Dopo più di dieci anni dalla raccolta realizzata da Panini Comics (che sul sito dell'editore modenese è datata marzo 2019, ma non credo sia la prima edizione, visto che la recensivo proprio dieci anni fa), la J-Pop, che in questi anni ha pubblicato diversi volumi appartenenti alla Osamushi Collection, ha iniziato la pubblicazione in nove volumi delle storie complete di Astro Boy. Vedendo il sommario, l'ordine delle storie, che è stato indicato dallo stesso Osamu Tezuka, i volumi seguono la serie con la quale, tra il 2002 e il 2004, la Dark Horse ha pubblicato la stessa serie negli Stati Uniti in 23 volumetti. Poiché la serie italiana arriverà al nono volume, e ciascuno di questi volumi raccoglie due di quelli USA, sospetto che la serie ristamperà tutte le storie fino ad Astro Boy Reborn, che corrisponde al 19.mo volume. Spero che da lì in poi verranno proposti i 4 volumi a parte in una serie con un titolo opportuno.
Ad ogni buon conto, come ricordato in quarta di copertina, l'ordine delle storie è quello deciso da Tezuka stesso nella ristampa giapponese del 1999. E, come ho anche constatato quando ho scritto gli articoli della serie dedicati ai volumi Panini, Tezuka ha anche modificato le storie pubblicate. Un esempio c'è quando si confronta La nascita di Atom uscita sul primo volume, con la versione uscita sul primo volume della J-Pop, che è più ampia e indubbiamente più coerente, poiché spiega come Atom sia finito sotto la tutela di Ochanomizu.
Stomachion
sabato 30 novembre 2024
venerdì 29 novembre 2024
Matematica, lezione 40: Modelli matematici
Quando, poco prima dell'ultimo anno del corso di laurea, decisi di specializzarmi in fisica teorica, scelsi questo percorso non solo per un insano amore per la matematica, ma anche per la speranza di riuscire a capire cosa voleva dire costruire un modello fisico. Semplificando la faccenda, ciò che capii fu che in situazioni fisicamente simili la strada più semplice da prendere è quella di adattare la matematica che è stata efficace per descrivere certi fenomeni ad altri che sembrano comportarsi nello stesso modo. D'altra parte se qualcosa funziona, è piuttosto difficile non cercare di farla funzionare anche in casi differenti, ed è fondamentalmente questo il motivo per cui ancora oggi molti fisici continuano a sperare nell'esistenza di una teoria ultima e definitiva della fisica, la cosiddetta teoria del tutto. Gli si dovrebbe far leggere il 37.mo volume di questa collana, con l'accortezza di dirgli che il titolo è sbagliato.
Non sono, però, qui per "discutere" di fisica, bensì di matematica e, soprattutto, proprio dell'argomento con cui ho aperto queste righe: come costruire un modello matematico.
Non sono, però, qui per "discutere" di fisica, bensì di matematica e, soprattutto, proprio dell'argomento con cui ho aperto queste righe: come costruire un modello matematico.
giovedì 28 novembre 2024
La non esistenza di un modello cosmologico standard
La mia posizione sembrerà quella del classico fisico delle particelle elementari, in questo caso persino teorico, ma ho sempre pensato che l'idea di un modello cosmologico standard derivasse soprattutto dall'esistenza di un modello standard delle particelle elementari cui fare da contr'altare. E se già quest'ultimo non viene comunque considerato come inamovibile, è abbastanza stupefacente lo... stupore che si legge in giro sugli ultimi risultati del James Webb Space Telescope su questo argomento:
mercoledì 27 novembre 2024
Topolino #3600: Qualcosa di strano accade nel Kansas
Come avevo settimana scorsa, sono arrivato in ritardo con la recensione del Topo anche per il numero #3600, ma questa volta la lettura ritardata, che ho concluso giusto oggi, ha come giustificazione il viaggio del fine settimana, iniziato venerdì e conclusosi domenica.
Per la recensione di quest'oggi partirei dal fondo, o quasi, ovvero dalla quarta puntata di 500 piedi l'intricata storia fantascientifica di Bruno Enna e Davide Cesarello. E' un episodio molto chiarificatore, almeno relativamente al coinvolgimento degli zii di Orazio e del suo ruolo nella vicenda, ma anche su quali sono le forze in campo. Inoltre consente di aggiungere un ulteriore tassello come spunto pop cui Enna potrebbe aver attinto, visto che grazie a Cesarello alcune scene sembrano rimandare alla serie Netflix Strange Tales, mentre la situazione in cui si trovano coinvolti Orazio e gli zii ricorda non poco Matrix. Un altro possibile spunto potrebbe venire dalla versione silver age di uno dei tanti avversari della Justice League, ma ovviamente le cose potrebbero non essere come sembrano, vista la battuta conclusiva del numero.
