Mentre Stanislaw Ulam stava aspettando l'inizio di una conferenza presso i laboratori di Los Alamos, per passare un po' il tempo disegnò una griglia di linee orizzontali e verticali su uno dei fogli di appunti che si era portato dietro. Ulam, che era anche uno scacchista, all'inizio pensò di ideare un problema scacchistico, poi la sua mente andò in un'altra direzione e iniziò a scrivere all'intersezione delle linee un numero intero, partendo da 1 posto al centro della griglia.
Iniziò a disporli nella forma di una spirale e poi, una volta completata la griglia, iniziò a cerchiare i numeri primi, osservando come questi sembravano disporsi lungo linee dritte. Gli venne, così, in mente di capire cosa sarebbe successo riuscendo a realizzare una struttura con molti più punti all'interno della griglia.
Per fortuna di Ulam ai laboratori di Los Alamos erano dotati di un nastro magnetico (all'epoca i dati si registravano su delle bobine di pellicola dette nastri magnetici) su cui erano registrati i primi 90 milioni di numeri primi. Inoltre i ricercatori avevano a disposizione un supercomputer (super per l'epoca, ovviamente), MANIAC. Così, insieme con Myron Stein e Mark Wells, scrisse un programma per visualizzare sullo schermo del computer una spirale con tutti i numeri primi compresi tra 1 e 65000. Il risultato lo vedete nell'immagine qui sotto, tratta da The remarkable lore of the prime numbers di Martin Gardner, pubblicato nella sua rubrica dei Mathematical games su Scientific American 210:
Stomachion
martedì 4 febbraio 2025
lunedì 3 febbraio 2025
Matematica, lezione 51: Sistemi di numerazione
Se consideriamo che il tema è altamente scolastico, un po' a sorpresa questo 51.mo volume ha un'impostazione molto divulgativa, quasi allo stesso livello del volume dedicato ai calendari. Maurizio Codogno suddivide la trattazione in due parti: una prima di stampo storico in cui esamina alcuni dei sistemi di numerazione dell'antichità fino ad arrivare a quello posizionale in uso oggi. Nella seconda, invece, si affrontano le basi numeriche, ma alcune delle più inusitate. Certo non manca la base 2, ma questa è solo il punto di partenza per andare a scoprire alcune basi decisamente "fuori di testa", anche se un paio di esse hanno trovato applicazioni pratiche. Scopriamo quindi basi frazinarie, basi irrazionali, basi composte e persino una base immaginaria!
Mentre la biografia matematica di Valentina Giuffré è dedicata a John Conway (potrete scoprire, quindi, che ha fatto altro oltre al suo famoso game of life, a meno che non siate lettori storici di questoi blog, per cui dovreste saperlo già: vedi, per esempio, il suo teorema del libero arbitrio), nella sezione dei giochi matematici, Maurizio propone alcuni problemi tratti dalla newsletter del Macalester College non troppo difficili, ma sufficientemente difficili da non potersi risolvere a mente (quasi nessuno, in effetti!). Il primo di questi vede tre protagonisti d'eccezione: Batman e Robin da un lato, prigionieri dell'ennesima trappola cervellotica del Joker. Questa volta basata sulla matematica!
Mentre la biografia matematica di Valentina Giuffré è dedicata a John Conway (potrete scoprire, quindi, che ha fatto altro oltre al suo famoso game of life, a meno che non siate lettori storici di questoi blog, per cui dovreste saperlo già: vedi, per esempio, il suo teorema del libero arbitrio), nella sezione dei giochi matematici, Maurizio propone alcuni problemi tratti dalla newsletter del Macalester College non troppo difficili, ma sufficientemente difficili da non potersi risolvere a mente (quasi nessuno, in effetti!). Il primo di questi vede tre protagonisti d'eccezione: Batman e Robin da un lato, prigionieri dell'ennesima trappola cervellotica del Joker. Questa volta basata sulla matematica!
domenica 2 febbraio 2025
Topolino #3610: L'incubo di Rockerduck
Sotto la gestione di Alex Bertani gli autori di Topolino si sono impegnati a recuperare diversi personaggi più o meno noti, alcuni ripescandoli dai meandri di storie classiche, preferibilmente di produzione italiana, e altri presenti nel cast usuale del settimanale. Tra questi in particolare spiccano Gastone e Rockerduck, entrambi approfonditi in varie occasioni soprattutto da Marco Nucci.
L'operazione fatta da Nucci con Rockerduck è stata piuttosto interessante: partendo da alcuni spunti presenti nella $aga di Don Rosa, ha aggiunto alla rivalità tra i due personaggi un supporto sottotraccia e per lo più nascosto fornito da Paperone al figlio del suo mentore, Howard Rockerduck. Un'operazione di questo genere era abbastanza necessaria: Rockerduck, infatti, era chiuso da troppo tempo dentro i suoi stessi cliché: dopo la cura-Pezzin, infatti, ben pochi sono stati gli autori di Topolino in grado di rendere al meglio il personaggio, mettendo alla fine in evidenza solo i difetti e quell'idea di "eterno sconfitto" mascherata dietro quella di "eterno secondo" che in realtà rendeva Paperone antipatico e poco realistico. Nelle storie di Giorgio Pezzin, infatti, spesso si partiva dalle vittorie di Rockerduck, che poi Paperone riusciva a ribaltare, il che comunque permetteva veramente di prendere Rockerduck come "secondo" e non come "perdente", mentre in molte altre storie emerge un Rockerduck continuamente sconfitto e ossessionato dalle continue vittorie di Paperone.
L'operazione fatta da Nucci con Rockerduck è stata piuttosto interessante: partendo da alcuni spunti presenti nella $aga di Don Rosa, ha aggiunto alla rivalità tra i due personaggi un supporto sottotraccia e per lo più nascosto fornito da Paperone al figlio del suo mentore, Howard Rockerduck. Un'operazione di questo genere era abbastanza necessaria: Rockerduck, infatti, era chiuso da troppo tempo dentro i suoi stessi cliché: dopo la cura-Pezzin, infatti, ben pochi sono stati gli autori di Topolino in grado di rendere al meglio il personaggio, mettendo alla fine in evidenza solo i difetti e quell'idea di "eterno sconfitto" mascherata dietro quella di "eterno secondo" che in realtà rendeva Paperone antipatico e poco realistico. Nelle storie di Giorgio Pezzin, infatti, spesso si partiva dalle vittorie di Rockerduck, che poi Paperone riusciva a ribaltare, il che comunque permetteva veramente di prendere Rockerduck come "secondo" e non come "perdente", mentre in molte altre storie emerge un Rockerduck continuamente sconfitto e ossessionato dalle continue vittorie di Paperone.
sabato 1 febbraio 2025
Crisi Oscura sulle Terre Infinite
Dopo Metal e Death Metal avevo un po' perso le tracce dei crossover DC Comics, poi, visto che i Titans stavano riprendendo un ruolo centrale nelle storie di questo universo narrativo, ho deciso di leggere Beast World. La premessa della saga era piuttosto semplice: la Justice League aveva lasciato la protezione della Terra a Nightwing e ai Titans: molto singificativa e toccante la scena nel finale del 5.o volume italiano di Nightwing in cui Bruce Wayne consegna con fiducia questo compito nelle mani di Dick Grayson. E Beast World è proprio la prima grande crisi di livello planetario affrontata dai Titans, con una scelta molto singificativa: affrontare Starro (non esattamente, in effetti, ma avremo modo di raccontare la cosa in altra occasione), che era stato il primo avversario affrontato dalla Justice League.
