Dopo la visione della
prima stagione ho, in pratica, visto la seconda e la terza senza alcuna soluzione di continuità, nel senso che non ho fatto alcuno stacco e così eccomi qui a discutere nella sua interezza di
Dark, la serie fantascientifica di
Netflix scritta e ideata da
Baran bo Odar e
Jantje Friese. Poiché l'idea è esaminare la parte scientifica, oltre a discutere della serie in se, non mi farò alcuno scrupolo nel fare gli
spoiler che mi servono per portare avanti il discorso.
Gli elementi essenziali della serie, però, che ritengo abbastanza noti, sono: nella cittadina di Winden, dove peraltro sorge anche una centrale nucleare, spariscono periodicamente dei ragazzini. La vicenda, impostata sui toni del giallo e del
mystery, si tinge ben presto di toni fantascientifici quando si scopre che le grotte sotto la centrale sono legate a un qualche sistema di viaggio nel tempo. Ovviamente la scoperta è manifesta solo per lo spettatore.
Protagonista della serie è Jonas Kahnwald, che nella prima stagione vediamo nelle sue versioni adolescente e adulta, in questo caso con il nome dello
Sconosciuto. Intorno a lui si sviluppano una serie di intrecci tra i vari personaggi che diventano manifesti nel corso della seconda stagione, che sembra aprirsi con un unico obiettivo: salvare Winden dal disastro nucleare.
In realtà, nel corso della stagione, che introduce anche la terza versione temporale di Jonas,
Adam, deturpato dall'energia dei viaggi nel tempo, si scopre che l'intera Winden è chiusa in un vero e proprio
loop temporale, in un intreccio che appare inestricabile. D'altra parte il simbolo della
triquetra che rappresenta a più riprese il viaggio nel tempo (lo si ritrova nel diario dello Sconosciuto o come simbolo di
Sic mundus, il gruppo di viaggiatori del tempo creato da Adam), è un
nodo a trifoglio, il nodo più semplice e non banale all'interno della teoria dei nodi. E già questo è, di per sé, un elemento interessante anche per la trama, a ben vedere. Un nodo a trifoglio, infatti, può essere ottenuto intersecando un'ipersfera di dimensione 4 con una particolare curva complessa (nel senso che l'equazione di questa curva non vuole numeri reali, ma numeri complessi): in parole più semplici è un indizio degli sceneggiatori sul fatto che nel mondo di
Dark esiste un secondo mondo parallelo al primo, come scopriamo nell'ultima puntata della seconda stagione.
L'idea dei mondi paralleli è prettamente quantistica, come abbiamo visto in
varie occasioni, e prende le mosse dalla discussione sulla natura della meccanica quantistica e dal famoso
gatto di Schroedinger, che viene esplicitamente citato nel corso della terza stagione (in particolare nella puntata conclusiva del progetto). Ed è questo riferimenti che ci da un indizio fondamentale sul dispositivo più importante di tutta la serie, che chiameremo...