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domenica 29 dicembre 2024

Topolino #3605: Topolino contro Topolino

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A differenza della mitica storia di Bill Walsh e Floyd Gottfredson del 1953 sulle striscie giornaliere e successivamente su Topolino quello stesso anno a partire dal #73, l'ultimo episodio del Il pianeta inosservabile, con cui si conclude l'intera operazione di Mirror Christmas, vede Topolino affrontare una versione specchiata e distorta di se stesso, prodotta dalle particolari particelle di cui è composto il pianeta ramingo rinominato come Claus-24.
L'aspetto che colpisce maggiormente di quest'ultimo episodio è come Marco Nucci abbia spinto sul lato comico in maniera molto più esagerata dei 3 episodi precedenti. La cosa è, in qualche modo, comprensibile visto il tema della storia: l'Insonne, ovvero il Topolino di Claus-24, e la sua fidanzata Minerva, la Minni di Claus-24, sono decisamente molto più pericolosi persino del "nostro" Macchia Nera. I due criminali, infatti, hanno intenzione di far esplodere la città, con tutto quel che ne consegue.
La comicità, dunque, come mezzo per attenuare una trama dai forti toni drammatici, il cui inserimento, però, non spezza il ritmo e permette comunque ai due autori di inserire scene d'azione e di tensione. I disegni, però, in questa occasione sono stati affidati a Corrado Mastantuono, scelta quanto mai opportuna proprio per enfatizzare lo stile particolarmente comico di questa conclusione.
Nucci, poi, per consentire ai nostri eroi di festeggiare il Natale anche sulla Terra, ripropone un espediente in qualche modo già utilizzato da altri autori di fantascienza, seppur scientificamente molto debole, ma ormai abbiamo capito da tempo che in fondo lo sceneggiatore non ha esattamente un buon rapporto con la scienza.
Natale con...
Il resto del sommario è ad alta percentuale natalizia, iniziando da La prevedibilità natalizia di Silvia Ziche, che in fondo non racconta nulla di nuovo su Paperone e famiglia, ma che si conclude con un "raro" gesto di generosità di Paperone.
Con Il Natale di quartiere, invece, Vito Stabile, affiancato da Simona Capovilla, prova a raccontare il rapporto di Paperino con i vicini del suo quartiere. Una storia indubbiamente gradevole e divertente, ma che in fondo non è molto distante da tante altre storie del passato che hanno raccontato argomenti simili. Ovviamente intrisa dello spirito di Natale, ha la particolarità di didascalie in rima, cosa che rimanda alle storie natalizie di Guido Martina.
Nel segno della $aga
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La storia più rilevante del numero, insieme a quella d'apertura, è però quella di produzione egmontiana realizzata da Arild Midthun, che ha anche collaborato alla stesura del soggetto e della sceneggiatura, Knut Naerum e Tormod Lokling. La storia, pubblicata nelle quattro strisce originali (il che è un vero peccato), viene anche accompagnata da un puntuale articolo di Marco Travaglini che guida i lettori meno attenti attraverso alcuni interessanti easter egg inseriti dagli autori nel corso della storia, come per esempio una reinterpretazione della mitica vignetta del Klodinke presente ne La disfida dei dollari di Carl Barks, oppure il riferimento dei dipendenti alla stufa presente ne Il miliardario di Colle Fosco, nona puntata della $aga di Don Rosa.
E la storia, che è un lungo flashback di Paperone che racconta la vicenda ai nipoti e a Miss Paperett (quella barksiana, che nelle store egmontiane è ancora in servizio), si inserisce proprio tra l'ottavo e il nono capitolo della biografia paperoniana, una storia ricca d'azione e con un ritmo serrato che vede Paperone e Doretta che cercano di portare tutti i soldi di Paperone all'interno delle botti che abbiamo conosciuto nel corso della $aga fino al porto di New York, cercando di aggirare i tentativi dei Bassotti di appropriarsene.
A dare una mano non indifferente alla storia ci pensa anche un alto papero svedese, tale Sverker Strommingson, commerciante di aringhe fermentate, che è in effetti la versione papera proprio di Don Rosa. In questo caso c'è anche un secondo riferimento, non paperoniano, agli sgombruzzi!
La presenza di Midthun su Topolino con una storia natalizia, mi da però anche l'opportunità di "parlare" dell'Almanacco Topolino, di cui forse avrei dovuto scrivere più spesso. Sul #21, infatti, il trio di autori che chiude Topolino #3605 è presente con Il cronoviaggio natalizio in cui il trio congegna un'interessante "pasticcio" temporale in cui un misterioso viaggiatore temporale cerca di far sparire i tesori che hanno costituito la fortuna di Paperone prima che quest'ultimo li acquisisca. A mettergli i bastoni tra le ruote ci pensano Miss Paperett e Paperino usando la macchina del tempo di Archimede, la versione vecchia (in storie più recenti è stata aggiornata con un tablet temporale...).
Anche in questo caso abbiamo una storia adrenalinica ricca di citazioni sia barksiane, come a La corona perduta di Gengis Khan, sia donrosiane al primo capitolo della $aga, L'ultimo del clan de' Paperoni. C'è, comunque, da notare come nelle storie egmontiane gli autori si dimostrano molto più confidenti con le relazioni di parentela genitoriali dei personaggi disneyani, come per esempio il commento di Paperino nel vedere la zia Matilda e la madre Ortensia, o il momento di grande delicatezza emotiva in cui il vecchio Paperone si trova a interagire, solo con la voce, con i suoi genitori.

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