Con la prosecuzione della lettura, però, più i redazionali che la storia aumentarono la mia curiosità nel voler leggere la saga precedente, Crisi Oscura sulle Terre Infinite, che in effetti è stata la prima prova per gli eroi della Terra senza la Justice League. Prologo alla saga, infatti, è stata la morte della Justice League nella sua interezza, o quasi.
Con la prosecuzione della lettura, però, più i redazionali che la storia aumentarono la mia curiosità nel voler leggere la saga precedente, Crisi Oscura sulle Terre Infinite, che in effetti è stata la prima prova per gli eroi della Terra senza la Justice League. Prologo alla saga, infatti, è stata la morte della Justice League nella sua interezza, o quasi.
venerdì 31 gennaio 2025
Oltre il Modello Standard: leptoni, quark et al.
Nuovo appuntamento con i link post degli articoli usciti di recente. Iniziamo con Diffusion of heavy quarks in the early stage of high-energy nuclear collisions, che in un certo senso mi ricorda il mio lavoro per la tesi di laurea (che però non portò a nulla di serio):
We study the diffusion of heavy quarks in the early stage of highenergy nuclear collisions. The pre-equilibrium stage of relativistic heavy-ion collisions, commonly known as Glasma, evolves according to the classical Yang-Mills equations. Heavy quarks are coupled to the evolving Glasma fields via relativistic kinetic theory. We compute the momentum broadening, σp as well as the angular momentum fluctuations of heavy quarks in the early stage, which turn out to be anisotropic due to the anisotropy of the background gluon fields. We observe that σp ∝ t2 at very initial times. This non-Markovian diffusion of heavy quarks in the early stages is explained by the memory effect present in the gluon fields.Visto che siamo nei dintorni del nucleo, eccovi su un piatto d'argento The strength of the interaction between quarks and gluons, un articolo a metà strada tra il teorico e lo sperimentale che cerca di capire il futuro di ciò che può ancora fare LHC e i suoi eredi.
giovedì 30 gennaio 2025
La forma dei numeri primi
Tutto inizia con un articolo su Il Post relativo ai numeri primi, che in effetti ripropone un tema raccontato un mesetto prima su Quanta Magazine. Ad attirare la mia attenzione era stato il riassunto dell'articolo:
Poiché non scrivo di queste faccende da un bel po', vale la pena allora cogliere l'occasione e tornarci su.
Due matematici hanno dimostrato con un approccio creativo la fondatezza di una congettura matematica discussa da tempo.Il mio primo pensiero, e leggendo i commenti non sono stato l'unico, è andato immediatamente all'ipotesi di Riemann (che sarebbe più corretto indicare come congettura) e alla segreta speranza che fosse stata dimostrata. Così, però, non è stato e il riferimento era a una congettura decisamente molto più giovane, però sempre legata ai numeri primi.
Poiché non scrivo di queste faccende da un bel po', vale la pena allora cogliere l'occasione e tornarci su.
mercoledì 29 gennaio 2025
WikiRitratti: Teano
Teano è stata una filosofa della scuola pitagorica. Secondo alcune fonti è stata addirittura moglie di Pitagora. Secondo altre, invece, avrebbe sposato Brontino, il successore di Pitagora.
Anche il luogo della sua nascita è piuttosto dibattuto: secondo alcuni era nata a Creta, secondo altri nella Magna Grecia. Qualcuno si era spinto in maniera più precisa a collocare il suo lugo di nascita a Crotone.
Le sono stati attribuiti diversi trattati, molti dei quali nono sono giunti fino a noi, come per esempio Apoftegmi pitagorici, Consigli alle donne, Su Pitagora, Sulla virtù e Commentari filosofici. A questi si aggiunge il frammento tratto dal... trattato Sulla pietà riportato all'interno dell'Anthologium di Stobeo, cui sono da aggiungersi diverse lettere sopravvissute grazie ai manoscritti medievali.
Questi frammenti sono, però, considerati dagli studiosi pseudoepigrafi, ovvero ricostruzioni successive dei suoi testi originali redatte da pitagorici successivi con lo scopo di dirimere qualcuna delle classiche dispute filosofiche. Non c i sono prove che si occupò di uno dei temi cari alla setta pitagorica, la sezione aurea.
Anche il luogo della sua nascita è piuttosto dibattuto: secondo alcuni era nata a Creta, secondo altri nella Magna Grecia. Qualcuno si era spinto in maniera più precisa a collocare il suo lugo di nascita a Crotone.
Le sono stati attribuiti diversi trattati, molti dei quali nono sono giunti fino a noi, come per esempio Apoftegmi pitagorici, Consigli alle donne, Su Pitagora, Sulla virtù e Commentari filosofici. A questi si aggiunge il frammento tratto dal... trattato Sulla pietà riportato all'interno dell'Anthologium di Stobeo, cui sono da aggiungersi diverse lettere sopravvissute grazie ai manoscritti medievali.
Questi frammenti sono, però, considerati dagli studiosi pseudoepigrafi, ovvero ricostruzioni successive dei suoi testi originali redatte da pitagorici successivi con lo scopo di dirimere qualcuna delle classiche dispute filosofiche. Non c i sono prove che si occupò di uno dei temi cari alla setta pitagorica, la sezione aurea.
martedì 28 gennaio 2025
Matematica, lezione 50: Il calcolo numerico
Se chiediamo a un qualunque passante per la strada cosa fa, secondo lui, la matematica, probabilmente la risposta che fornirà sarà qualcosa del tipo: fare operazioni con i numeri. Eppure dietro questa "definizione", che come sa il lettore della collana Matematica scalfisce solo la superficie di ciò che si fa in matematica, ci sono problemi di una profondità spesso ignorata anche da chi comunque conosce la disciplina.
A introdurre il calcolo numerico troviamo Paolo Caressa che, come intuibile dalla lista dei suoi libri precedenti, approccia la materia da un punto di vista anche computazionale, nel senso delle macchine calcolatrici. A farla da padrone, infatti, sono la notazione scientifica e la virgola mobile, che comunque impongono dei vincoli la cui conoscenza da parte del matematico che affronta il calcolo numerico fanno la differenza tra lo scrivere un algoritmo efficace e uno che condurrà a un risultato errato. E a volte, appunto, non perché l'algoritmo è errato, ma perché non si prendono in considerazione i limiti computazionali.