Per la recensione di quest'oggi partirei dal fondo, o quasi, ovvero dalla quarta puntata di 500 piedi l'intricata storia fantascientifica di Bruno Enna e Davide Cesarello. E' un episodio molto chiarificatore, almeno relativamente al coinvolgimento degli zii di Orazio e del suo ruolo nella vicenda, ma anche su quali sono le forze in campo. Inoltre consente di aggiungere un ulteriore tassello come spunto pop cui Enna potrebbe aver attinto, visto che grazie a Cesarello alcune scene sembrano rimandare alla serie Netflix Strange Tales, mentre la situazione in cui si trovano coinvolti Orazio e gli zii ricorda non poco Matrix. Un altro possibile spunto potrebbe venire dalla versione silver age di uno dei tanti avversari della Justice League, ma ovviamente le cose potrebbero non essere come sembrano, vista la battuta conclusiva del numero.
martedì 26 novembre 2024
Matematica, lezione 39: Agenti intelligenti
Con mio grande stupore, Pierluigi Vellucci riesce a essere molto efficace nel raccontare il tema degli agenti intelligenti, che è in parte legato all'intelligenza artificiale, ma non solo. In realtà i modelli dietro gli agenti intelligenti sono sostanzialmente quelli che cercano di studiare la dinamica delle opinioni e come esse si diffondono e si modificano all'interno di un gruppo. Sono dinamiche piuttosto interessanti, al di là dell'efficacia dei modelli stessi, perché, per esempio, ben spiegano come mai all'interno di un gruppo alcune opinioni attecchiscono meglio di altre, o fanno comprendere meglio quanto sia difficile riuscire a convincere un gruppo di persone che un dato ragionamento è errato. O quanto sia difficile riuscire a uscire da un gruppo fortemente uniformato, come potrebbe essere una setta. O un social network.
In questo senso, oltre alla parte di matematica pura, che di fatto è sempre quella delle reti neurali (o del modello di Ising, che tanto è lo stesso), ho apprezzato anche la citazione musicale finale tratta dalla colonna sonora di Matrix.
In questo senso, oltre alla parte di matematica pura, che di fatto è sempre quella delle reti neurali (o del modello di Ising, che tanto è lo stesso), ho apprezzato anche la citazione musicale finale tratta dalla colonna sonora di Matrix.
domenica 24 novembre 2024
Attraverso il Pollino
Post aggiornato dopo la sua prima pubblicazione prima con il liveblogging nel corso della giornata, quindi con una sistemazione finale alcuni giorni più tardi.
Siamo partiti alle 8 di questa mattina per poi immetterci in autostrada una mezz'ora più tardi. Mentre scrivo e pubblico queste note, stiamo attraversando la catena dei monti del Pollino, confine con la Basilicata. Come in "discesa", anche in salita ci sono tratti più o meno lunghi a una corsia, ma ciò non toglie la bellezza e l'imponenza di questa piccola catena montuosa: uno spettacolo impareggiabile!
Siamo partiti alle 8 di questa mattina per poi immetterci in autostrada una mezz'ora più tardi. Mentre scrivo e pubblico queste note, stiamo attraversando la catena dei monti del Pollino, confine con la Basilicata. Come in "discesa", anche in salita ci sono tratti più o meno lunghi a una corsia, ma ciò non toglie la bellezza e l'imponenza di questa piccola catena montuosa: uno spettacolo impareggiabile!
sabato 23 novembre 2024
Cacciatori di cadaveri: nel segno di Stephen King
Ciò che mi ha spinto ad acquistare il primo tankobon di Cacciatori di cadaveri, manga di Homui Yamazaki che avrà, come già annunciato, quattro uscite, è stato proprio il soggetto della storia, così kingiano. Abbiamo, infatti, un gruppo di 4 ragazzi delle medie che intraprendono un vaggio in bicicletta seguendo i tralicci della line aelettrica giapponese alla ricerca di una loro amica scomparsa due anni prima.
La storia, che alterna momenti di leggerezza, ad altri di azione, ad altri ancora di "scoperta", sia per i lettori sia per i protagonisti, giunti al secondo tankobon si sta rivelando un'ottima storia di genere thriller in cui si inizia a intravedere un complotto che nasconde una specie di delirio collettivo molto simile a quello tipico delle sette religiose.
Se tutto sommato siamo di fronte a un manga dalla struttura classica come composizione della pagina, ma anche come tratto (anche se in diverse pagine ho la netta sensazione di una vicinanza di tratto, ma anche di composizione della scena e recitazione dei personaggi, con Eduardo Risso), Yamazaki comunque riesce ad approfondire un po' tutti i personaggi coinvolti, anche semplicemente con poche battute, come accade con i più enigmatici, oppure con un lavoro più approfondito come nel caso dei 4 giovani protagonisti della vicenda. Interessante, poi, l'uso delle tecnologie odierne, in particolare gli smartphone con tutte le implicazioni legate all'uso dei social: in questo caso il mangaka riesce a mettere ben in evidenza pregi e difetti di questi strumenti, soprattutto se messi in relazione con la particolare indagine che i 4 ragazzini stanno portando avanti, non senza pericoli.
La storia, che alterna momenti di leggerezza, ad altri di azione, ad altri ancora di "scoperta", sia per i lettori sia per i protagonisti, giunti al secondo tankobon si sta rivelando un'ottima storia di genere thriller in cui si inizia a intravedere un complotto che nasconde una specie di delirio collettivo molto simile a quello tipico delle sette religiose.
Se tutto sommato siamo di fronte a un manga dalla struttura classica come composizione della pagina, ma anche come tratto (anche se in diverse pagine ho la netta sensazione di una vicinanza di tratto, ma anche di composizione della scena e recitazione dei personaggi, con Eduardo Risso), Yamazaki comunque riesce ad approfondire un po' tutti i personaggi coinvolti, anche semplicemente con poche battute, come accade con i più enigmatici, oppure con un lavoro più approfondito come nel caso dei 4 giovani protagonisti della vicenda. Interessante, poi, l'uso delle tecnologie odierne, in particolare gli smartphone con tutte le implicazioni legate all'uso dei social: in questo caso il mangaka riesce a mettere ben in evidenza pregi e difetti di questi strumenti, soprattutto se messi in relazione con la particolare indagine che i 4 ragazzini stanno portando avanti, non senza pericoli.
venerdì 22 novembre 2024
La strada sotto le ruote
Post aggiornato dopo la sua prima pubblicazione prima con il liveblogging nel corso della giornata, quindi con una sistemazione finale alcuni giorni più tardi.
