
A parte ciò, il sommario di questa settimana presenta due storie con Paperone alle prese con problemi tecnologici. Non è l'unico punto in comune con le due storie, come vedremo a breve, ma soprattutto presentano due approcci diversi a un tema comune, quello della ricerca tecnologica paperonianan.
In fondo al mar
La storia d'apertura, La morbida impresa, è una delle classiche storie a sfondo scientifico scritte da Marco Bosco, in questa occasione affiancato da Ottavio Panaro. La storia, come sempre affiancata dall'intervista, realizzata da Santo Scarcella a Giulia Pacchioni e Federico Levi, racconta dei cosiddetti robofish, dei robot acquatici studiati dai recercatori per muoversi negli ambienti sottomarini in mezzo ai pesci veri.E all'interno dell'articolo troviamo anche la foto di uno di questi dispositivi, SoFi, sviluppato dal MIT (Massachusetts Institute od Technology) che, almeno agli occhi umani, appare molto poco confondibile con un pesce. Eppure, come scritto nell'intervista, non ha creato alcuno scompiglio nella comunità dei pesci, facendo capire, cosa non sottolineata nell'intervista, come la visione dei pesci sia molto diversa rispetto a quella umana.