A introdurre il calcolo numerico troviamo Paolo Caressa che, come intuibile dalla lista dei suoi libri precedenti, approccia la materia da un punto di vista anche computazionale, nel senso delle macchine calcolatrici. A farla da padrone, infatti, sono la notazione scientifica e la virgola mobile, che comunque impongono dei vincoli la cui conoscenza da parte del matematico che affronta il calcolo numerico fanno la differenza tra lo scrivere un algoritmo efficace e uno che condurrà a un risultato errato. E a volte, appunto, non perché l'algoritmo è errato, ma perché non si prendono in considerazione i limiti computazionali.
lunedì 27 gennaio 2025
La memoria degli eredi
L'atmosfera che si respirava negli anni precedenti alla seconda guerra mondiale era piuttosto pesante. Nessuno era realmente al sicuro. Non solo gli ebrei, ma anche tutti coloro che in qualche modo avevano a che fare con loro, per discendenza o per matrimonio. Questa atmosfera portò alcuni tra i più fortunati, come molti scienziati, a fuggire all'estero, preferibilmente negli Stati Uniti, mentre una minoranza rimase a resistere, pagandone in molti casi le conseguenze.
Anche altre minoranze etniche vennero travolte dalla follia razzista dei nazifascisti, ma il giorno della memoria, che si celebra il 27 gennaio di ogni anno, è stato istituito dalle Nazioni Unite l'1 novembre del 2005 per commemorare le vittime dell'olocausto e far sì che nessuno dimentichi quel che accadde all'epoca, per non ripetere quegli errori. La decisione del 27 gennaio come giorno è legata all'ingresso delle truppe sovietiche nel campo di concentramento di Auschwitz, che giunte il 27 gennaio del 1945 hanno liberato i sopravvissuti.
Nel frattempo sono passati ormai qualcosa come 80 anni da quell'evento. Molti dei sopravvissuti sono andati, altri sono ancora tra noi, ma ormai sono soprattutto gli eredi di quelle vittime e di quei sopravvissuti a essere qui. E a leggere ciò che è accaduto nella striscia di Gaza nei mesi scorsi viene qualche dubbio sull'efficacia di questo giorno della memoria.
Anche altre minoranze etniche vennero travolte dalla follia razzista dei nazifascisti, ma il giorno della memoria, che si celebra il 27 gennaio di ogni anno, è stato istituito dalle Nazioni Unite l'1 novembre del 2005 per commemorare le vittime dell'olocausto e far sì che nessuno dimentichi quel che accadde all'epoca, per non ripetere quegli errori. La decisione del 27 gennaio come giorno è legata all'ingresso delle truppe sovietiche nel campo di concentramento di Auschwitz, che giunte il 27 gennaio del 1945 hanno liberato i sopravvissuti.
Nel frattempo sono passati ormai qualcosa come 80 anni da quell'evento. Molti dei sopravvissuti sono andati, altri sono ancora tra noi, ma ormai sono soprattutto gli eredi di quelle vittime e di quei sopravvissuti a essere qui. E a leggere ciò che è accaduto nella striscia di Gaza nei mesi scorsi viene qualche dubbio sull'efficacia di questo giorno della memoria.
domenica 26 gennaio 2025
Topolino #3609: Alle origini del gotico
Post aggiornato dopo la prima pubblicazione con sistemazione del titolo, correzione di errori di battitura, aggiunta di un paio di considerazioni, sistemazione dei link e dell'immagine di apertura.
Il #3609 arriva in edicola in versione flipbook: arriva in Italia il What If...? dedicato ai Fantastici Quattro, su cui ho già scritto sul Cappellaio Matto. Iniziamo, quindi, con la storia d'apertura, Una gara da paura, appartenente alla serie di Lord Hatequack presenta.
In questa occasione Giulio Gualtieri con la magistrale assistenza di Roberto Vian, omaggia la mitica gita letteraria di John William Polidori, Lord Byron e di Mary e Percy Shelley che ha dato origine a due capolavori del gotico, Il vampiro e Frankenstein. Allo stesso modo Hatequack, nonna Papera, Paperone e Pico si sfidano in una gara di racconti del terrore, che propongono alcuni temi tipici della letteratura di genere. In particolare Gualtieri recupera, se la memoria non mi inganna, un frammento che Howard Phillips Lovecraft non ha mai completato. Altra citazione lovecraftiana é per il Necronomicon: la lettera iniziale N di questo famoso (e mai scritto) testo maledetto, infatti, è sulla copertina del libro maledetto protagonista di uno dei racconti ideati da Gualtieri.
Il #3609 arriva in edicola in versione flipbook: arriva in Italia il What If...? dedicato ai Fantastici Quattro, su cui ho già scritto sul Cappellaio Matto. Iniziamo, quindi, con la storia d'apertura, Una gara da paura, appartenente alla serie di Lord Hatequack presenta.
In questa occasione Giulio Gualtieri con la magistrale assistenza di Roberto Vian, omaggia la mitica gita letteraria di John William Polidori, Lord Byron e di Mary e Percy Shelley che ha dato origine a due capolavori del gotico, Il vampiro e Frankenstein. Allo stesso modo Hatequack, nonna Papera, Paperone e Pico si sfidano in una gara di racconti del terrore, che propongono alcuni temi tipici della letteratura di genere. In particolare Gualtieri recupera, se la memoria non mi inganna, un frammento che Howard Phillips Lovecraft non ha mai completato. Altra citazione lovecraftiana é per il Necronomicon: la lettera iniziale N di questo famoso (e mai scritto) testo maledetto, infatti, è sulla copertina del libro maledetto protagonista di uno dei racconti ideati da Gualtieri.
sabato 25 gennaio 2025
Dara, la strega dentro di noi
Post aggiornato dopo la prima pubblicazione con il cambio dell'immagine, la sistemazione dei link e della formattazione.
C'e' uno stretto legame tra Dara la strega e Banchetto di sangue. Anche in questa raccolta, infatti, Hideshi Hino esplora l'animo umano e fa emergere il peggio dai protagonisti.
Significativa in questo senso è la serie di tre racconti che da il titolo alla raccolta, in cui Dara, in realtà, è solo un catalizzatore che fa emergere il male nascosto dentro chi posa gli occhi sulla parte del suo volto in continua decomposizione. D'altra parte la bellezza del resto del suo aspetto in un certo senso è metafora della cultura dell'immagine, che nasconde il suo peggio e che alla fine porta alla distruzione chiunque ne viene toccato.
Gli altri racconti conntinuano con il tema dell'orrore dell'animo umano con forse un'unica leggera eccezione con Wow, bel birdie! racconto ambientato sui campi da golf in cui la parte più squisitamente splatter è concentrata in un finale alla Final destination... quando Final destination doveva ancora arrivare!
C'e' uno stretto legame tra Dara la strega e Banchetto di sangue. Anche in questa raccolta, infatti, Hideshi Hino esplora l'animo umano e fa emergere il peggio dai protagonisti.
Significativa in questo senso è la serie di tre racconti che da il titolo alla raccolta, in cui Dara, in realtà, è solo un catalizzatore che fa emergere il male nascosto dentro chi posa gli occhi sulla parte del suo volto in continua decomposizione. D'altra parte la bellezza del resto del suo aspetto in un certo senso è metafora della cultura dell'immagine, che nasconde il suo peggio e che alla fine porta alla distruzione chiunque ne viene toccato.