Quando c'è stato da decidere quale fine settimana scendere per andare, insieme con mia sorella, a prendere nostra madre e venire qui a Milano tutti e tre insieme per un paio di mesi, tra le due opzioni di quello cha sta iniziando adesso e il prossimo, ho scelto quasi senza esitazioni questo fine settimana. E questo perché il prossimo sarà il fine settimana del compleanno di mia sorella, e volevo evitare che lo passasse guidando. Già, perché quest'anno mia sorella ha deciso di affrontare l'acquisto dell'auto e, come molti "terroni" finiti a lavorare al nord, che, invece di salire su un treno o su un autobus, abbiamo deciso di affrontare il viaggio in auto, scegliendo noi quando e per quanto tempo fermarci. Devo dire che c'è una certa emozione in una scelta di questo genere, legata al viaggio in se, ma anche all'essere tutti insieme (in particolare quello di ritorno dalla Calabria verso Milano), o più semplicemente all'idea della strada che scorre sotto le nostre ruote mentre avanziamo, chilometro dopo chilometro, verso la nostra meta.
Il viaggio. La strada. Il mondo che scorre. Non sarà proprio tutto così, ma per ora, mentre l'auto avanza, direi che va bene così. Fino alla prossima sosta. E chi se ne frega se alla fine ho rinunciato a Cartoomics 2024: questo viaggio ne vale decisamente la pena!
Quando c'è stato da decidere quale fine settimana scendere per andare, insieme con mia sorella, a prendere nostra madre e venire qui a Milano tutti e tre insieme per un paio di mesi, tra le due opzioni di quello cha sta iniziando adesso e il prossimo, ho scelto quasi senza esitazioni questo fine settimana. E questo perché il prossimo sarà il fine settimana del compleanno di mia sorella, e volevo evitare che lo passasse guidando. Già, perché quest'anno mia sorella ha deciso di affrontare l'acquisto dell'auto e, come molti "terroni" finiti a lavorare al nord, che, invece di salire su un treno o su un autobus, abbiamo deciso di affrontare il viaggio in auto, scegliendo noi quando e per quanto tempo fermarci. Devo dire che c'è una certa emozione in una scelta di questo genere, legata al viaggio in se, ma anche all'essere tutti insieme (in particolare quello di ritorno dalla Calabria verso Milano), o più semplicemente all'idea della strada che scorre sotto le nostre ruote mentre avanziamo, chilometro dopo chilometro, verso la nostra meta.
Il viaggio. La strada. Il mondo che scorre. Non sarà proprio tutto così, ma per ora, mentre l'auto avanza, direi che va bene così. Fino alla prossima sosta. E chi se ne frega se alla fine ho rinunciato a Cartoomics 2024: questo viaggio ne vale decisamente la pena!
giovedì 21 novembre 2024
I rompicapi di Alice: Un calcudoku di gruppo
Tutti conosciamo il Sudoku: è un rompicapo basato sui numeri, una variazione sui classici quadrati magici. Ogni riga e colonna del quadrato 9x9, infatti, deve essere riempito con cifre da 1 a 9. Inoltre il quadrato è suddiviso in 9 quadrati 3x3, ciascuno dei quali deve contenere solo le cifre da 1 a 9, senza ripetizioni. Nel 2004 Tetsuya Miyamoto propose un rompicapo molto simile al Sudoku, oggi noto come Calcudoku.
Questo nuovo rompicapo, introdotto da Miyamoto, un insegnante, per rendere più divertenti e quindi semplici da imparare le operazioni, prende le mosse dal quadrato latino. Prendiamo un quadrato \(n \times n\). La regola è riempire ciascuna casella in modo tale che in ciascuna riga e ciascuna colonna siano presenti solo i numeri da 1 a \(n\) senza ripetizioni: un'estensione del Sudoku, insomma! Miyamoto, però, aggiunse una regola aggiuntiva: la "scacchiera", infatti, viene suddivisa in un certo numero di "gabbie". I numeri da scegliere per ciascuna "gabbia", se sommati tra loro, devono avere come risultato il numero in picco posto in cima alla "gabbia". Prendiamo come esempio il seguente schema 4x4, quindi da riempire con i numeri da 1 a 4:
Questo nuovo rompicapo, introdotto da Miyamoto, un insegnante, per rendere più divertenti e quindi semplici da imparare le operazioni, prende le mosse dal quadrato latino. Prendiamo un quadrato \(n \times n\). La regola è riempire ciascuna casella in modo tale che in ciascuna riga e ciascuna colonna siano presenti solo i numeri da 1 a \(n\) senza ripetizioni: un'estensione del Sudoku, insomma! Miyamoto, però, aggiunse una regola aggiuntiva: la "scacchiera", infatti, viene suddivisa in un certo numero di "gabbie". I numeri da scegliere per ciascuna "gabbia", se sommati tra loro, devono avere come risultato il numero in picco posto in cima alla "gabbia". Prendiamo come esempio il seguente schema 4x4, quindi da riempire con i numeri da 1 a 4:
mercoledì 20 novembre 2024
Matematica, lezione 38: Letteratura
Dopo il trittico di volumi piuttosto complicati, di cui Matematica e filosofia è stato una degna conclusione, non avevo molte aspettative relativamente a Matematica e letteratura, ma per fortuna il volume è finito in mano a Roberto Zanasi (un po' a sorpresa, visto che mi aspettavo Marco Fulvio Barozzi), che ha proposto una versione riveduta e corretta della sua serie su Dante Alighieri e la Divina Commedia presente sul suo blog, con riferimenti ulteriori a Jorge Louis Borges, Dino Buzzati (mi sono occupato di una variazione relativistica del racconto citato, un po' di tempo fa) e Herman Melville.
