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giovedì 24 luglio 2025

SuperBits: La nuova era di Batman e altre cose sul Crociato Incappucciato

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Nell'archivio del blog ci sono alcuni articoli che ho dedicato a news estemporanee dal mondo dei supereroi, legate soprattutto al mondo dei fumetti statunitensi (ma qualcuna anche dal mercato italiano). Ho deciso di riprendere, anche se non con granderegolarità, quella tradizione e presto sistemerò l'etichetta apposita delle SuperBits per raccoglierle insieme, anche se di fatto questo è il primo post che usa l'etichetta.
Come intuibile dal titolo, questo primo articoletto di news è dedicato a Batman e ad alcune novità sulle testate del personaggio.

sabato 16 ottobre 2021

Batman Death Metal: Ozzy Osbourne

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E così siamo arrivati alla fine di Death Metal (in effetti mi manca ancora da leggere il terzo Mixtape: riferirò quando arriverà). E l'ultima copertina della band edition è dedicata a Ozzy Osbourne.
Marco Mastrazzo realizza un piccolo capolavoro, forse la migliore delle sette copertine della band edition, che contiene anche una citazione metal, visto la sua somiglianza con la copertina del singolo Out of the silent planet degli Iron Maiden. In quel caso a tenere tra le mani la Terra è Eddie, la mascotte degli Iron Maiden, mentre nella copertina di Mastrazzo al suo posto troviamo il Batman che ride e Ozzy animati dallo stesso sorriso di Eddie.
Se consideriamo poi i contenuti aggiuntivi della band edition, questi sono i più stupefacenti. A fronte di un'intervista scarna, ma diretta, a stupire è soprattutto l'introduzione: è in tutto e per tutto centrata sulla saga e coerente con quello che poi si andrà a leggere nella storia a fumetti: la sensazione è che Ozzy Osbourne abbia veramente letto Death Metal!

sabato 2 ottobre 2021

Batman Death Metal: Dream Theater

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E così siamo arrivati al penultimo albo di Death Metal, il numero 6. La band edition, la cui cover è stata affidata a Santi Casas (il risultato finale non mi piace molto, anche se stampato rende meglio) è dedicata ai Dream Theater, della serie di sette decisamente la mia band preferita. Già citati quando scrissi degli Opeth in occasione della quarta uscita, sono forse i meno death di tutte le band presentate nelle variant, ma hanno il merito di aver di fatto inventato un genere, il progressive metal.
In effetti la storia è un po' diversa, dipende da come la si vede: certo con loro il genere è da considerarsi più che maturo per conquistarsi un posto solido all'interno della scena musicale metal. Non mi metto a citare le altre band che condividono con i Dream Theater la paternità del genere, ma andiamo subito al brano selezionato per quest'articolo, che però c'entra poco con il tema della storia di Scott Snyder e Greg Capullo, come vedremo a breve.

sabato 21 agosto 2021

Metal: alla scoperta del metalverso

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Mentre Death Metal prosegue le sue uscite in Italia, ho pensato bene di recuperare il crossover che lo ha preceduto, Dark Knights: Metal, storia in sei parti anch'essa offertaci da Scott Snyder per i disegni di Greg Capullo. Uscita tra la fine del 2017 e la prima metà del 2018, è stata recentemente raccolta in un pregevole cartonato dalla Panini Comics all'interno della serie DC Library. Pur non avendo alcun riferimento musicale, vista l'assenza degli Iron Maiden dalla band edition di Death Metal, ho pensato bene di riproporre anche per la recensione completa di Metal la struttura delle recensioni dei singoli albi di DM. Per cui diamo il via alla parte... metallica!
Da qui all'eternità
Gli Iron Maiden sono uno dei due lati del dualismo metallico mondiale, con dall'altra parte i Metallica. Si potrebbe fare il paragone con l'altro grande dualismo musicale, quello tra Beatles e Rolling Stones, e d'altra parte se i Metallica sono statunitensi, gli Iron Maiden sono britannici. Fondati sul finire del 1975, hanno avuto un po' di cambi di formazione, anche se il fondatore è sempre rimasto in sella, il bassista Steve Harris. L'attuale cantante, invece, Bruce Dickinson, a parte una piccola pausa nel corso degli anni Novanta, sostituito da Blaze Bayley, è entrato nel gruppo nel 1981.
A parte lo stile heavy metal, la caratteristica principale del gruppo è la presenza immancabile, negli artwork dei loro album, di uno zombie in copertina, Eddie, diventato ormai la mascotte del gruppo. Ideato dall'artista Derek Riggs, oltre che dal suo creatore è stato illustrato anche da altri artisti, come ad esempio Mark Wilkinson, autore delle ultime due cover, o Melvyn Grant, il primo a disegnare Eddie dopo Riggs per la cover di Fear of the dark, nono album in studio della band. Ultimo album della prima parte della collaborazione con Dickinson, contiene una serie di canzoni memorabili, come la title track, o ancora Fear is the key, ispirata (se mi passate il termine) dalla morte di Freddie Mercury, e From Here to Eternity, che è proprio quella che vi presento qui sotto. Il motivo non è solo per il titolo evocativo, ma anche per il video, una sorta di road short movie a bordo di una motocicletta, un'immagine che in effetti ritroviamo in Death Metal.

