Sarà perché negli anni passati ne ho scritto a singhiozzo, ma quest'anno ho pensato di scrivere un doppio post per l'AIDS Day. In un certo senso la necessità nasce dalle sempre maggiori news legate al sesso non protetto che sta tornando a diffondersi tra le giovani generazioni. Mentre sul Cappellaio Matto uscirà in serata un articolo all'interno de La scienza con i supereroi, qui ho pensato di pubblicare un grafico sull'andamento della pandemia (è ancora oggi considerata una pandemia):
Il grafico raccoglie i dati tra il 1990 e il 2019 e, per mettere in evidenza gli andamenti e poterli confrontare, divide per 10 i dati relativi alle persone che vivono senza problemi con l'HIV. Infatti dopo il picco di contagi nel 1997 e il picco di decessi tra 2004 e 2005 stanno diminuendo sempre più velocemente, in particolare quelli dei nuovi contagi, il che suggerisce che le politiche di prevenzione stanno funzionando sempre di più. Il lavoro da fare è, comunque, ancora tanto, non solo per la ricerca di un vaccino, che sembra ancora lontana dalla conclusione, ma anche se consideriamo il dato relativo alle cause dei decessi: nel mondo l'HIV/AIDS causa il 5.1% delle morti (dati presi da Wolfram Alpha). La cosa che mi ha stupito di più è vedere l'Italia con un tasso sostanzialmente irrisorio, lo 0.15%, in parte spiegabile con l'alta età media della popolazione italiana: evidentemente nonostante la forte presenza della chiesa cattolica, da sempre contraria all'uso dei preservativi, quesi sono ampiamente utilizzati sul nostro territorio. Certo: i nuovi contagi sono comunque dell'ordine delle migliaia, ma possiamo comunque considerarla una buona notizia!
P.S.: In effetti avevo preso in considerazione di pubblicare un grafico aggiornato, ma sono riuscito a realizzarne uno in scala logaritmica che non aggiunge nulla al grafico che alla fine vi ho proposto, ma che a differenza di questo non mette così bene in evidenza l'andamento delle tre curve.
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