Gli altri racconti conntinuano con il tema dell'orrore dell'animo umano con forse un'unica leggera eccezione con Wow, bel birdie! racconto ambientato sui campi da golf in cui la parte più squisitamente splatter è concentrata in un finale alla Final destination... quando Final destination doveva ancora arrivare!
venerdì 24 gennaio 2025
Una questione di acqua
E' recentemente arrivata all'attenzione del grande pubblico la storia dei PFAS nell'acqua che beviamo tutti i giorni, quella che esce dal rubinetto di casa, su cui Greenpeace ha prodotto un report a conclusione della campagna Acque senza veleni che raccoglie rilevazioni da campioni presi da più di 200 comuni italiani. In effetti la prima occorrenza sulla questione che ho trovato (non solo andato più indietro) risale al 2020.
I PFAS, o sostanze perfluoroalchiliche, citando da Legambiente Veneto:
I PFAS, o sostanze perfluoroalchiliche, citando da Legambiente Veneto:
mercoledì 22 gennaio 2025
E passa la paura!
Il fatto di essersi nutrito faceva indubbiamente una bella differenza. Lo scantinato, aveva per il momento perso la sua minacciosità. Era una strana, fredda terra scintillante di luce resa soffusa dalla pioggia, un regno di forme verticali e orizzontali, di grigi e di scuri attenuati solo dai colori polverosi degli oggetti immagazzinati. Una terra di rombi e di eventi impetuosi, di suoni intermittenti che scuotevano l'aria come tanti tuoni. La sua terra.
- da Tre millimetri al giorno di Richard Matheson - Immagine in apertura tratta dalla trasposizione a fumetti di Ted Adams e Mark Torres
- da Tre millimetri al giorno di Richard Matheson - Immagine in apertura tratta dalla trasposizione a fumetti di Ted Adams e Mark Torres
martedì 21 gennaio 2025
Mantenere il giudizio
Post aggiornato dopo la sua prima pubblicazione con la sistemazione del codice html.
Partiamo dal fondo di questo articolo: a supporto della tesi sostenuta nel resto del testo si utilizza un influencer di destra che, per dare oggettività alla sua opinione, fa valutare la faccenda a Chat GPT, in pratica delegando a una rete neurale, che per sua definizione matematica non è oggettiva a causa della presenza dei bias, il giudizio morale ed etico. Esattamente ciò che Norbert Wiener, come raccontato nella recensione di Topolino #3608, temeva di piu'.
Comunque sulla faccenda mi trovo d'accordo con Roberto Saviano.
Partiamo dal fondo di questo articolo: a supporto della tesi sostenuta nel resto del testo si utilizza un influencer di destra che, per dare oggettività alla sua opinione, fa valutare la faccenda a Chat GPT, in pratica delegando a una rete neurale, che per sua definizione matematica non è oggettiva a causa della presenza dei bias, il giudizio morale ed etico. Esattamente ciò che Norbert Wiener, come raccontato nella recensione di Topolino #3608, temeva di piu'.
lunedì 20 gennaio 2025
Matematica, lezione 49: Il cervello
Una delle questioni più dibattute tra i fisici, in particolare su YouTube, relativamente al Premio Nobel per la fisica 2024 era se tale premio fosse realmente stato assegnato per la fisica. Sin da subito ho pensato fosse una emerita sciocchezza perdere tempo su tale discussione: i modelli alla base della definizione delle reti neurali e delle tecniche di machine learning sono, sostanzialmente, modelli sviluppati all'interno della fisica. D'altra parte ci si potrebbe chiedere come mai un modello come quello di Ising si sia rivelato così efficace nella descrizione e successivamente nella algoritmizzazione (scusate per questo neologismo un po' bruttino) delle reti neurali. La risposta sono abbastanza convinto che non piacerebbe ai fisici di cui sopra, perché dovrebbe costringerli ad ammettere l'importanza della fisica nella descrizione del cervello umano. E un testo che permette molto bene di quanto meno cogliere superficialmente questa importanza è proprio La matematica del cervello di Alessandro Viani, che dopo i volumi dedicati alla statistica, si occupa di un tema decisamente molto interessante.
domenica 19 gennaio 2025
Topolino #3608: Tecnologia, questa sconosciuta
Lo so: la principale enfasi su questo numero è stata quella dedicata alla quattro versioni dialettali del Topo rilasciate da Panini in occasione della giornata nazionale dei dialetti del 17 gennaio. Visto che ne scriverò sul Cappellaio, ho deciso che per il titolo e dunque per il tema principale avrei seguito la mia solita filosofia: cercare qualcosa che leghi due o più delle storie a sommario, o il tema della storia con cui decido di iniziare. In questo caso il rapporto con la tecnologia, tema sempre caro agli autori disneyani.
Come intuibile dall'accostamento, il PDP 6000 "impazzisce", ma il punto fondamentale della storia è il modo in cui quest'ultimo "recupera il senno". Non posso, comunque, in questo caso non sottolineare una interessante coincidenza: la storia esce nella stessa settimana di uscita de La matematica del cervello di Alessandro Viani (ne scriverò domani, se tutto va bene), che in appendice presenta la biografia di Norbert Wiener curata da Veronica Giuffé. Lettura interessante, permette di scoprire il padre della cibernetica e, soprattutto, ciò che pensava dell'atteggiamento tutto umano di affidarsi sempre di più alle macchine. Citando la Giuffré, infatti:
L'antifurto definitivo
La storia d'apertura, Il PDP 6000 di Niccolò Testi e Alessandro Perina (che per inciso è la storia che è stata "tradotta" in 4 dialetti differenti), racconta dell'ennesimo antifurto definitivo realizzato da Archimede per il deposito di Paperone. E questo sembra realmente inespugnabile, poiché utilizza una intelligenza artificiale, il PDP 6000 del titolo, evidente riferimento all'HAL 9000 di 2001: Odissea nello spazio, per controllare gli accessi al deposito e attivare le contromisure più opportune in caso di minaccia.Come intuibile dall'accostamento, il PDP 6000 "impazzisce", ma il punto fondamentale della storia è il modo in cui quest'ultimo "recupera il senno". Non posso, comunque, in questo caso non sottolineare una interessante coincidenza: la storia esce nella stessa settimana di uscita de La matematica del cervello di Alessandro Viani (ne scriverò domani, se tutto va bene), che in appendice presenta la biografia di Norbert Wiener curata da Veronica Giuffé. Lettura interessante, permette di scoprire il padre della cibernetica e, soprattutto, ciò che pensava dell'atteggiamento tutto umano di affidarsi sempre di più alle macchine. Citando la Giuffré, infatti:
(...) tra le sue pagine invita a non delegare mai alle macchine la distinzione tra il bene e il male: una discriminante etica che, secondo lui, dovrà appartenere per sempre agli uomini.E in qualche modo sembra essere lo stesso messaggio presente nella storia di Testi.
sabato 18 gennaio 2025
Banchetto di sangue
La raccolta Banchetto di sangue è, in un certo senso, una summa dei personaggi e delle tematiche care al maestro dell'horror Hideshi Hino. Come nei due volumi di Oninbo, anche se non con lo stesso occhio ironico, il mangaka si occupa dei piccoli orrori quotidiani, quelli che nascono dall'interno di ciascuno di noi. Le colpe, piccole o grandi che siano, i desideri incoffessabili, le ossessioni di ciasucno dei protagonisti esplodono in un vero e proprio Banchetto di sangue, che poi è il titolo del primo racconto. In questo caso abbiamo una variazione in un certo senso schick del tema del cannibalismo, che porta il protagonista in una strada senza ritorno.
