Con Il tocco della medusa, sesto e ultimo episodio di 500 piedi di Bruno Enna e Davide Cesarello, si conclude l'intricata vicenda in cui Topolino, Orazio e i loro amici sono stati coinvolti, una missione di salvataggio per due visitatori dallo spazio profondo, una specie di bio-astronavi senzienti. Abbiamo già visto nell'episodio precedente come le formiche evolute siano in qualche modo una metafora degli esseri umani intenti a sfruttare gli altri esseri viventi e più in generale le risorse del pianeta per mantenere la propria posizione di dominio.
L'elemento più interessante di questo episodio, però, non è legato ad alcuno spunto socio-politico, come negli episodi precedenti, ma nel legame tra Topolino e i suoi amici, su tutti Minni e il co-protagonista, Orazio.
La saga si conclude in maniera un po' dolce-amara, nonostante tutto si sia concluso per il meglio, ma alla fine è anche giusto così.
Con Fiori di melo, invece, storia d'apertura di Alessandro Sisti e Simona Capovilla, nuova storia in due tempi della saga Cornelius, la strada di Cornelius Coot si incrocia con quella di John Chapman, ambientalista statunitense noto come Johnny Appleseed, o Johnny seme-di-mela per la sua abitudine di piantare meli un po' ovunque. Già protagonista di un corto animato disneyano negli anni Quaranta del XX secolo, viene qui ritratto dai due autori in maniera pressocché fedele alla rappresentazione tradizionale, quasi leggendaria del pioniere.
Nella storia Johnny e Cornelius incrociano la strada con un altro personaggio incontrato in precedenza nella saga. Sisti utilizza questo incontro per introdurre la trasformazione degli Stati Uniti dall'era rurale e pionieristica verso quella industriale e capitalistica, basata sullo sfruttamento e la produzione intensiva. Sappiamo tutti come è andata a finire, ma è comunque bello godersi la vittoria di Cornelius e Johnny.
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