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(...) Ichikawa Danzo VIII (...) era un famosissimo attore Kabuki che, con la sua morte, diede la sua ultima esibizione, la più grande, uno spettacolo che lo avrebbe reso immortale.Penso più o meno la stessa cosa di Mario Monicelli, che il suo non fu un atto di disperazione, ma nemmeno una risoluzione, piuttosto una ribellione, un modo per scegliere il suo addio. Furono le circostanze a renderlo così eclatante come è stato, altrimenti avrebbe fatto proprio come Ichikawa, andandosene allo stesso modo con cui immagino si concludevano i suoi film al cinema: con gli applausi!
Ichikawa fece la sua prima apparizione sul palcoscenico quando era ancora in fasce. Il ritiro dalle scene coincise con il suo ottantaduesimo anno di carriera. Dopo i festeggiamenti e l'ultimo spettacolo d'addio, si recò a Shikoku e percorse in solitaria la Via degli Ottantotto Templi del Kobo Daishi. Fu un'impresa notevole per un uomo della sua età, e secondo l'opinione di alcuni non si sarebbe mai aspettato di portare a termine il pellegrinaggio ma, al contrario, di morire strada facendo. Ichikawa, invece, portò a termine il percorso alla fine di maggio, dopo che i sakura erano caduti e il cerchio si era chiuso. Non aveva più nulla da fare. Partì per Shodo, a quanto pare con l'intenzione di completare anche il pellegrinaggio dell'isola, ma qualcosa gli fece cambiare idea.
Perché avesse scelto di lasciare l'ultimo cerchio incompiuto rimane un mistero. Forse era soltanto stanco. Trascorse i suoi ultimi giorni di vita da solo in una piccola pensione di Shodo, prima d'imbarcarsi su un traghetto di mezzanotte per Osaka. La pioggia scrosciava sul ponte, quando Ichikawa andò a poppa e salì sul parapetto per gettarsi tra le scure onde del mare. Nessuno lo vide mai più. Era come se il suo corpo fosse scomparso. Aveva scelto con cura il momento propizio per uscire di scena; la nave stava attraversando le forti correnti orientali del Mare Interno, e lui fu risucchiato nei Vortici di Naruto e nelle loro infinite spire.
La morte di Ichikawa divenne leggenda, l'estremo gesto d'indipendenza, il pellegrino che decide personalmente come porre fine al suo viaggio. Nei Pellegrini giapponesi, Oliver Statler scrive: "Il suo non fu un atto di disperazione, bensì di risoluzione. Abbandonò la vita con la stessa compostezza con cui abbandonava il palco".
(trad. Claudio Silipigni)
The year 2011 will coincide with the 100th anniversary of the Nobel Prize awarded to Madame Marie Curie—an opportunity to celebrate the contributions of women to science.ma anche giustamente protagonista di questo carnevale, essendo novembre il mese della sua nascita.
Why are women still under-represented? A lack of ability or passion, or could it be that we create labs into which women don't quite fit?Da ottima scienziata nel suo articolo mette in fila una serie di studi e rassegne per cercare più che di rispondere alla domanda di fotografare la situazione attuale. Sicuramente emergono nettamente le capacità di Marie Curie come scienziata, capacità che erano già state apprezzate da Rutherford quando andò a trovarla nel suo obiettivamente piccolo laboratorio (quello che all'inizio le era stato assegnato dalla Sorbona, prima che ne aprisse uno tutto suo):
It must have been dreadful not to have a laboratory to play around inIn effetti, sciolto qualsiasi dubbio su possibili cause naturali riguardo le capacità delle donne nella scienza, e constatato che le donne stanno aumentando la loro presenza nei laboratori e negli istituti di ricerca, resta probabilmente come unica spiegazione la difficoltà nel rompere con alcune convinzioni sociali ancora ben radicate non solo nel mondo in generale, ma anche in quello scientifico, tutte legate a una scarsa considerazione delle capacità delle donne. Questo rende ancora più importanti i premi vinti da Marie Curie e dalle sue discendenti, a iniziare dalla figlia Irene fino ad arrivare all'ultima vincitrice del Nobel per la Chimica, Ada Yonath nel 2009.