Interessanti poi i tre racconti centrali, Le mie sono orecchie da elefante, Il signore degli insetti nelle notti di Luna piena e Il ratto dagli occhi rossi dove viene sviluppato in poche pagine il tema della metamorfosi già trattato in Bug Boy, e il rapporto con corpi estranei, come possono essere gli insetti, come visto per esempio in Insetti infernali.
Un altro tema trattato da Hino è quello della morte, o della consapevolezza della morte, che abbiamo visto raccontato in maniera estesa in Living corpse di cui L'uomo che viveva con un cadavere sembra, in effetti, una variazione (o il prodromo dell'idea sviluppata nel manga poc'anzi citato).
In definitiva è una delle opere più interessanti e complete di Hino, forse quella che consiglierei come lettura iniziale della sua opera.
Interessanti poi i tre racconti centrali, Le mie sono orecchie da elefante, Il signore degli insetti nelle notti di Luna piena e Il ratto dagli occhi rossi dove viene sviluppato in poche pagine il tema della metamorfosi già trattato in Bug Boy, e il rapporto con corpi estranei, come possono essere gli insetti, come visto per esempio in Insetti infernali.
Un altro tema trattato da Hino è quello della morte, o della consapevolezza della morte, che abbiamo visto raccontato in maniera estesa in Living corpse di cui L'uomo che viveva con un cadavere sembra, in effetti, una variazione (o il prodromo dell'idea sviluppata nel manga poc'anzi citato).
In definitiva è una delle opere più interessanti e complete di Hino, forse quella che consiglierei come lettura iniziale della sua opera.
venerdì 17 gennaio 2025
Alekhine, il finalista
nuovo video in cui racconta quali personalità del mondo dello spettacolo sono metallare. Tra queste c'è anche Jessica Pimentel, attrice nota soprattutto per Orange Is the New Black. Ciò che, però, è meno noto è l'essere la "voce" della band statunitense Alekhine's Gun. Dalle forti sonorità death metal, la band si è evidentemente ispirata al grande scacchista russo, naturalizzato francese, Alexander Alekhine. E anche se non ho trovato alcuna conferma esplicita della cosa, per essere convinti di ciò basta leggere il testo di Endgame, ricco di riferimenti scacchistici.
Ovviamente la canzone si riferisce al finale, la chiusura del gioco, come evidente da questi due versi:
Recentemente Danny Metal, sul suo canale YouTube, ha proposto un
Ovviamente la canzone si riferisce al finale, la chiusura del gioco, come evidente da questi due versi:
With all this time came time to planD'altra parte il plan, letto nel contesto scacchistico, suggerisce proprio l'ideazione e lo sviluppo dei piani di gioco da parte di ciascuno dei due contendenti, il tutto a concorrere alla costruzione della strategia migliore:
How foolishly you thought you'd take it all away from me
giovedì 16 gennaio 2025
Assioni, solitoni e materia oscura
Con l'idea di fare questa piccola review più o meno ogni due settimane, sono tornato sulla homepage di Google Scholar per vedere cosa mi segnalava come articoli recenti. Limitandomi alle ultime due settimane, hanno coplito la mia attenzione un paio di articoli dedicati agli assioni come possibili candidati per la materia oscura, che a differenza dell'energia oscura non è più di tanto messa in dubbio, sostanzialmente perché si sa che, nonostante non si possa spiegare tutto con essa, c'è in giro della materia che non riusciamo a vedere.
Iniziamo con Ultimate light-shining-through-a-wall experiments to establish QCD axions as the dominant form of dark matter:
Iniziamo con Ultimate light-shining-through-a-wall experiments to establish QCD axions as the dominant form of dark matter:
mercoledì 15 gennaio 2025
Matematica, lezione 48: Teoria delle categorie
Quel poco che sapevo sulla teoria delle categorie era legato al tentativo di Bertrand Russell di costruire delle fondamenta logiche alla matematica. Il suo tentativo, infatti, si dimostrò debole, e la nascita della teoria delle categorie era dovuta proprio al tentativo di rinforzare quelle fondamenta. Senza un gran successo.
In effetti quella storia, letta non ricordo in quale testo, non trova alcuna traccia dentro il 48.mo volume della collana Matematica, però il legame con le fondamenta della matematica sono abbastanza evidenti. Il testo di Marco Erba e Claudio Sutrini ripercorre la storia di una disciplina sostanzialmente giovane (qualcosa come un'ottantina di anni o poco meno), che però ha la pretesa, in un certo senso anche ben riposta, di fornire una visione unitaria della matematica stessa. Tra l'altro il formalismo di base della teoria delle categorie viene ripreso a piene mani da quello della teoria dei gruppi, e da essa ne prende e in qualche modo ne estende la visione tutta particolare che punta più sulle interazioni tra strutture che non sulle strutture stesse.
In effetti quella storia, letta non ricordo in quale testo, non trova alcuna traccia dentro il 48.mo volume della collana Matematica, però il legame con le fondamenta della matematica sono abbastanza evidenti. Il testo di Marco Erba e Claudio Sutrini ripercorre la storia di una disciplina sostanzialmente giovane (qualcosa come un'ottantina di anni o poco meno), che però ha la pretesa, in un certo senso anche ben riposta, di fornire una visione unitaria della matematica stessa. Tra l'altro il formalismo di base della teoria delle categorie viene ripreso a piene mani da quello della teoria dei gruppi, e da essa ne prende e in qualche modo ne estende la visione tutta particolare che punta più sulle interazioni tra strutture che non sulle strutture stesse.
martedì 14 gennaio 2025
Scienza take away #5: dicembre 2024-gennaio 2025
Dopo la terza edizione di Matematica in vacanza, torna Scienza take away, dal che potete agevolmente dedurre che il Carnevale della Matematica è tornato. Per la precisione siamo giunti all'edizione #183, ospitata dal buon Maurizio Codogno.
Come ormai da tradizione per questa piccola serie di auto-link post, vi andò a riassumere tutte le uscite scientifiche pubblicate su DropSea (e non solo). Iniziamo!
Come ormai da tradizione per questa piccola serie di auto-link post, vi andò a riassumere tutte le uscite scientifiche pubblicate su DropSea (e non solo). Iniziamo!
lunedì 13 gennaio 2025
Quanti, semi-quanti e satelliti
Ai bei tempi in cui scrivevo per Blogosfere, piattaforma ormai chiusa (gli articoli colà scritti li sto recuperando moooolto lentamente su SciBack), questo genere di link post erano all'ordine del giorno, più o meno uno a settimana. Era un modo al tempo stesso per restare aggiornato io oltre che per dare una finestra, per quanto piccola, vicina al mondo della ricerca. E infatti il post dedicato alla cioccolata l'ho realizzato con materiale che avevo messo da parte proprio per SciBack.
