Il primo
Elseworld ufficiale fu
Gotham by Gaslight del 1989 di
Brian Augustyn e
Mike Mignola, ma la tradizione delle
storie immaginarie,
Imaginary Stories, era iniziata nel lontano 1966 su
Superman #183. La storia in questione,
Superman, Cartoon Hero!, non era stata concepita esattamente come una versione alternativa delle storie regolari di Superman. Già
Lois Lane: Superwoman! su
Action Comics #60 che la precedeva (datata, infatti, 1943), aveva un'idea di
altrimondi dietro, visto che possiamo considerare la storia come una lunga sequenza onirica.
D'altra parte grazie a questo espediente gli autori sia di Superman sia di Batman furono in grado di proporre storie particolari come i matrimoni degli eroi, o le loro morti, giocando anche con variazioni malvage o stupide.
Questo concetto delle storie immaginarie, però, era già presente nelle stesse origini di Superman, non quelle fumettistiche, ma quelle reali:
Jerry Siegel e
Joe Shuster, infatti, proposero diverse versioni non solo del personaggio, ma anche delle sue origini, anche dopo il suo esordio. Basti, per esempio, pensare che mentre in
Action Comics #1 viene mostrata la superficie di Krypton squassata da forti terremoti, la sua esplosione diventa ufficiale qualcosa come un anno più tardi con l'esordio delle
daily strip di Superman.
Di tutte queste origini, però, ce n'è una in particolare, che non vi racconto nel dettaglio, ma che è stata utilizzata come punto di partenza da
Mark Millar per congegnare
Red Son, unendola a uno degli elementi che hanno caratterizzato gli
Elseworld fin dai loro esordi: calare i supereroi DC Comics in contesti storici differenti da quelli in cui si muovono usualmente.