Vedo sempre dal viso di un bambino(1) Per fare la traduzione ho prima realizzato una traduzione in inglese dall'olandese con Google Translate del ritratto della poetessa.
due occhi tristi su di me,
molto calmi e pazienti. Chiedono,
una domanda, che non riesco a comprendere.
Perché, oh occhi di bambino!,
perché da quel volto pallido,
quel volto pallido e innocente,
quello sguardo su di me?
Non posso darti alcuna risposta.
Oh! E non chiedetemelo così!
Ciò risveglia nel mio cuore un tumulto,
una tristezza, che non riesco a comprendere
gianluigi [punto] ulaula [chiocciola] gmail [punto] comTermine ultimo per l'invio il 20 novembre, con possibilità di accettare contributi che arrivino durante la giornata del 21 (se non siete troppi e non arrivate tutti in una volta of course!). Il Carnevale ricordo che è dedicato a Marie Curie, visto che nel mese di novembre ricorre l'anniversario della nascita, e all'illustre scienziata è anche ispirato il doppio tema, ovvero il contributo delle donne alla chimica e la radiochimica. Per una volta direi che sono riuscito a rispettare addirittura entrambi i temi in una volta sola (almeno per un carnevale che ospito, dico io!). Ovviamente sono sempre i benvenuti i contributi fuori tema.
Pick up your pen, mouse, or favorite pointing device and press it on a reference in this document perhaps to the author's name, or organization, or some related work. Suppose you are then directly presented with the background material other papers, the author's coordinates, the organization's address, and its entire telephone directory. Suppose each of these documents has the same property of being linked to other original documents all over the world. You would have at your fingertips all you need to know about electronic publishing, highenergy physics, or for that matter, Asian culture. If you are reading this article on paper, you can only dream, but read on.La costruzione del sogno di Berners-Lee e soci parte da lontano, da uno storico articolo di Vannevar Bush, As we may think(1) dove l'inventore statunitense pose le basi per la costruzione di una rete tra scienziati attraverso quelli che oggi sono noti come ipertesti. La strada verso questo sistema di produzione dei documenti vede tra i protagonisti anche Douglas Engelbart(2), altro inventore statunitense, di origine scandinava, che sviluppò proprio gli ipertesti e le reti di computer, oltre ad essere uno dei precursori nello sviluppo delle interfacce grafiche per i software. La palla, dopo Bush ed Engelbart, passa quindi al CERN, a Berners-Lee, Caillau e collaboratori.
The simplest SQUID is a superconducting loop of inductance $L$ broken by a Josephson tunnel junction with capacitance $C$ and critical current $I_c$. In equilibrium, a dissipationless supercurrent can flow around this loop, driven by the difference between the flux that threads the loops and the external flux $\phi_x$ applied to the loop.
Such a superposition would manifest itself in an anticrossing, where the energy-level diagram of two levels of different fluxoid states (labelled $| 0 >$ and $| 1 >$) is shown in the neighbourhood in which they would become degenerate without coherent interaction (dashed lines). Coherent tunnelling lifts the degeneracy (solid lines) so that at the degeneracy point the energy eigenstates are \[\frac{1}{2} \left ( | 0 > + | 1 > \right )\] and \[\frac{1}{2} \left ( | 0 > - | 1 > \right ) \, ,\] the symmetric and anti-symmetric superpositions. The energy difference $E$ between the two states is given approximately by $E = \epsilon^2 + \Delta^2$, where $\Delta$ is known as the tunnel splitting.Per dimostrare l'esistenza dello splitting, condizione necessaria è che:
(...) the experimental linewidth of the states be smaller than $\Delta$(3). The SQUID is extremely sensitive to external noise and dissipation (including that due to the measurement of ), both of which broaden the linewidth. Thus, the experimental challenges to observing coherent tunnelling are severe. The measurement apparatus must be weakly coupled to the system to preserve coherence, while the signal strength must be sufficiently large to resolve the closely spaced levels. In addition, the system must be well shielded from external noise. These challenges have frustrated previous attempts5, 6 to observe coherence in SQUIDs.L'osservazione, però, presenta una serie di difficoltà, come ad esempio l'estrema sensibilità dello SQUID al rumore, dal quale deve essere opportunamente schermato, e alla dissipazione, senza contare che l'apparato dovrebbe anche essere in grado di preservare la coerenza,