Nel post di oggi, invece, vi propongo un paio di articoli che, per motivi diversi, sono a me piuttosto vicini. Il primo è dedicato alla teoria quantistica di cui vi accennavo nel post di fine anno sugli ultimi tre articoli di ricerca cui ho in qualche modo collaborato:
Nel post di oggi, invece, vi propongo un paio di articoli che, per motivi diversi, sono a me piuttosto vicini. Il primo è dedicato alla teoria quantistica di cui vi accennavo nel post di fine anno sugli ultimi tre articoli di ricerca cui ho in qualche modo collaborato:
domenica 12 gennaio 2025
Topolino #3607: Il capolavoro di Erik
Si conclude con il secondo atto Il Fantasmna dell'OPera, parodia dell'omonimo romanzo di Gaston Leroux che viene esplicitamente omaggiato da Francesco Vacca che assegna al suo tormentato protagonista, Eirk, il fantasma dell'opera, proprio il cognome del giornalista e romanziere.
La storia, magistralmente disegnata da Mario Ferracina, che ha realizzato anche le indicazioni per il colorista Gaetano Gabriele D'Aprile, riprende molti elementi dell'opera originale, adattandoli e modificandoli, iniziando dal finale, in cui Erik invece di morire come nel romanzo, semplicemente scompare dopo un'ultima apparizione nell'epilogo della vicenda, consegnando alla storia dei fumetti disneyani uno dei finali più struggenti e più inconsueti mai apparsi su Topolino.
Modifica anche il legame di Erik con l'estremo oriente, non più la Persia ma la fittizia Vintia, e non più un legame violento, come nel romanzo di Leroux, ma più soft, per quanto non meno ricco di implicazioni drammatiche (o forse sarebbe meglio dire romantiche e musicali).
La storia, magistralmente disegnata da Mario Ferracina, che ha realizzato anche le indicazioni per il colorista Gaetano Gabriele D'Aprile, riprende molti elementi dell'opera originale, adattandoli e modificandoli, iniziando dal finale, in cui Erik invece di morire come nel romanzo, semplicemente scompare dopo un'ultima apparizione nell'epilogo della vicenda, consegnando alla storia dei fumetti disneyani uno dei finali più struggenti e più inconsueti mai apparsi su Topolino.
Modifica anche il legame di Erik con l'estremo oriente, non più la Persia ma la fittizia Vintia, e non più un legame violento, come nel romanzo di Leroux, ma più soft, per quanto non meno ricco di implicazioni drammatiche (o forse sarebbe meglio dire romantiche e musicali).
sabato 11 gennaio 2025
Paperinik #97: L'essenza del supereroe
Come avevo scritto sulla recensione del #94, non ho più scritto nulla sui numeri di Paperinik usciti nei due mesi successivi. Nel frattempo è anche uscito l'albo che ristampa la terza stazione del Diary of a wacky knight, il Paperinik fantasy, mentre è in uscita nelle fumetterie l'edizione italiana del nuovo albo disneyano della Glenat dedicato proprio al diabolico vendicatore. Nel frattempo, però, la testata a lui dedicata vive di bassi (molti) e alti (pochi), e uno di questi ultimi è proprio il 97.mo numero.
venerdì 10 gennaio 2025
Matematica, lezione 47: Immagini
La prima cosa che vorrei sottolineare è il titolo del 26.mo volumetto della collana Matematica: Algoritmi e immagini. Nel corso del testo, però, non c'è un solo codice, ed è fondamentale chiarire quindi il concetto che il titolo non è "sbagliato". Iniziamo dalla parola, che deriva dalla latinizzazione del nome di al-Khwarizmi, matematico persiano del IX secolo, che è accreditato per essere uno dei primi (se non il primo) ad aver codificato il metodo dell'algoritmo. E veniamo alla sua definizione: un algoritmo è, di fatto, una sequenza di operazioni, o di istruzioni, che vengono eseguite per risolvere un problema. E quindi prescindono dalla presenza di un qualsiasi codice di programmazione così come lo intendiamo oggi.
L'associazione con le immagini, però, fa immediatamente pensare ai software, e quindi ai linguaggi di programmazione, ma come ben spiega Marta Lazzaretti, le tecniche di digitalizzazione delle immagini risalgono addirittura agli anni Venti del XX secolo, per cui il problema della compressione e della riconversione delle immagini attraverso opportune operazioni matematiche è sostanzialmente precedente all'introduzione dei linguaggi di programmazione propriamente detti.
L'associazione con le immagini, però, fa immediatamente pensare ai software, e quindi ai linguaggi di programmazione, ma come ben spiega Marta Lazzaretti, le tecniche di digitalizzazione delle immagini risalgono addirittura agli anni Venti del XX secolo, per cui il problema della compressione e della riconversione delle immagini attraverso opportune operazioni matematiche è sostanzialmente precedente all'introduzione dei linguaggi di programmazione propriamente detti.
Il cielo sopra Paranal: una scelta di strategia
un mesetto fa: AES Andes, l'azienda pubblica che produce e distribuisce l'energia elettrica in Cile, ha in cantiere la realizzazione di una centrale di produzione di energia elettrica a "idrogeno verde". Il problema di questo mega progetto è che sorgerebbe a una decina di chilometri dall'osservatorio di Paranal dall'ESO, lo European Southern Observatory, l'area dove sorge il Very Large Telescope e dove è in costruzione l'Extremely Large Telescope. La principale preoccupazione degli astronomi è che sia la costruzione, ma soprattutto la messa in opera del complesso rischiano di abbassare e di molto la qualità del cielo sopra Paranal.
Partiamo dalla notizia in sè, che risale a qualcosa come
giovedì 9 gennaio 2025
Cioccolata: tutta salute!
questo articolo (dal titolo troppo lungo che mi stavo annoiando solo a leggerlo!), troviamo:
In realtà, più che la cioccolata, è il cacao a essere in un certo senso... salutare! Per esempio, nel 2010, nell'abstract di In patients with coronary artery disease medically managed according to currently accepted guidelines, we tested whether a 1-month dietary intervention with flavanol-containing cocoa leads to an improvement of endothelial dysfunction and whether this is associated with an enhanced number and function of circulating angiogenic cells.In un certo senso qualcosa del genere viene confermata anche in Cocoa flavanols: effects on vascular nitric oxide and blood pressure:
Cocoa derived products, rich in flavanols, have been thoroughly studied and demonstrated to be efficient improving endothelial function and decreasing blood pressure in humans and animals.Come ricorda Science, il cioccolato, però, rpesenta un alto contenuto di grassi che in qualche modo controbilanciano gli effetti positivi del cacao. Nel 2016, però, un gruppo di ricercatori ha sviluppato un sistema che, utilizzando i campi elettrici, ha sviluppato un sistema che ridurrebbe i grassi all'interno della cioccolata:
Chocolate is one of the most popular food types and flavors in the world. Unfortunately, at present, chocolate products contain too much fat, leading to obesity. Although this issue was called into attention decades ago, no actual solution was found. To bypass this critical outstanding problem, two manufacturers introduced some low-calorie fats to substitute for cocoa butter. Somehow, their fats are forbidden in most countries. Here we show that, by applying an electric field to liquid chocolate in the flow direction, we aggregate the suspended particles into prolate spheroids. This microstructure change reduces the viscosity in the flow direction and enables us to reduce the fat level by 10–20%. A new class of healthier and tastier chocolate should come soon.
mercoledì 8 gennaio 2025
Un altro passo per CTAO
Il Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO) è una rete di telescopi istituita a metà del decennio scorso con l'obiettivo di costruire una serie di piccoli telescopi Cherenkov, ovvero strumenti in grado di rilevare la luce prodotta dalla radiazione Cherenkov generata dall'interazione di particelle ad altissima energia che interagiscono con l'alta atmosfera terrestre.