sabato 7 agosto 2021

Batman Death Metal: Sepultura

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Raphael Albuquerque fa, tutto sommato, una copertina piuttosto convenzionale per la band edition del quinto numero di Death Metal. I protagonisti sono i Sepultura, con il Batman che ride che campeggia sopra di loro. Niente di realmente paragonabile a quanto avvenuto con le altre copertine della band edition, in particolare quelle dedicate a Opeth e Lacuna Coil, ma meglio di quello che sembra sarà la copertina dedicata ai Dream Theather. Vedremo quando il risultato verrà stampato sul cartoncio della cover del sesto albo del crossover. Ora, però, immergiamoci tra le pagine de L'uomo senza domani, ma soprattutto della musica dei Sepultura.
Guardiani della Terra
Fondati nel 1984 dai fratelli Max e Igor Cavalera, rispettivamente voce e batterista della band, i Sepultura sono una band brasialiana death metal che conoscevo solo di nome, senza avere mai ascoltato nulla di loro fino all'uscita dell'albo. Iniziando a prepararmi avevo ascoltato qualcosa del repertorio realizzato dalla formazione iniziale, di cui l'unico "sopravvissuto" è il solo Paulo Jr., il bassista. Entrambi i fratelli Cavalera, infatti, hanno abbandonato il gruppo: Max nel 1996, sostituito nel 1998 da Derrick Green, attuale voce del gruppo, e Igor nel 2006, sostituito prima da Jean Dolabella e poi nel 2011 da Eloy Casagrande, ancora a bordo della band. A completare la formazione ecco Andreas Kisser, chitarrista, considerato il leader dei Sepultura, salito a bordo nel 1987, all'epoca del secondo album della band, Schizophrenia, e sostituto di Max Cavalera anche alla voce per i due anni di transizione tra la prima era vocale e quella attuale.
Della loro discografia ho intenzione di recuperare Roots del 1996, considerato la commistione del genere metal con la musica folkloristica degli indigeni brasiliani. Per l'occasione di questo articolo, invece, ho ascoltato Machine Messiah del 2017 e soprattutto Quadra del 2020, che viene considerato da Kisser come l'album che più di tutti sintetizza le varie anime dei Sepultura che si sono sviluppate nel corso dei trent'anni e più di attività. La conclusione dell'ascolto è quella di una band che, nonostante tutte le influenze ufficiali, è sostanzialmente arrivata a uno stile che ricorda molto da vicino i Metallica, ma con le influenze death metal. Non mancano, però, le altre influenze collaterali, come quelle provenienti dalla musica indigena brasiliana, o persino il symphonic metal presente in Guardians of Earth, pezzo a tema ecologista potente e con elementi sinfonici e acustici che si mescolano e si fondono in maniera ottimale con l'anima metal del gruppo:

sabato 10 luglio 2021

Batman Death Metal: Opeth

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Con il quarto numero di Death Metal siamo arrivati a metà del guado: 3 numeri alle spalle e altri 3 da affrontare per arrivare al settimo e conclusivo. E questo traguardo viene celebrato, nella band edition, dalla cover di Mathieu Lauffray dedicata agli Opeth, che peraltro avevano iniziato la loro carriera come band death metal, per poi virare nel corso della loro carriera verso il progressive, che peraltro era comunque già presente nei loro lavori iniziali. Inoltre la splendida copertina riesce anche a trasmettere un senso di inquietudine paragonabile a quello del Cavaliere più Oscuro, che nel finale della storia principale si mostra più onnipotente che mai.
Con il cuore in mano
L'ultima vignetta di Una scommessa al buio (il titolo originale lo esamineremo più avanti) mostra la mano del Cavaliere più Oscuro con alcune Terre in mano, gli ultimi 52. Sebbene non sia, tematicamente, la più indicata, indubbiamente Heart in hand potrebbe tranquillamente essere la canzone di quell'ultima vignetta, tratta peraltro da In cauda venenum, l'ultimo album degli Opeth uscito nel 2020. D'altra parte anche il titolo dell'album, che possiamo rendere come il veleno nella coda, è perfetto per questo Cavaliere più Oscuro, visto che è proprio nella coda della storia di quest'albo che mostra la portata apparentemente imbattibile del suo piano.