(...) while the signal strength must be sufficiently large to resolve the closely spaced levels.Tutti questi problemi hanno influito sui tentativi precedenti(4, 5), e a tutti questi problemi trovano risposta i ricercatori guidati da Friedman:
E’ passato quasi un secolo da quando Einstein ha previsto l’esistenza delle onde gravitazionali, minuscole increspature dello spazio-tempo, che si propagano alla velocità della luce. Da decenni si sta cercando di rivelarle, usando tecnologie diverse e sempre più avanzate. Ma questo non è ancora avvenuto. Tuttavia, oggi siamo convinti che la scoperta sia a un passo, grazie ai rivelatori interferometrici di seconda generazione (Advanced Virgo, in Italia e Advanced LIGO). Oltre a dare una conferma clamorosa della teoria di Einstein la rivelazione diretta delle onde gravitazionali avrebbe una portata enorme per l’osservazione del cosmo. Consentirebbe infatti di aprire una finestra su quell’universo oscuro che non si lascia osservare in altro modo. Potremo cioè comprendere buchi neri e stelle super-dense, guardare indietro nel tempo, fino ai primi istanti della vita dell’universo. E le sorprese non mancheranno.Losurdo, quello stesso pomeriggio, sarà anche ospite dell'Osservatorio, dove invece terrà una conferenza dal titolo The search for gravitational waves: Opening a new window on the Universe:
Il 2011 coincide con il 100.mo anniversario del Premio Nobel assegnato a Madame Marie Curie, una opportunità per celebrare il contributo delle donne alla scienza.E' così che il sito ufficiale dell'Anno Internazionale della Chimica elegge Marie Curie come uno dei simboli stessi del 2011 scientifico. E non poteva esserci simbolo migliore, poiché la scienziata polacca naturalizzata francese non solo è stata una delle prime donne a vincere il Premio o la prima a vincerlo per ben due volte, ma soprattutto ha ottenuto il riconoscimento in due ambiti differenti, la fisica nel 1903 e la chimica nel 1911, stabilendo di fatto, qualora ce ne fosse bisogno, lo stretto legame tra le due discipline.
in riconoscimento dei servizi straordinari che essi hanno reso nella loro ricerca sui fenomeni radioattiviCon il termine radioattività si intende il decadimento radioattivo dei nuclei atomici. Non tutti i nuclei, infatti, sono stabili, e la prima osservazione documentata del fenomeno è di Becquerel nel 1896. Il contributo di Marie alla nascente nuova linea di ricerca fu, innanzitutto, la riproduzione dei risultati del collega francese(1).
(...) I reached the conviction that the emission of rays by the compounds of uranium is a property of the metal itself—that it is an atomic property of the element uranium independent of its chemical or physical state.(2)
Caro Gianluigi,
apprezzo la pacatezza del tuo discorso, ma incorri in una serie di errori.
Sui primi due blocchi, nulla quaestio, se non che il blocco per "attacchi personali" a Jaqen fu causato da un comportamento sprezzante e disonesto dell'admin in questione, che rifiutò di rispondermi e di assolvere ai suoi doveri - secondo "libretta" wikipediana, fino a provocare la mia risposta per ovvio esaurimento nervoso (tanto lui i pulsantini ce l'ha, io no...).
Sul primo blocco "per le fonti" rilevo che:
1) fui accusato d'aver "taroccato" le fonti su Luciano Garibaldi e Franco Bandini. Le "prove": una traduzione in inglese di un libro di Luciano e uno scritto di Bandini degli anni Settanta. Peccato che con Garibaldi io ci lavoro (e mi ha confermato che la pensa come me) e Bandini negli anni Ottanta cambiò idea e divenne capofila della tesi che portavo avanti.
Dunque io non falsificai nulla, semmai alcune fonti furono forzate contro di me per "farmi fuori".
Aggiungo anche che io non sostenni affatto la "mia" (che poi non è mia, và) tesi CONTRO le altre, ma sostenevo una versione NPOV, con linguaggio neutrale e che desse conto di entrambe le versioni storiografiche, quella della vulgata e quella revisionista.