A fronte di una ricchezza di spunti e informazioni molto interessanti, in particolare quelle legate alle ipersfere e al Paradiso, sono tornati anche i refusi, per lo più di battitura, anche se uno è al limite dell'errore matematico, ma, e questo è il grosso guaio, anche uno piuttosto grosso. A un certo punto, infatti, Roberto scrive:
A fronte di una ricchezza di spunti e informazioni molto interessanti, in particolare quelle legate alle ipersfere e al Paradiso, sono tornati anche i refusi, per lo più di battitura, anche se uno è al limite dell'errore matematico, ma, e questo è il grosso guaio, anche uno piuttosto grosso. A un certo punto, infatti, Roberto scrive:
Possiamo costruire la radice quadra di 3? Sì, prendiamo un segmento lungo 3, costruiamo un quadrato, consideriamo la sua diagonale (lunga \(\sqrt{3}\)) (...)
martedì 19 novembre 2024
Topolino 3599: Parenti e amici
E questa settimana sono arrivato in ritardo per un motivo ancora più semplice di settimana scorsa: ho finito Topolino giusto oggi! E probabilmente succederà anche con il prossimo numero, il #3600. Non mettiamo, però, "il carro davanti ai buoi" e iniziamo a raccontare qualcosa del #3599, iniziando da lo scuginamento programmato in cui Gaja Arrighini e Silvia Ziche esplorano il rapporto a tre tra Paperino, Gastone e Paperoga mettendolo in crisi con un incantesimo abbastanza bizzarro proposto da una vecchia conoscenza di Paperoga ideata dal buon Enrico Faccini.
lunedì 18 novembre 2024
La gatta ha dato l'allarme
Prosegue la serie de I misteri della gatta di Dolores Hitchens edita da Sellerio. Con La gatta ha dato l'allarme, secondo romanzo della serie, ritroviamo Rachel Murdock, il tenente Mayhew e, soprattutto, la gatta Samantha, che ancora una volta gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione della vicenda.
Samantha, però, e spero non si offenda, è solo il filo rosso della serie, che si regge essenzialmente su Miss Murdock, convinta, come ci ricorda la scrittrice all'inizio del romanzo, che la risoluzione degli omicidi dovrebbe essere lasciata alla gente comune. Non è che Mahyew faccia la comparsa, ma indubbiamente Miss Murdock, come già nel romanzo precedente, ha la possibilità, nel suo ruolo non istituzionale, di muoversi con più libertà e ottenere confidenze che a un poliziotto non verrebbero mai fatte. E queste caratteristiche diventano quanto mai essenziali per la risoluzione dell'intricata vicenda, costellata da due omicidi e che coinvolge un piccolo quartiere costituito da tre famiglie distinte, legate una all'altra in maniera indissolubile.
La risoluzione del mistero, ovviamente, implicherà la comprensione, da parte della coppia Murdock-Mayhew, di questi legami, che un po' alla volta andranno a delineare un quadro non esattamente edificante.
Samantha, però, e spero non si offenda, è solo il filo rosso della serie, che si regge essenzialmente su Miss Murdock, convinta, come ci ricorda la scrittrice all'inizio del romanzo, che la risoluzione degli omicidi dovrebbe essere lasciata alla gente comune. Non è che Mahyew faccia la comparsa, ma indubbiamente Miss Murdock, come già nel romanzo precedente, ha la possibilità, nel suo ruolo non istituzionale, di muoversi con più libertà e ottenere confidenze che a un poliziotto non verrebbero mai fatte. E queste caratteristiche diventano quanto mai essenziali per la risoluzione dell'intricata vicenda, costellata da due omicidi e che coinvolge un piccolo quartiere costituito da tre famiglie distinte, legate una all'altra in maniera indissolubile.
La risoluzione del mistero, ovviamente, implicherà la comprensione, da parte della coppia Murdock-Mayhew, di questi legami, che un po' alla volta andranno a delineare un quadro non esattamente edificante.
domenica 17 novembre 2024
Un esempio di spazio proiettivo
Sarà perché sto cercando, proprio in questo momento (giusto poco prima di andare al cinema...), tra le tante cose, degli esempi per semplificare una serie di definizioni tipiche della teoria dei gruppi, che sfogliando la copia digitale de La strada che porta alla realtà di Roger Penrose (la mia copia fisica è sulla scrivania in ufficio) ho trovato particolarmente interessante e forse anche utile per ispirarmi su come chiarire un paio di concetti l'immagine che trovate qui sotto:
Questo è probabilmente l'esempio più semplice di cosa sia uno spazio proiettivo, e in questo caso lo spazio proiettivo è il quadro che il pittore sta dipingendo, mentre lo spazio che viene proiettato è il panorama che sta osservando. In termini matematici il pittore sta eseguendo una proiezionie dei punti dello spazio tridimensionale su uno spazio bidimensionale. Ma vista con la vignetta qui sopra è indubbiamente tutta un'altra cosa!