Il progetto, nel corso degli ultimi dieci anni, ha accresciuto la sua importanza (e quindi anche la quantità di fondi a disposizione), cosa che ha suggerito l'aggiunta della O di Observatory al suo acronimo (che originariamente era solo CTA) e ha da poco ottenuto un nuovo passo in avanti. Come ricorda il comunicato del Ministero dell'Università e della Ricerca:
Potete leggere maggiori approfondimenti sul sito di CTAO oppure sul comunicato stampa INAF uscito su MediaINAF.
Immagine iniziale generata con NightCafe
Il progetto, nel corso degli ultimi dieci anni, ha accresciuto la sua importanza (e quindi anche la quantità di fondi a disposizione), cosa che ha suggerito l'aggiunta della O di Observatory al suo acronimo (che originariamente era solo CTA) e ha da poco ottenuto un nuovo passo in avanti. Come ricorda il comunicato del Ministero dell'Università e della Ricerca:
Il 7 gennaio 2025, la Commissione Europea ha istituito il Cherenkov Telescope Array Observatory (CTAO) come Consorzio Europeo di Infrastrutture di Ricerca (ERIC), rafforzandone la missione di diventare l'osservatorio per l'astronomia dei raggi gamma più grande e potente al mondo. La creazione del CTAO ERIC accelererà la costruzione dell'Osservatorio e fornirà un quadro di riferimento per la distribuzione globale dei dati, accelerandone significativamente il progresso verso nuove scoperte scientifiche.Il progetto all'interno della comunità astronomica viene ritenuto particolarmente importante, visto che viene considerato in qualche modo concorrenziale se non superiore agli acceleratori di particelle a Terra, questo perché siamo circondati di eventi cosmici che producono particelle con energie irraggiungibili ora e chissà per ancora quanto tempo da LHC e soci.
Potete leggere maggiori approfondimenti sul sito di CTAO oppure sul comunicato stampa INAF uscito su MediaINAF.
Immagine iniziale generata con NightCafe
martedì 7 gennaio 2025
Matematica, lezione 46: Matematica sperimentale
La misura del pi greco è un esempio di matematica sperimentale. Non mi riferisco, però, all'esperimento vero e proprio, in cui misuriamo con una cordicella la circonferenza e il diametro di un oggetto circolare (vedi, per esempio la Notizia pi greca #15 all'interno del Carnevale della Matematica #95), o al caso in cui facciamo rotolare un cerchio sul pavimento, ma dell'approccio algoritmico alla determinazione delle sue cifre decimali. Un esempio su tutti è la famosa formula di Bailey-Browein-Plouffe che viene ampiamente trattata nel 46.mo volume della collana Matematica del buon Pierluigi Vellucci che dopo gli agenti intelligenti affronta un altro argomento molto interessante e con il giusto mix tra formalismo matematico e approccio divulgativo.
Se proprio devo trovare un difetto sta nell'inserimento di codici python di esempio senza aver in alcun modo introdotto il python: non tutti possono conoscere questo linguaggio di programmazione o avere una qualche anche minima conoscenza che può permettere loro di comprendere il codice anche senza conoscere il linguaggio nel dettaglio. In questo senso forse si poteva arricchire il volume con esempi di esperimenti matematici più facilmente realizzabili anche dai lettori meno esperti, come per esempio quello, sempre sulla misura del pi greco, che si può realizzare tramite l'app phyphox.
Se proprio devo trovare un difetto sta nell'inserimento di codici python di esempio senza aver in alcun modo introdotto il python: non tutti possono conoscere questo linguaggio di programmazione o avere una qualche anche minima conoscenza che può permettere loro di comprendere il codice anche senza conoscere il linguaggio nel dettaglio. In questo senso forse si poteva arricchire il volume con esempi di esperimenti matematici più facilmente realizzabili anche dai lettori meno esperti, come per esempio quello, sempre sulla misura del pi greco, che si può realizzare tramite l'app phyphox.
lunedì 6 gennaio 2025
Il segreto di zia Miranda: un viaggio di Natale
Dopo aver aperto le danze al progetto Disney-Glenat, Bernard Cosey realizza una seconda avventura, sempre ambientata negli anni Trenta, ma questa volta con Minni protagonista. E come da classica tradizione disneyana affianca all'eroina una spalla in qualche modo comica, la un po' paurosa Clarabella, mentre l'avversario è sempre il solito Pietro Gambadilegno.
La storia, che si svolge nei giorni a ridosso del Natale, prende le mosse da una lettera di Miranda Mouse, zia di Minni: esploratrice e ricercatrice, comunica alla nipote che ha intenzione di vendere la sua casa a Yellow Rock, nel "grande nord" innevato americano. E così Minni decide di partire per recuperare il misterioso taccuino nero della zia.
La storia, che si svolge nei giorni a ridosso del Natale, prende le mosse da una lettera di Miranda Mouse, zia di Minni: esploratrice e ricercatrice, comunica alla nipote che ha intenzione di vendere la sua casa a Yellow Rock, nel "grande nord" innevato americano. E così Minni decide di partire per recuperare il misterioso taccuino nero della zia.
domenica 5 gennaio 2025
Topolino #3606: Nel segno di Carpi
La storia disneyana che più viene in mente quando si pensa a Il fantasma dell'opera di Gaston Leroux è I misteri della cattedrale di Carl Barks, in originale The Phantom of Notre Duck. Pubblicata negli USA su Uncle Scrooge #60 del 1965, arriva in Italia su Topolino #550 l'anno dopo. Vede Paperone e nipoti affrontare un personaggio sfuggente, detto appunto il "fantasma di Notre Duck", che a dispetto dell'ispirazione che sembra essere quella del gobbo di Notre Dame, ricorda molto di più l'Erik di Leroux, sia per via degli abiti neri che gli permettono di confondersi con le ombre, sia per via dell'uso dei passaggi segretio che gli permettono di muoversi velocemente all'interno e sotto la cattedrale paperopolese.
Ci sono state, però, anche delle esplicite parodie del romanzo, in particolare Topolino e il fantasma dell'opera di Alessandro Bencivenni e Luciano Gatto, pubblicata sui numeri 1486 e 1487, che però è ambientata nel tempo presente. Per cui Il fantasma dell'opera di Francesco Vacca e Mario Ferracina è la prima vera parodia in costume del romanzo gotico di Leroux. I due autori, però, non guardano solo alla materia letteraria, ma anche alla tradizione fumettistica disneyana (anche se, in effetti, l'ironia nel romanzo di Leroux è ben presente). Stilisticamente, infatti, sia nella narrazione sia nel tratto adottato da Ferracina si respira l'aria delle parodie di Giovan Battista Carpi, cui i due autori tributano esplicito omaggio, in particolare a Il mistero dei candelabri, parodia de I miserabili di Victor Hugo, che è il titolo dell'opera che viene messa in scena sul palco dell'Opera Paperopoulaire. Tra i caratteristi, poi, si trova, peraltro anche omaggiato nella copertina di Andrea Freccero, troviamo il corvo poliziotto presente in quella parodia.