Va anche aggiunto che nel processo-farsa io stesso pizzicai Montesacro che traduceva alquanto... liberamente un brano da google libri, e altri due forcaioli che citavano quel libro una frase sì e due no. Questo, a casa mia, si chiama "taroccare le fonti". Ma nessun provvedimento fu preso nei loro confronti.
Per il secondo blocco - quello definitivo - non c'è molto da aggiungere a quello che hai letto su "Storia in Rete". Io fui bloccato per la denuncia di un troll che cercò di dimostrare che "citavo le fonti in maniera falsa". Per provare questa cosa, citò a sua volta Oliva e Rusconi a pezzi e bocconi (con la qual cosa ovviamente si dimostra anche che il primo è un cuoco e il secondo un noto astrofisico). Mi venne dato il tempo di una risposta e prima che altri potessero dire "amen" partì il blocco.
Il tutto SENZA che io avessi fatto la minima modifica in NS0, ma solo perchè stavo ammucchiando fonti su fonti in discussione per sostenere la necessità che Wikipedia accogliesse la categoria storiografica della Guerra Civile in Italia (categoria accettata da TUTTA la storiografia italiana tranne quella schierata all'estrema sinistra).
Nota anche che due di coloro che intervennero ex post per difendermi sono stati bloccati, ed altri minacciati di provvedimenti similari, dopo che tutti avevano ampiamente dimostrato che non c'era stata falsificazione.
La condanna era dunque giunta per "incompatibilità col progetto". E per "progetto" devi leggere "con noialtri che ce la cantiamo e ce la suoniamo".
Questi sono i fatti.
Un'ultima cosa. Nonostante alcune recenti illazioni da parte dell'utente Sandrobt, TUTTI i miei contributi sono ampiamente in NS0: il mio lavoro su Wikipedia non è stato sottoposto ad alcun repulisti come ci si sarebbe dovuto aspettare nel caso di un "falsificatore di fonti". E sì che la cosa era stata chiesta anche da utenti influenti come Montesacro e Sergio (blackcat). Eppure, sta tutto là.
Direi che ciò basta per dimostrare quanto io fossi "dannoso" al progetto.
A disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
Emanuele Mastrangelo
Questo mese ospitiamo un editoriale particolare: Sol Garfunkel, direttore del Consortium for Mathematics and Its Applications, e David Mumford, medaglia Fields, professore emerito di matematica alla Brown University, hanno posto un paio di mesi fa sulle pagine del New York Times il problema di cosa fare per migliorare l'insegnamento della matematica nelle scuole superiori americane. Il loro intervento, che abbiamo tradotto, ignorato per ora dai mezzi di comunicazioni italiani, ci è sembrato abbastanza rivoluzionario anche se non siamo nemmeno sicuri che sia effettivamente fattibile nei termini da loro proposti. Ma ci sembra un approccio stimolante e concreto da cui partire...Il discorso, anche quello che si è sviluppato nei commenti, è estremamente interessante. Speriamo che ci saranno sviluppi e seguiti anche in Italia. Per intanto andiamo a vedere chi ha fatto per questo #21 il Test di Proust:
Enrico Giusti si sottopone al nostro test di Proust. Professore ordinario presso l'Università di Firenze, i suoi interessi di ricerca hanno riguardato principalmente le equazioni alle derivate parziali, le superfici minime, la geometria differenziale e la storia della matematica, con qualche incursione nella filosofia della matematica. Attualmente si occupa de "Il Giardino di Archimede", il primo museo completamente dedicato alla matematica e alle sue applicazioni. Inoltre, è autore di vari testi didattici e divulgativi, l'ultimo dei quali si intitola "La matematica in cucina".Per L'angolo arguto, Diego Altobelli ci racconta de Il giorno in cui viaggiammo più veloci della luce (gli alieni ci parlarono in francese e ci dissero scemi)
Insomma, questi neutrini vanno o no più veloci della luce? La risposta prima della domanda, l'effetto prima della causa, l'omega prima dell'alfa, per capire le grandi rivoluzioni non devi essere per forza uno del mestiere. Il nostro concetto concreto, quotidiano dello spazio-tempo cambierà. Sicuro. Magari non domani ma cambierà. Il prima e il dopo non avranno più il senso che gli abbiamo dato finora.