sabato 16 novembre 2024
Il ritorno dei sidekick
The New Golden Age si chiudeva con l'arrivo nella sala della Justice Society di Boom, la figlia di Jay Garrick. In quel caso il volume, oltre che dalle storie della miniserie originale, veniva arricchito da una serie di schede realtive a diversi personaggi perduti della golden age, molti dei quali dei sidekick, ovvero i classici assistenti dei supereroi. Una buona parte di quei personaggi erano stati ideati proprio da Geoff Johns, sceneggiatore della miniserie nonché ideatore dell'interno progetto dietro questo ritorno dell'età dell'oro dei supereroi. Ora, dopo praticamente un anno, arriva finalmente la miniserie che ha introdotto, e in alcuni casi reintrodotto, questi personaggi, pubblicata sul volume Stargirl: I bambini perduti di Geoff Jonhs e Todd Nauck.
Ed è in qualche modo giusto che a guidare la ricerca di questi Bambini perduti sia proprio Stargirl, all'anagrafe Courtney Whitmore, personaggio che esordì come Star-Spangled Kid nel luglio del 1999, creata proprio da Johns. Era la seconda a indossare il costume, che in era golden age era indossato da Sylvester Pemberton, il primo supereroe adolescente ad avere un sidekick adulto!
Ed è in qualche modo giusto che a guidare la ricerca di questi Bambini perduti sia proprio Stargirl, all'anagrafe Courtney Whitmore, personaggio che esordì come Star-Spangled Kid nel luglio del 1999, creata proprio da Johns. Era la seconda a indossare il costume, che in era golden age era indossato da Sylvester Pemberton, il primo supereroe adolescente ad avere un sidekick adulto!
venerdì 15 novembre 2024
Ritratti: Alicia Boole
George Everest, cartografo e geografo britannico, rivestì la carica di Topografo Generale dell'India dal 1830 al 1843, portando a termine un'estesa campagna di misure trigonometriche di quella che all'epoca era ancora una colonia britannica. Fu proprio in suo onore che la Royal Geographical Society rinominò il Monte Everest nel 1965, giusto un anno prima della sua dipartita.
La nipote Mary, figlia del fratello Thomas, nata l'11 marzo del 1832, aveva iniziato gli studi in Francia, dove la famiglia si era trasferita nel 1837. Qui iniziò a interessarsi alla matematica grazie ai discorsi che sentiva in famiglia che ruotavano intorno a scienziati come John Herschel e Charles Babbage, che poi avrebbe anche conosciuto personalmente dopo che gli Everest rientrarono in Inghilterra. Nel 1850 Mary, che aveva 18 anni, conobbe a Corck George Boole, che all'epoca ne aveva 35. Boole divenne il tutore, anche solo epistolare, di Mary nell'ambito della matematica. Quando poi il padre di Mary, Thomas, morì il 15 giugno del 1855, dopo un breve fidanzamento, i due si sposarono l'11 settembre di quello stesso anno. Mary, probabilmente anche grazie all'appoggio del marito, ha poi sviluppato il suo talento per la matematica che si è ben presto indirizzato verso la didattica di questa disciplina, ma la cosa interessante per la nostra storia è che dalla loro unione nacquero cinque bambine: la primogenita, Mary Ellen, che sposò il matematico Charles Howard Hinton; Margaret, che sposò Edward Taylor, mentre suo figlio, Geoffrey Ingram Taylor, sarebbe diventato un matematico e un fisico; Lucy, che divenne una chimica nonché la prima donna a essere eletta membro dell'Institute of Chemistry; Ethel Lilian, che divenne una scrittrice. E la terzogenita Alicia, matematica.
La nipote Mary, figlia del fratello Thomas, nata l'11 marzo del 1832, aveva iniziato gli studi in Francia, dove la famiglia si era trasferita nel 1837. Qui iniziò a interessarsi alla matematica grazie ai discorsi che sentiva in famiglia che ruotavano intorno a scienziati come John Herschel e Charles Babbage, che poi avrebbe anche conosciuto personalmente dopo che gli Everest rientrarono in Inghilterra. Nel 1850 Mary, che aveva 18 anni, conobbe a Corck George Boole, che all'epoca ne aveva 35. Boole divenne il tutore, anche solo epistolare, di Mary nell'ambito della matematica. Quando poi il padre di Mary, Thomas, morì il 15 giugno del 1855, dopo un breve fidanzamento, i due si sposarono l'11 settembre di quello stesso anno. Mary, probabilmente anche grazie all'appoggio del marito, ha poi sviluppato il suo talento per la matematica che si è ben presto indirizzato verso la didattica di questa disciplina, ma la cosa interessante per la nostra storia è che dalla loro unione nacquero cinque bambine: la primogenita, Mary Ellen, che sposò il matematico Charles Howard Hinton; Margaret, che sposò Edward Taylor, mentre suo figlio, Geoffrey Ingram Taylor, sarebbe diventato un matematico e un fisico; Lucy, che divenne una chimica nonché la prima donna a essere eletta membro dell'Institute of Chemistry; Ethel Lilian, che divenne una scrittrice. E la terzogenita Alicia, matematica.
giovedì 14 novembre 2024
Scienza take away #4: ottobre-novembre 2024
E' uscito puntuale come (quasi) ogni mese il Carnevale della Matematica, giunto alla 182.ma edizione, ospitata su MaddMaths! e gestita nella persona di Marco Menale. Ovviamente potete cercarmi all'interno per leggere o rileggere ciò che ho proposto per il Carnevale di questo mese. E quindi, puntuale come nei mesi precedenti, torna Scienza take away, il "riassuntone" dei miei post extra matematici usciti più o meno nello stesso periodo di tempo.
