Stomachion

giovedì 12 dicembre 2024

L'arte della matematica

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L'1 settembre del 1939 iniziava ufficialmente la seconda guerra mondiale. A quel tempo il matematico francese André Weil si trovava in Scandinavia e invece di rientrare subito in Francia per entrare, da bravo cittadino, nell'esercito francese, rimase in Scandinavia ancora per qualche mese, fino a che non venne arrestato in Finlandia, sospettato di spionaggio, per poi ritornare in Francia a gennaio del 1940 dove rimase detenuto nel carcere di Le Havre per renitenza alla leva.
All'inizio l'unica compagnia possibile per André, che attendeva qualche libro, magari di matematica, e della carta per completare alcuni testi, furono le lettere che gli inviava la sorella Simone Weil, filosofa e anarchica, che nel corso di queste lettere lo invitava a eseguire un esercizio non esattamente banale, come ci ha insegnato un episodio analogo accaduto un'ottantina di anni prima al norvegese Sophus Lie: spiegare il proprio lavoro in matematica avanzata a qualcuno che non è uno specialista.
Ne nasce un interessante scambio epistolare tra i due Weil che rivela non solo molti dettagli sugli interessi letterari di André, ma soprattutto sull'ottima preparazione matematica di Simone, in particolare nel campo della matematica greca. Interessante, in particolare, la sua posizione relativamente al cosiddetto dramma dei numeri irrazionali, che secondo lei non c'è stato. L'esempio forse più convincente che porta a supporto della sua tesi è l'adozione da parte dei pitagorici del pentagono come figura simbolo del loro gruppo. Molto precise, poi, anche le sue conoscenze relative al teorema di Pitagora, mentre la lettera più lunga di André ricade in particolare nel campo della teoria dei gruppi.
Il volume, quindi, è costituito dalle lettere che i due si sono scambiati, con in aggiunta alcune bozze mai spedite da Simone al fratello in prigione, il tutto corredato da un apparato di note poste alla fine del libro che hanno provato a chiarire alcuni passaggi delle lettere stesse.
Alla fine viene consegnato al lettore un testo brillante, ricco di spunti matematici, ma anche politici (cosa inevitabile visto il contesto storico, le circostanze che hanno portato Amdré in prigione e le posizioni politiche della sorella), decisamente molto interessante e non troppo complesso da seguire.

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