andiamo, però, al sodo, che non sono tanto i contenuti della conferenza quanto la risposta degli studenti e dei due accompagnatori: direi molto positiva. Sono rimasti tutti ben attenti per l'intera ora e mezza che è durato l'incontro: interventi, domande, persino una sorta di mini-brainstorming in cui sono spuntate un po' di ipotesi sulla natura del pianeta Krypton. Come scritto ne La nova di Superman, un pianeta non può esplodere, quindi, al di là dell'origine dell'ispirazione ai due autori, con le nostre conoscenze potremmo supporre che in realtà Krypton fosse una sfera di Dyson costruita intorno a una stella di neutroni. Data questa ipotesi, i ragazzi hanno proposto anche un altro paio di variazioni interessanti, che permetterebbero anche di spiegare perché la kryptonite è letale per i kryptoniani!
Non è stata l'unico scambio di idee, e proprio questo è stato l'elemento più bello dell'incontro, certo aiutato da un argomento interessante che ho cercato di prendere dal lato più stimolante: prendere la scienza presente nei supereroi (fumetti e film) come spunto per approfondire la scienza reale ponendosi la semplice domanda "è plausibile tutto ciò?" Ovviamente non con spirito polemico, ma curioso e costruttivo, perché, più o meno seguendo Paolo Nespoli nel suo intervento di chiusura al Focus Live, è proprio sui sogni apparentemente impossibili che possono arrivare le scoperte scientifiche e gli avanzamenti tecnologici. Ovviamente sta a noi usarli nel modo migliore possibile.
Con ciò vi ho anche scritto troppo e spero nei prossimi giorni di potervi aggiornare, da Napoli, sull'altro interessante progetto che ho per le mani al momento, quello legato al videogioco di esplorazione spaziale Kerbal Space Program.
P.S.: ai docenti in ascolto che fossero interessati, segnalo il link di prenotazione delle conferenze scolastiche dell'Osservatorio di Brera: non abbiamo solo la fisica dei supereroi, ma anche altre proposte interessanti!

domenica 10 maggio 2015

Romano Scarpa, Stan Lee e la paura della scienza

via @EnzoDeFlorio
Personalmente ho sempre accostato Romano Scarpa a Will Eisner per sensibilità e consapevolezza nell'uso del mezzo fumettistico. Scarpa, infatti, e nel semplice ambito del fumetto disneyano e popolare, ha rinnovato il modo di raccontare il fumetto utilizzando, insieme con Giulio Chierchini (basti pensare a molte delle sue incredibili inquadrature deformanti), in maniera consapevole elementi provenienti dal cinema e dalla letteratura. In un paio di tweet Vincenzo De Florio mostra come Scarpa, cogliendo perfettamente lo spirito del tempo, è anche riuscito ad anticipare un altro grande fumettista, Stan Lee.
Il primo esempio è relativo a Pippo e all'incidente che, nella storia Topolino e il campionissimo (1957) fornisce all'amico di Topolino delle incredibili capacità fisiche: questo è incredibilmente simile all'incidente che porterà Bruce Banner a diventare Hulk (1962):
Il secondo esempio sta nella creazione di due personaggi in grado di manipolare la materia: Atomino Bip Bip (1959) per Scarpa e Molecola (1963) per Lee (personalmente lo avrei tradotto come Uomo Molecolare, e così lo chiamerò nel seguito del post):