Iniziamo!
Iniziamo!
mercoledì 13 novembre 2024
Topolino #3598: Che paura! E' arrivato il circo!
Per molti motivi, tra la fine della settimana scorsa e l'inizio di questa ho interrotto le pubblicazioni: un po' alcuni impegni cui sono arrivato impreparato senza riuscire a programmare nulla, uno po' il desiderio di riposarmi un po' dalla scrittura. A pagarne le spese è stata soprattutto la recensione settimanale di Topolino, ma non volendo interrompere la serie, nonostante il #3599 sia uscito oggi nelle edicole, voglio comunque recuperare la recensione del #3598.
L'apertura è inevitabilmente rivolta alla seconda storia della serie Circus, uscita, secondo me, con una settimana di ritardo: le atmosfere da paura de La notte dei barcollanti erano, infatti, perfette per la settimana precedente con Halloween ormai arrivato. Se poi ci aggiungiamo le atmosfere inquietanti di 500 piedi, forse la scelta del sommario dei due numeri andava decisamente invertita.
L'apertura è inevitabilmente rivolta alla seconda storia della serie Circus, uscita, secondo me, con una settimana di ritardo: le atmosfere da paura de La notte dei barcollanti erano, infatti, perfette per la settimana precedente con Halloween ormai arrivato. Se poi ci aggiungiamo le atmosfere inquietanti di 500 piedi, forse la scelta del sommario dei due numeri andava decisamente invertita.
martedì 12 novembre 2024
Matematica, lezione 37: Filosofia
Dopo i due volumi precedenti, non esattamente molto apprezzati, dedicati ai giochi combinatori e all'analisi di Fourier, attendevo Matematica e filosofia carico di aspettative, che Paolo Caressa, già autore del volume dedicato alla logica (ma non solo), ha completamente distrutto.
Devo essere onesto: mi aspettavo qualcosa di molto simile al Teorema di Pitagora di Paolo Zellini e invece mi trovo di fronte a un ineccepibile libro sui fondamenti logici della matematica, quindi sui teoremi di incompletezza di Godel. Il volume, quindi, non sviluppa il tema principale, che da il titolo allo stesso, ma si concentra su alcuni aspetti logici che sì, possono anche passare per filosofia della matematica, ma non certo per filosofia o per quel che ci si sarebbe ragionevolmente dovuti attendere, ovvero il rapporto tra matematica e filosofia.
Devo essere onesto: mi aspettavo qualcosa di molto simile al Teorema di Pitagora di Paolo Zellini e invece mi trovo di fronte a un ineccepibile libro sui fondamenti logici della matematica, quindi sui teoremi di incompletezza di Godel. Il volume, quindi, non sviluppa il tema principale, che da il titolo allo stesso, ma si concentra su alcuni aspetti logici che sì, possono anche passare per filosofia della matematica, ma non certo per filosofia o per quel che ci si sarebbe ragionevolmente dovuti attendere, ovvero il rapporto tra matematica e filosofia.
venerdì 8 novembre 2024
Domande a una AI
Presentiamo un caso di studio di caso di una conversazione con il chatbot basato sull'intelligenza artificiale ChatGPT. Abbiamo chiesto al chatbot di rispondere a una domanda di fisica di base che sarà familiare alla maggior parte degli insegnanti di fisica: "Un orsacchiotto viene lanciato in aria. Qual è la sua accelerazione nel punto più alto?" Le risposte del chatbot, sebbene linguisticamente piuttosto avanzate, erano inaffidabili nella loro correttezza e spesso piene di contraddizioni. Abbiamo quindi tentato di impegnarci in un dialogo socratico con il chatbot per risolvere gli errori e le contraddizioni, ma con scarso successo. Abbiamo scoperto che ChatGPT non è ancora abbastanza buono da essere utilizzato come strumento di cheating per gli studenti di fisica o come tutor di fisica. Tuttavia, lo abbiamo trovato abbastanza affidabile nel generare risposte errate su cui gli insegnanti di fisica potrebbero allenare la valutazione delle risposte degli studenti.
giovedì 7 novembre 2024
La città della paura indicibile
In qualunque modo giro e rigiro il romanzo di Jean Ray, punto di riferimento per molti scrittori belgi dell'orrore e del terrore, La città della paura indicibile, Ingersham, è di fatto un giallo. O un thriller. Vedete un po' voi come preferite. Questo non vuol dire che Ray non sia stato in grado di costruire una vicenda ricca di tensione e di situazioni apparentemente soprannaturali, ma alla fine il detective protagonista del libro riesce a trovare una spiegazione per ciascuno degli eventi misteriosi, senza dover scomodare alcun fantasma. In un certo senso si potrebbe paragonare il romanzo a Il mastino dei Baskerville, forse l'opera più squisitamente d'orrore almeno per ispirazione di tutto il canone holmsiano. Se a questo ci aggiungiamo che è costruito non tanto come una vicenda unica, ma come racconti legati sì uno all'altro, ma in qualche modo anche leggibili separatamente uno dall'altro, otteniamo un mix di paura e terrore da cui solo un lovecraftiano di ferro come il sottoscritto può considerarsi immune.
mercoledì 6 novembre 2024
Il libro di Harold sul tempo
Parla del tempo e della simultaneità. Del modo in cui i momenti di ognuno di noi coincidono, a prescindere dal luogo e dalle nostre diversità, e ogni atomo è interconnesso. E' pieno di teorie strabilianti. Per esempio sapevi che Napoleone ha perso la battaglia di Waterloo a causa dell'eruzione di un vulcano, quella stessa primavera? L'eruzione aveva causato gravi inondazioni e lui non aveva potuto spostare i suoi armamenti. Tantissimi sconvolgimenti epocali avvengono perché due o tre eventi non connessi tra loro coincidono...