sabato 5 giugno 2021

Batman Death Metal: Lacuna Coil

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La prima impressione vedendo la cover della band edition di Death Metal #3 è emozionante visto che Antonio Fuso realizza un'illustrazione degna del libretto di un cd death metal, ma anche con un gusto compositivo molto alla belle epoque, nonostante sia nascosto dai colori scuri della sua illustrazione. L'altro dettaglio che emoziona è l'incredibile somiglianza nei tratti tra Wonder Woman, che campeggia al centro della copertina sotto un Batman che ricorda il Bat-Affleck, e Cristina Scabbia, la leader e vocalist dei Lacuna Coil, forse la più vicina alle atmosfere del death metal tra tutte le band omaggiate fino a qui dalla band edition.
D'altra parte la stessa Diana ha un che di metallico in un saga che risulta a ogni albo che passa sempre più divertente e stimolante. Avremo, però, tempo per discutere di All'inferno e ritorno. Ora, dopo i numeri dedicati ai Megadeth e ai Ghost è venuto il momento di quella che mi piace definire come la più nota band italiana del momento (forse la definizione è eccessiva, ma fatemi indulgere un po' nel pensiero!).

sabato 29 maggio 2021

Batman Death Metal: Ghost

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Più che un crossover, mi piace pensare a Death Metal come a un progetto musicale metal, una struttura narrativa sviluppata da più competenze, anche se con una regia centrale. Che poi è più o meno così che si strutturano i classici crossover supereroistici. In questo caso, come già detto in occasione del primo numero, la storia principale è realizzata dalla premiata ditta Scott Snyder-Greg Capullo. Gli elementi e gli spunti metal in Italia e in altre edizioni internazionali della storia hanno poi portato alla realizzazione di una band edition in cui ciascuno dei sette albi è stato proposto ai lettori con una cover dedicata a un diverso gruppo musicale della scena metallica. E la seconda uscita è dedicata ai Ghost.

sabato 22 maggio 2021

Batman Death Metal: Megadeth

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La storia dietro Batman: Death Metal viene da lontano, dal 2017, quando Scott Snyder introdusse il Batman che ride, una versione folle e distorta di Batman proveniente da un multiverso oscuro, che venne successivamente utilizzato dall'allora scrittore di Justice League nel crossover Batman: Metal disegnato dal fidato Greg Capullo e recentemente ristampato in volume dalla Panini Comics, e che sto pensando di acquistare in occasione del secondo crossover con il Batman che ride come protagonista: Batman: Death Metal.
La Dc Comics e la Warner hanno puntato molto forte su questa nuova idea partorita da Snyder, sempre con Capullo ai disegni, tanto da rilasciare una soundtrack ai sette episodi in cui si sviluppa la saga, con l'aggiunta di una serie sempre di sette video che, oltre a riassumere la vicenda, danno voce ad alcuni dei personaggi della storia, il tutto condito con alcuni estratti dalla succitata soundtrack metallica. Death Metal, infatti, spicca per i riferimenti più o meno espliciti al metal: alcuni sono presenti nei crediti, con il team creativo, supervisori inclusi, che ha usato nomi di band e album di genere come nick, altri invece sono nel corso della storia, all'interno delle battute o dei titoletti che suddividono ciascun capitolo.
Inoltre per la distribuzione estera DC e Warner hanno pensato bene di realizzare una serie di versioni variant delle cover di ciascun albo, ognuna dedicata a un diverso gruppo metal: e la prima copertina, realizzata da Juanjo Guarnido, è dedicata ai Megadeth.

