Come scrivevo nell'introduzione all'
articolo dedicato a Lo scatto di soppiatto, il #3295 si è rivelato un numero migliore rispetto alle attese e non solo per la gradita presenza della nuova storia della serie de
La storia dell'arte di Topolino. Ma bando agli indugi e iniziamo subito con la storia di copertina:
Ritorno al Klondike
Se tra gli autori storici a prendere spunti dalla linea narrativa di
Don Rosa ci sono
Carlo Panaro e
Francesco Artibani, anche forti della tradizione
scarpiana, sono soprattutto i nuovi sceneggiatori a proporre soggetti di chiaro gusto
donrosiano, ovviamente conditi con un certo grado di italianità. Ad esempio
Vito Stabile sviluppa i soggetti con un occhio alla linea letteraria di
Rodolfo Cimino, mentre in questo numero con
I tempi del Klondike tocca a
Pietro Zemelo il compito di affrontare il passato di Paperon de Paperoni.
L'episodio che Zemelo approfondisce è, in pratica, l'ultima ricerca di un tesoro nel grande nord da parte di Paperone. Il soggetto, detto così, è effettivamente
alla Don Rosa, ma la sua declinazione è più complessa. Infatti, subito dopo il
flashback iniziale, la trama ha una svolta che ricorda in qualche modo
Il debito d'onore di
Giorgio Cavazzano, anche se il coprotagonista della vicenda non è un minatore come nella storia del 1989. Lo sviluppo successivo, invece, è un chiaro riferimento
Ricomincio da capo, film del 1993 diretto da
Harold Ramis e con
Andie MacDowell e
Bill Murray. Il lieto fine, in qualche modo scontato, non ne inficia la qualità, sia nello sviluppo del soggetto, ricco di spunti
disneyani ma non solo, sia nella gestione dei personaggi. In questo senso anche i soliti e un po' stantii battibecchi tra zione e nipote risultano più sopportabili del solito anche grazie all'importanza narrativa che Zemelo assegna loro.
A dare un'ultima spinta alla storia ci pensano, infine, i sempre belli ed evocativi disegni di
Fabio Celoni. Il disegnatore mette in campo tutto il suo repertorio, mostrato quasi sin dai suoi esordi, come ben sa chi ha letto
Torna a casa Paperino del 1995 scritta da
Fabio Michelini: ricordi che compaiono accompagnati da un vento mistico che trasporta ombre e nebbia; vignette d'atmosfera che enfatizzano i momenti chiave della trama; alcune scelte di inquadratura nonché alcune vignette che in qualche modo richiamano alla parodia
Dottor Ratkyll e Mister Hyde.87
Tutto alla fine concorre alla realizzazione di una bella storia d'apertura, completata dall'altrettanto bella copertina di Cavazzano.