- da Il diluvio di Maggie Gee
- da Il diluvio di Maggie Gee
martedì 5 novembre 2024
Matematica, lezione 36: l'analisi di Fourier
Dopo il 29.volume dedicato all'analisi funzionale, Pierluigi Vellucci torna a tediarci... pardon a raccontarci un nuovo aspetto della matematica che ha ricadute pratiche, in particolare nella fisica: l'analisi di Fourier.
Da fisico ho visto solo una parte piuttosto ristretta di quanto raccontato da Vellucci, che inizia il libro con una serie di esempi tratti proprio dalla fisica. Il problema è che ben presto gli aspetti formali della disciplina prendono il sopravvento, rendendo la lettura eccessivamente tecnica, molto di più della media della collana.
Per fortuna a risollevare il morale ci sono i giochi matematici di Maurizio Codogno (che evidentemente sta puntando su questo genere di volumi per far sì che si apprezzino ancora di più i giochi che propone!) e la sezione biografica di Sara Zucchini, che in questa occasione racconta la vita di Julia Robinson, la prima donna a ricoprire la carica di presidente dell'American Mathematical Society dal 1982 al 1984, nonché dare un grosso contributo alla teoria dei giochi. E accomunata dalle altre protagoniste dei volumi precedenti dalle grandi difficoltà nel vedere riconosciuto il proprio valore.
P.S.: dopo aver riletto questa recensione, mi sento addosso una certa responsabilità: spero di non "razzolare male"!
Da fisico ho visto solo una parte piuttosto ristretta di quanto raccontato da Vellucci, che inizia il libro con una serie di esempi tratti proprio dalla fisica. Il problema è che ben presto gli aspetti formali della disciplina prendono il sopravvento, rendendo la lettura eccessivamente tecnica, molto di più della media della collana.
Per fortuna a risollevare il morale ci sono i giochi matematici di Maurizio Codogno (che evidentemente sta puntando su questo genere di volumi per far sì che si apprezzino ancora di più i giochi che propone!) e la sezione biografica di Sara Zucchini, che in questa occasione racconta la vita di Julia Robinson, la prima donna a ricoprire la carica di presidente dell'American Mathematical Society dal 1982 al 1984, nonché dare un grosso contributo alla teoria dei giochi. E accomunata dalle altre protagoniste dei volumi precedenti dalle grandi difficoltà nel vedere riconosciuto il proprio valore.
P.S.: dopo aver riletto questa recensione, mi sento addosso una certa responsabilità: spero di non "razzolare male"!
lunedì 4 novembre 2024
Le grandi domande della vita: Abitanti dell'universo, uniti!
Siamo quasi certi che il nostro sia l'unico pianeta abitato dell'universo. Non l'ho detta io, questa battuta, anche perché su questo argomento il "quasi" è comunque esagerato a prescindere, sia che si parli di essere l'unico pianeta abitato, sia che si parli del suo contrario. Ovviamente il sottinteso era legato alla vita intelligente, o presunta tale, presente sul nostro pianeta. E per un caso incredibile al Congresso di Astronautica che si è tenuto a Milano (quello dove è stato rilasciato il primo mosaico di Euclid), il Sardinia Radio Telescope presenta i suoi primi risultati in questo campo. Vi propongo qui sotto alcune dichiarazioni estratte dal comunicato stampa INAF che mi sembrano interessanti in tal senso. Iniziamo con Lorenzo Manunza:
All'inizio di ottobre, nel corso dell'incontro usuale del gruppo di lettura del Circolo Legambiente Zanna Bianca, è uscita fuori una battuta del tipo:
domenica 3 novembre 2024
Topolino #3597: Omaggio a Puccini
Abbinato con Topolino #3597 c'era un Topolibro dedicato alla musica lirica aperto da un trittico di storie che sono parodie di altrettante opere liriche di Giacomo Puccini. Al Topolibro si aggiunge anche una copertina illustrata da Paolo Mottura, che ha disegnato anche quella del Topolibro, e una storia celebrativa, L'opera inattesa, storia essa stessa inattesa per certi versi.
Alessandro Sisti, supportato ai disegni da Simona Capovilla, riporta Paperone e nipoti in Italia, sempre affiancati dal professor Quagliaroli e dalla nipote. Il soggetto, che ha un certo gusto donrosiano, è una specie di caccia al tesoro all'interno della casa-museo di Puccini a Torre del Lago, a Viareggio, con un doppio tema: uno esplicito, con la ricerca di un fantomatico finale perduto della Turandot; un'altro sottinteso, ma non troppo, con la passione di Puccini per la fotografia. L'elemento sorprendente della storia, però, è che per la prima volta da quando questi viaggi in Italia sono affiancati con Quagliaroli, finalmente i personaggi storici non vengono disneyzzati anche nel nome!