sabato 4 luglio 2020

L'ultimo cavaliere: La vita vince sempre

Ormai qualcosa come nove mesi fa avevo scritto una recensione sul primo volme di The last knight on Earth. Avevamo lasciato l'ultimo clone di Bruce Wayne a vagare sulla Terra insieme con la testa parlante del Joker alla ricerca di una soluzione per salvare il pianeta da Omega, un supposto clone di Batman folle che ha ucciso Darkseid (e Batman lo ha fatto in almeno un altro paio di occasioni in storie sempre fuori continuity) e grazie all'equazione dell'antivita ha istituito un controllo su Gotham e il pianeta in continua crescita.
Il nuovo dinamico duo, per quanto poco dinamico visto che il Joker è confinato dentro una lanterna, negli ultimi due volumi, che ho letto in originale, si ritrova ad affrontare una sorta di Odissea supereroistica, con tanto di viaggio all'interno del limbo, confrontandosi con gli eroi morti durante l'ascesa di Omega. In questo caso il riferimento viene reso ancora più esplicito da Scott Snyder e Greg Capullo quando Batman vede il fantasma di Alfred, ucciso dallo stesso Omega (anche se la scena della sua morte non è stata mostrata in maniera esplicita, ma solo suggerita).

sabato 26 ottobre 2019

L'ultimo cavaliere: apocalisse batmaniana

Era da tempo che non scrivevo di Batman, soprattutto perché è da tempo che non leggo robe recentissime scritte sul Cavaliere Oscuro. Da un lato l'attesa della pubblicazione delle storie nei volumi, Batman e Detective Comics, dall'altro il tenermi lontano dai due quindicinali ha ridotto le mie letture batmaniane recenti, almeno fino all'acquisto del primo volume de L'ultimo cavaliere sulla Terra, uscito nella DC BLack Label, che vede riunito uno dei migliori team creativi che abbia mai lavorato sul personaggio: Scott Snyder e Greg Capullo.

mercoledì 4 giugno 2014

Batman #25: un pipistrello sul comò

Maggio è stato un mese abbastanza impegnativo e complicato, quindi non riuscendo a realizzare la recensione del 25.mo numero della serie italiana, la palla tocca ancora ad Andrea, ma la sua brevisione non è ancora andata on-line soprattutto per i problemi che hanno costellato LSB durante tutto maggio. Visto che il 26.mo numero, che spero questa volta di recensire per bene essendo la chiusura di quello che potremmo considerare come il primo libro di Batman: Anno Zero, dovrebbe essere di imminente uscita, eccovi allora la recensione del 25.
Ancora una volta Scott Snyder e Greg Capullo conducono per mano il lettore con precisione cinematografica. La terza parte di Città segreta, primo capitolo di Anno zero, è suddivisa in tre atti: una prima scena con il drammatico confronto tra il Cappuccio Rosso e Bruce Wayne, che pestato quasi a morte e circondato dalle fiamme rivive le scene dell'infanzia, della caduta nella caverna dei pipistrelli all'interno della tenuta di famiglia, già visualizzata a suo tempo da Miller e Mazzuchelli in Anno Uno; una seconda, brevissima scena con un confronto verbale con il fido e sempre saggio Alfred, che lo ricuce dalle ferite subite; un gran finale, una rivisitazione forse ancora più suggestiva di quella morrisoniana (a sua volta rielaborazione della scena originale ideata da Bill Finger e Bob Kane) dell'incontro tra Bruce Wayne e il pipistrello che ne ispirò la leggenda. L'aggiornamento tecnologico di quest'ultima scena non ne riduce la forza evocativa, ma anzi la esalta, permettendo anche a Capullo (che dovrebbe passare da Milano a metà mese) una rappresentazione suggestiva di tutta la scena, giocata su luci e ombre e ben supportata dall'azzeccata colorazione di Plascencia.
Completano l'albo la backup story sempre di Snyder e scritta insieme con James Tynion IV e disegnata da Rafael Albuquerque e le storie tratte da Detective Comics e Nightwing.
In Detective entra nel vivo la sfida con Wrath: John Layman fa l'apprezzabile scelta di non "tirarla troppo per le lunghe" sull'identità segreta del nuovo avversario di Batman, mentre Kyle Higgins scrive il primo numero interessante della trasferta a Chicago di Dick, soprattutto grazie al Burlone, che da semplice hacker passa allo status di vero e proprio terrorista. Ottime, poi, le prove dei disegnatori che li affiancano: Jason Fabok e Will Conrad.