Al di là delle reinterpretazioni e degli omaggi disneyani, la parodia di Vacca e Ferracina resta sostanzialmente fedele alla trama, almeno in questo primo episodio, e alle idee di Leroux, che ricordiamo era un ex-giornalista.
Ci sono state, però, anche delle esplicite parodie del romanzo, in particolare Topolino e il fantasma dell'opera di Alessandro Bencivenni e Luciano Gatto, pubblicata sui numeri 1486 e 1487, che però è ambientata nel tempo presente. Per cui Il fantasma dell'opera di Francesco Vacca e Mario Ferracina è la prima vera parodia in costume del romanzo gotico di Leroux. I due autori, però, non guardano solo alla materia letteraria, ma anche alla tradizione fumettistica disneyana (anche se, in effetti, l'ironia nel romanzo di Leroux è ben presente). Stilisticamente, infatti, sia nella narrazione sia nel tratto adottato da Ferracina si respira l'aria delle parodie di Giovan Battista Carpi, cui i due autori tributano esplicito omaggio, in particolare a Il mistero dei candelabri, parodia de I miserabili di Victor Hugo, che è il titolo dell'opera che viene messa in scena sul palco dell'Opera Paperopoulaire. Tra i caratteristi, poi, si trova, peraltro anche omaggiato nella copertina di Andrea Freccero, troviamo il corvo poliziotto presente in quella parodia.
Al di là delle reinterpretazioni e degli omaggi disneyani, la parodia di Vacca e Ferracina resta sostanzialmente fedele alla trama, almeno in questo primo episodio, e alle idee di Leroux, che ricordiamo era un ex-giornalista.
sabato 4 gennaio 2025
L'ultimo Halloween: Legge
Dopo l'uscita de The Long Halloween Special, che come ho scritto nella recensione precedente negli Stati Uniti è stato ristampato come #0 della maxi-serie The Last Halloween, è venuto il momento di affrontare il primo numero, pubblicato di recente in Italia da Panini Comics.
Un giro di autori
Per superare la scomparsa di Tim Sale, The Last Halloween viene realizzato da un diverso disegnatore per ciascun numero. Ad aprire le danze troviamo Eduardo Risso, famoso negli Stati Uniti in particolare per l'hard boiled 100 Bullets su testi di Brian Azzarello. Nonostante il tratto e lo stile di Risso siano fortemente influenzati da Frank Miller e dagli artisti sudamericani (e quindi, in maniera indiretta, dal "nostro" Hugo Pratt, che ha avuto una forte influenza sia su Miller sia sugli artisti sudamericani), le prime pagine dell'albo ricordano molto proprio Tim Sale, quasi facendo pensare di essere di fronte a del materiale incompiuto del compianto disegnatore.venerdì 3 gennaio 2025
Le grandi domande della vita: Il mahjong e la combinatoria
Il post che state per leggere sarebbe potuto entrare tranquillamente dentro la serie dei Rompicapi, ma a ispirare la sua stesura è stato un libro, che peraltro ha poco a che fare con il mahjong, Bisesto di Andrea Vismara. Uno dei personaggi del romanzo è ossessionato da questo gioco, in particolare dalla sua variante come solitario. Nella sua ossessione, il personaggio in questione si pone un paio di domande che, nel contesto del romanzo, risultano folli, ma se le estraiamo risultano particolarmente interessanti:
Perché non si può giocare due volte la stessa partita? (...) E chi mi assicura che tutte le partite siano realmente risolvibili?In effetti queste domande se le sono poste diversi ricercatori nel campo della matematica, in particolare dei giochi combinatori, e dell'informatica e, in un certo senso, hanno adottato un approccio non molto diverso da quello del personaggio ideato da Vismara, ma solo un po' più raffinato. Infatti il personaggio letterario si è stampato tutti gli screenshot di tutti isolitari che ha giocato nel corso degli anni, mentre i ricercatori hanno fatto compiere qualcosa di simile al computer, che ha esaminato, dopo opportuna matematizzazione del problema, tutte le possibili configurazioni. Andiamo, però, con ordine raccontando qualcosa sul gioco stesso.
giovedì 2 gennaio 2025
Chi ha bisogno dell'energia oscura?
E così, quasi in "risposta" a qualche post fa, la Royal Astronomical Society pubblica una news dal titolo abbastanza esplicito: Dark energy 'doesn’t exist' so can't be pushing 'lumpy' Universe apart, che fa riferimento all'articolo Supernovae evidence for foundational change to cosmological models.
Come evidenzia il titolo del paper, la conclusione più forte del gruppo di ricerca è relativa alla necessità di modificare i modelli cosmologici e si aggiunge a quanto già emerso dai dati presi dal James Webb Space Telescope. La cosa più interessante del modello proposto, il modello timescape, la fuga nel tempo, è che per spiegare le osservazioni che hanno sempre suggerito l'esistenza dell'energia oscura, non ha bisogno di quest'ultima, ma l'unico ingredeinte utilizzato è come la gravità modifica le distanze e, soprattutto, i tempi.
Come evidenzia il titolo del paper, la conclusione più forte del gruppo di ricerca è relativa alla necessità di modificare i modelli cosmologici e si aggiunge a quanto già emerso dai dati presi dal James Webb Space Telescope. La cosa più interessante del modello proposto, il modello timescape, la fuga nel tempo, è che per spiegare le osservazioni che hanno sempre suggerito l'esistenza dell'energia oscura, non ha bisogno di quest'ultima, ma l'unico ingredeinte utilizzato è come la gravità modifica le distanze e, soprattutto, i tempi.
mercoledì 1 gennaio 2025
Ritratti: Le donne nella scienza - Un ebook
Devo essere onesto: non ricordo quando è nata in me l'idea di dedicare tutto il 2024 della mia serie di biografie, Ritratti, alle donne. Forse è successo subito, mentre stavo preparando il materiale per la pagina Donne e scienza per EduINAF (in particolare l'astrografica a tema che dal 2022 realizzo in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella Scienza), o forse uno o due mesi più tardi. Al di là delle origini del progetto, alla fine i 10 Ritratti che ho pubblicato qui su DropSea sono stati tutti dedicati a donne che, in un modo o nell'altro, hanno contribuito allo sviluppo della scienza.
L'idea di raccogliere questi articoletti all'interno di un e-book, che potete scaricare da Gitea, arriva molto dopo, a ottobre 2024, e inizia a formarsi quando Gabriella Bernardi mi scrive con un commento per ringraziarmi di aver ripescato la figura di Wang Zhenyi, astronoma e matematica cinese con cui si apre il piccolo libriccino elettronico che vi introduco con questo post, che è anche un adattamento dell'introduzione dell'e-book stesso.
L'idea di raccogliere questi articoletti all'interno di un e-book, che potete scaricare da Gitea, arriva molto dopo, a ottobre 2024, e inizia a formarsi quando Gabriella Bernardi mi scrive con un commento per ringraziarmi di aver ripescato la figura di Wang Zhenyi, astronoma e matematica cinese con cui si apre il piccolo libriccino elettronico che vi introduco con questo post, che è anche un adattamento dell'introduzione dell'e-book stesso.
Iscriviti a:
Post (Atom)