Alessandro Sisti, supportato ai disegni da Simona Capovilla, riporta Paperone e nipoti in Italia, sempre affiancati dal professor Quagliaroli e dalla nipote. Il soggetto, che ha un certo gusto donrosiano, è una specie di caccia al tesoro all'interno della casa-museo di Puccini a Torre del Lago, a Viareggio, con un doppio tema: uno esplicito, con la ricerca di un fantomatico finale perduto della Turandot; un'altro sottinteso, ma non troppo, con la passione di Puccini per la fotografia. L'elemento sorprendente della storia, però, è che per la prima volta da quando questi viaggi in Italia sono affiancati con Quagliaroli, finalmente i personaggi storici non vengono disneyzzati anche nel nome!
sabato 2 novembre 2024
In giro con Death
Quasi subito dopo la sua comparsa sulle pagine di Sandman, il personaggio di Death, la sorella maggiore di Morfeo, però ritratta con un aspetto da adolescente, e quindi apparentemente più giovane dello stesso Morfeo, affascinò i lettori della serie. Ovviamente non fu il semplice e classico "fascino della morte", ma qualcosa di più: la rappresentazione che ne diede Neil Gaiman rompeva con qualunque altro genere di rappresentazione che era invalsa fino allora, da quella di un'oscura mietitirce, a una morte scandinava che adora giocare a scacchi, definizione quest'ultima fornita dal co-protagonista della miniserie L'alto costo della vita.
venerdì 1 novembre 2024
Matematica, lezione 35: Giochi combinatori
Il 35.mo volume della collana Matematica presenta un paio di sorprese in negativo. La prima la si scopre subito: la collana è stata estesa fino al 50.mo volume. La seconda non è che continuo a essere ignorato come papabile autore della collana stessa (e d'altra parte il libro che mi sarebbe interessato scrivere è già uscito), ma sulla qualità del volume, cosa che, visti gli autori, i Rudi Mathematici, decisamente non ti aspetti.
Il tema che il trio di divulgatori è chiamato a sviluppare, quello dei giochi combinatori, non è sicuramente semplice, ma, a parer mio, viene affrontato in una maniera eccessivamente formale e con un errore di fondo cui si ovvia con una specie di appendice. I giochi che vengono proposti dagli autori, infatti, non vengono descritti nel momento in cui sono presentati e sono, invece, raccolti in questa appendice, insieme con altri giochi non citati o non approfonditi. Onestamente, pur se questa scelta dell'appendice è apprezzabile, avrei comunque speso delle righe per presentare i giochi stessi, mentre ho trovato eccessivamente pesante l'uso continuo del formalismo della teoria dei giochi combinatoria, chiedendomi per tutto il tempo della lettura se non ci fosse un modo per rendere l'argomento più accessibile, senza rinunciare a mostrare, anche solo in poche pagine, il formalismo della teoria. Tra l'altro in questo modo il libro non riesce a far passare la complessità degli scacchi, che pure viene di passaggio citata, ma lascia al lettore la sensazione che giochi più semplici siano incredibilmente complessi. La cosa non è così lontana dal vero, ma la sensazione è che tutta questa complessità sia dovuta più alle (piuttosto pesanti) notazioni utilizzate che non a una vera complessità insita nei giochi stessi.
In sintesi: un'occasione sprecata.
In questo caso sono decisamente acqua fresca, e ben più chiarificatori, i giochi matematici di Maurizio Codogno, che si aggiungono a una biografia piuttosto particolare, sempre redatta da Sara Zucchini, quella del matematico inesistente Nicolas Bourbaki, nato un po' per gioco un po' con l'idea di costruire una descrizione quanto più completa possibile della matematica all'interno delle aule della École Normale Supérieure di Parigi. Per farvi un'idea di questa storia, potete leggere un bel post di Marco Fulvio Barozzi.
Il tema che il trio di divulgatori è chiamato a sviluppare, quello dei giochi combinatori, non è sicuramente semplice, ma, a parer mio, viene affrontato in una maniera eccessivamente formale e con un errore di fondo cui si ovvia con una specie di appendice. I giochi che vengono proposti dagli autori, infatti, non vengono descritti nel momento in cui sono presentati e sono, invece, raccolti in questa appendice, insieme con altri giochi non citati o non approfonditi. Onestamente, pur se questa scelta dell'appendice è apprezzabile, avrei comunque speso delle righe per presentare i giochi stessi, mentre ho trovato eccessivamente pesante l'uso continuo del formalismo della teoria dei giochi combinatoria, chiedendomi per tutto il tempo della lettura se non ci fosse un modo per rendere l'argomento più accessibile, senza rinunciare a mostrare, anche solo in poche pagine, il formalismo della teoria. Tra l'altro in questo modo il libro non riesce a far passare la complessità degli scacchi, che pure viene di passaggio citata, ma lascia al lettore la sensazione che giochi più semplici siano incredibilmente complessi. La cosa non è così lontana dal vero, ma la sensazione è che tutta questa complessità sia dovuta più alle (piuttosto pesanti) notazioni utilizzate che non a una vera complessità insita nei giochi stessi.
In sintesi: un'occasione sprecata.
In questo caso sono decisamente acqua fresca, e ben più chiarificatori, i giochi matematici di Maurizio Codogno, che si aggiungono a una biografia piuttosto particolare, sempre redatta da Sara Zucchini, quella del matematico inesistente Nicolas Bourbaki, nato un po' per gioco un po' con l'idea di costruire una descrizione quanto più completa possibile della matematica all'interno delle aule della École Normale Supérieure di Parigi. Per farvi un'idea di questa storia, potete leggere un bel post di Marco Fulvio Barozzi.
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