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lunedì 2 dicembre 2024

Topolino #3601: Siamo formiche!

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Con il #3601 arriva la nuova parodia supereroistica disneyana con Minni che interpreta Capitan Marvel. In effetti sono gli anni di Carol Danvers come Ms. Marvel, ma di queste cose ne ho discusso nell'articolo uscito sul Cappellaio. Per cui non mi dilungo oltre e passo al quinto episodio di 500 piedi di Bruno Enna e Davide Cersarello.
In effetti l'identità degli avversari di Topolino era in qualche modo intuibile sin dalla puntata precedente, grazie a una particolare vignetta di Cesarello, ma ho preferito puntare su altri insetti per avere la possibilità di inserire una citazione supereroistica. La puntata, però, rpesenta diversi spunti interessanti, partendo dalla visione in qualche modo distruttiva delle formiche, ben evidenziata dal titolo dell'episodio, Piccole, laboriose e fameliche. Generalmente nella classica favola di Esopo della formica e della cicala, le formiche emergono come figure di riferimento per il bambino. QUesti piccoli insetti, infatti, vengono raccontati come interessati al lavoro, a non sprecare nemmeno un momento per futilità e a raccogliere quanto serve per superare l'inverno, a differenza della cicala che vive alla giornata e si ritrova senza risorse per affrontare la neve.
Nella storia di Enna, invece, le formiche sono sì laboriose, ma di fatto emergono come una forza che sfrutta in maniera esagerata le risorse cui sono in grado di accedere. E in questo caso la cosa è esaltata ancora di più dalla loro evoluzione accelerata dovuta al contatto con una specie di nave aliena bilogica, una medusa spaziale come quella che abbiamo visto nella puntata della settimana scorsa.
Se da un lato le formiche sono dunque lo specchio della nostra stessa società, costruita sullo sfruttamento esagerato delle risorse, dall'altro, però, propongono anche una abbastanza sottile visione pessimistica sulle possibilità di una razza intelligente di potersi comportare in maniera diversa da come fanno le formiche, e per traslato gli esseri umani. In effetti avevo di striscio affrontato la questione in un articoletto uscito un mesetto fa, cui ovviamente ho ripensato subito dopo la lettura della storia.
In apertura, invece, proseguono i diari del Klondike di Luca Barbieri, affiancato anche questa volta da Francesco D'Ippolito, che con Il più duro dei duri prosegue la sua personale visione di Paperone, che, pur avendo in qualche modo la Saga come nume tutelare, al tempo stesso se ne discosta in maniera sufficientemente importante da risultare completamente autonoma, costruendo alla fine una visione se possibile ancora più umana del personaggio.

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