Il bosone di Higgs ha trainato per molti anni la comunicazione scientifica italiana. Testi sulla meccanica quantistica, il modello standard e argomenti correlati sono stati successivamente arricchiti dalla scoperta della particella mancante al quadro che i fisici della particelle avevano costruito sul mondo microscopico, quello dei mattoni fondamentali su cui è costruito l'universo. Raccontare questo mondo e la sua rivoluzione è dunque al tempo stesso semplice e complesso: semplice per via di ciò che è ormai saldamente consolidato, complesso per via di ciò che ancora non si sa, oltre che della gran mole di testi divulativi che parlano, e anche bene, dell'argomento. Per cui Particelle familiari potrebbe sembrare l'ennesimo libro di divulgazione sull'argomento "modello standard e dintorni", oppure l'ennesimo libro sulla scoperta del bosone di Higgs, visto che il suo autore, Marco Delmastro, lavora proprio per l'esperimento ATLAS, la grande collaborazione che ha scoperto, insieme con i "concorrenti" del CMS, le tracce di questo sfuggente bosone. Alla fine è entrambe le cose, ma anche qualcosa di più, e anche qualcosa di meno, in perfetto stile quantistico.
E' qualcosa di più perché Marco (mi permetto cotanta confidenza, nonostante ci siamo visti solo in un paio di occasioni) ha scelto un approccio quasi narrativo. Infatti, come in una rappresentazione teatrale, o come in un giallo, dopo il sommario ecco che vengono presentate le dramatis personae, i personaggi che animeranno il testo per il lettore: l'autore stesso con la sua famiglia, in effetti, con l'aggiunta di un teorico che probabilmente è ispirato a un fisico in particolare, ma che ben rappresenta il teorico medio. Di tutti i personaggi, però, quello che viene evidenziato di più è la pulce, la figlia di Marco in effetti. E' lei il destinatario principale di molte delle spiegazioni e dei giochi descritti soprattutto nella prima parte del libro che, giocoforza, risulta un po' sospeso tra un libro per bambini e un libro di divulgazione per adulti. Questa ambiguità di fondo, che in un certo senso toglie qualcosa, viene man mano cadendo, diventando sempre più simile a un testo per adulti, per quanto leggero, fino al fiore all'occhiello del penultimo capitolo con le descrizioni del giorno in cui venne annunciato il bosone. Tra l'altro, Marco, è stato anche molto bravo nello scrivere il pre-bosone senza presentare alcun accenno alla sua scoperta, e anzi sembra di trovarsi di fronte a un testo scritto "prima di Higgs" (passatemi la storpiatura!) e non dopo.
Alla fine, nonostante l'ambiguità iniziale tra lettura per bambini o per adulti, una lettura piacevole, che presenta tutti gli elementi necessari per comprendere l'importanza della scoperta del bosone, oltre che alcune interessanti considerazioni generali sulla divulgazione scientifica.
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