lunedì 28 aprile 2014

Batman #24: L'infinita lotta contro il male

Con Andrea Bramini abbiamo iniziato a curare con recensioni e brevisioni l'ultima grande saga realizzata da Scott Snyder per Batman: Anno Zero. Al di là della possibile alternanza nelle recensioni, cercherò comunque di seguire col passo la serie e quindi, visto che è appena uscita la mini recensione di Andrea su Batman #24, ecco la mia versione dei fatti!
Continua Anno Zero con la seconda parte di Città segreta (recensione della prima parte). Tre sono i punti salienti nella storia di Scott Snyder e Greg Capullo: la capacità di Bruce Wayne di travestirsi in chiunque, compreso il ben più basso Oswald Cobblepot; il confronto con Alfred, che lo schiaffeggia non riuscendo a fargli comprendere gli errori nei suoi tentativi di cancellare Bruce Wayne per portare avanti la sua ossessiva crociata contro il crimine e in particolare il Cappuccio Rosso; il confronto con Edward Nygma, rappresentato dai due autori incastonando le vignette all'interno di un ouroboro d'argilla presente nel Museo di Storia Naturale di Gotham, quasi a voler sottolineare l'infinità della missione che si accinge ad affrontare il giovane Bruce.
Sulle pagine di Detective Comics, intanto, John Layman e un Jason Fabok in formissima danno inizio alla sfida di Batman contro Wrath, che sin dalla copertina originale dell'albo viene rappresentato come l'esatto opposto del Cavaliere Oscuro. Wrath, infatti, viene confuso con Batman dai pochi testimoni che lo hanno avvistato, uccide i poliziotti, ha un apparato tecnologico di tutto rispetto e sta anche costruendo un suo piccolo esercito. Resta solo da scoprire l'identità di Wrath, apparentemente suggerita dai due autori.
Infine su Nightwing Kyle Higgins continua la trasferta a Chicago di Dick Grayson sulle tracce di Tony Zucco: se può essere interessante l'idea di estrarre l'eroe dalla sua usuale ambientazione e introdurlo in una differente, quasi ostile (o comunque più ostile della precedente, permettendo anche di approfondire la reazione ai supereroi in altre zone degli Stati Uniti), è sicuramente ben debole l'idea di riportare in vita un personaggio di cui si poteva tranquillamente fare a meno. Se l'idea era quella di rappresentare il potere della criminalità organizzata e la corruzione che essa si porta, probabilmente questa della ricerca di Zucco è l'idea peggiore, considerando che lo stesso ex-mafioso viene rappresentato proprio come se fosse un... ex-mafioso!
Potrebbe, invece, risultare interessante la sottotrama del Burlone, che si rivela sempre più come una sorta di Anarchy violento: quest'ultimo, infatti, era un antieroe ideato a suo tempo da Alan Grant e rappresentava la voce anti-governativa all'interno delle serie batmaniane. Il Burlone, con questo episodio, si rivela più come un terrorista violento, che come un anarchico che critica il potere con la forza delle idee e l'esempio dei fatti. Ottimi, infine, i disegni di Will Conrad, decisamente più gradevoli di quelli di Brett Booth del numero precedente.

domenica 23 febbraio 2014

Batman #22: lacrime per un figlio

Breve recensione di Batman #22, che non verrà pubblicata su LSB a causa di un ritardo, da parte mia, nella sottomissione. Spero che questa variazione sul tema del blog non vi dispiaccia. Ad ogni modo vi segnalo la mia brevisione del primo numero de Le nuove avventure di Superman.
Lo scontro con Clayface, iniziato nel numero scorso, può certo essere considerato come una sorta di fill-in in due parti, il giusto modo per Scott Snyder di riposarsi dalle fatiche di Morte della famiglia (e in preparazione per Anno Zero), però anche su una storia di passaggio come questa dimostra di essere uno dei migliori sceneggiatori di fumetti statunitensi. Ad esempio, sempre in Morte della famiglia, inizia una delle storie di cui la saga è costituita con un primo piano dell'occhio del Joker e un mini-trattato sull'occhio, scritto stilisticamente proprio come un trattato scientifico divulgativo. Quando invece si arriva a Batman #20 (sul 22.mo numero dell'edizione italiana), Snyder riesce a condensare il suo Batman/Bruce Wayne nelle ultime quattro pagine de L'uomo che non c'è: certamente un abile stratega, in grado di prevedere quasi tutti gli imprevisti, ma decisamente molto più umano rispetto al Batman milleriano. Bruce, infatti, si dimostra allo stesso tempo fragile, facilmente attaccabile negli affetti affetti, ancora chiuso sul suo dolore. Toccanti, in questo senso, le ultime vignette di Greg Capullo, con Alfred, che tende una mano al figlioccio, e Bruce che piange, mentre condivide con Alfred le registrazioni di una delle ultime missioni di Damian. Lo stesso lettore, colto dalle emozioni, quasi dimentica che Damian è solo un personaggio dei fumetti.
May your love never end and if you need a friend,
there's a seat here along side me.
(da Roads untraveled dei Linkin Park)